Dagospia 24-6-06. DAL CARNAIO DI PIAZZALE LORETO ALLA CARNE FRESCA DELLE PORCELLE

in Rassegna Stampa
DAL CARNAIO DI PIAZZALE LORETO ALLA CARNE FRESCA DELLE PORCELLE SUL DIVANO DELLA FARNESINA – “AVETE MAI VISTO DEI TIPACCI COME ME A 'BALLARÒ' O AL TG3 O DA FAZIO, UN PICCOLO RAS CHE TAGLIA LA LINGUA A CHI NON CONSIDERA SCHIERATO CON LA PARROCCHIETTA?”… Giampaolo Pansa per “L’espresso” Sapete che cosa farei se fossi il figlio o il nipote di uno che, nella guerra civile, ha combattuto per la Repubblica Sociale? Indosserei la camicia nera di mio padre o di mio nonno. E andrei in cerca dei vip di Alleanza nazionale che compaiono nelle intercettazioni disposte dalla Procura di Potenza. Per prima cosa, li prenderei a schiaffi in nome e per conto dei miei avi repubblichini. Poi li sfiderei a duello, urlando: dal carnaio di piazzale Loreto alla carne fresca delle porcelle sul divano della Farnesina, che squallore! Andate a impiccarvi a un'antenna della Rai. Ma poiché non ho avuto parenti nella Rsi, posso leggere con gusto, senza infuriarmi, i testi di certe telefonate. Non parlo di quelle relative all'affare Savoia. Di questa storiaccia, zeppa di principi italici e bulgari, nobiluomini e damazze, non m'importa nulla. È una faccenda di mazzette come ne abbiamo viste tante. Che poi sia un figlio di re al centro delle accuse, conta poco. Anche nelle dinastie reali è come per le rape: il meglio è sempre sottoterra (parlo dei Savoia risorgimentali). Molto più interessante, e allarmante, è quel che traspare dagli sproloqui telefonici fra due vip di An e gente che, insieme a loro, papponeggiava in Rai. E siccome il diavolo si nasconde nei dettagli, il quadro che ne ricaviamo fa davvero schifo. Tanto che il mio appello di una settimana fa a Romano Prodi e a Claudio Petruccioli, perché cerchino di salvare il baraccone di viale Mazzini, oggi mi sembra ingenuo, persino bambinesco. Posso dirlo in modo brusco, alla Bestiario? Comincio a pensare che la Rai non possa più essere salvata. O possa esserlo a una condizione sola: che esploda qualcosa di simile a Tangentopoli o a Calciopoli. Leggo su 'Repubblica' che il consigliere Rai della Margherita, Nino Rizzo Nervo, paventa questa eventualità: "Temo che, dopo Calciopoli, possa ora aprirsi Raiopoli". Il Bestiario, invece, non lo teme. Anzi, lo auspica. Un bel terremoto che faccia pulizia di tutto il pattume che sta affiorando, grazie alle maledette intercettazioni. E qui aggiungo: guai se la politica dovesse vietarne la pubblicazione. Anche il centro-sinistra sta preparando leggi che prevedono fino a quattro anni di carcere per i direttori di giornale. Bravi!, arrestate gli spazzini, invece di eliminare l'immondizia. Senza le intercettazioni, non avremmo capito alcune cose. Per esempio, perché Bruno Vespa non invita mai certi giornalisti: è evidente che li considera gentaglia, inadatta a confezionare abiti su misura per politici paurosi del confronto. Perché la Rai è come un suk arabo: non sei mai certo di niente, tutto è vago. Quel programma si farà o no? Neppure il Padreterno è in grado di saperlo. Perché domina la legge ferrea delle liste di proscrizione: il tale sta sui santissimi a quel leader di partito, il tal'altro fa domande pericolose, il terzo è un cane senza collare, capace di mordere all'improvviso. Perché, infine, tanti programmi Rai sono inguardabili, e infatti in molti non li guardiamo più. Adesso la grandine sta cadendo sugli uomini di Gianfranco Fini. Ma quanti Salvo Sottile, con tessere d'ogni colore, destra, sinistra, centro, hanno trafficato e trafficano attorno a viale Mazzini? 'Salvo e i suoi fratelli': ecco una fiction educativa, che non verrà mai prodotta. Anche a sinistra devono stare attenti a non fare le vergini dai candidi manti. Nei programmi che gli competono, hanno diritto d'ingresso soltanto i compagnucci del quartierino rosso. Quelli pronti a servire. E nessun altro, fosse pure l'inventore della ruota quadrata. Per metterla sul personale, avete mai visto dei tipacci come me dibattere a 'Ballarò'? O essere intervistati dal Tg3? O ricevere un invito per vedere che tempo fa da Fabio Fazio, un piccolo ras che taglia la lingua a chi non considera schierato con la parrocchietta? Al confronto, Michele Santoro era un gigante. Lui amava lo scontro in diretta. Nei suoi programmi scorreva il sangue. Viva Michele! Dovete ridarcelo. Meglio, molto meglio la sua faziosità scoperta, che il pavido bla bla di certi chierici pallidi, dall'incerta virtù. Sì, Raiopoli deve esplodere. In viale Mazzini ha da esserci una bonifica senza pietà. Se fossi un onesto dirigente Rai, sarei il primo a pretenderla. Non c'è altra via per fermare sul nascere una bufera che prima o poi si scatenerà: lo sciopero del canone. A quel punto, non ci sarà san Romano o san Claudio che tenga. Voleranno non soltanto gli stracci sporchi, ma i vestiti su misura per leader politici, i programmi lottizzati, i califfi superpotenti, gli attori e le squinzie sponsorizzati da questo o quel portavoce, in cambio di una ripassatina sul divano. E finalmente ci sarà anche un uso corretto delle auto blu. Diventerà normale servirsene soltanto per viaggi istituzionali. Dopo aver controllato che qualche porcellina, pronta a tutto per una comparsata televisiva, non vi abbia dimenticato un paio di microscopiche mutandine. Dagospia 24 Giugno 2006

26/06/2006

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