Dagospia 20-6-2007 I COMPLICATI AFFARI DI CALTA & NATTINO - IL TORTUOSO “PERCORSO” DEGLI IMMOBILI EX ASSITALIA, CHE GENERALI....

in Rassegna Stampa
I COMPLICATI AFFARI DI CALTA & NATTINO - IL TORTUOSO “PERCORSO” DEGLI IMMOBILI EX ASSITALIA, CHE GENERALI, ATTRAVERSO LE SUE CONSOCIATE, HA CEDUTO A PREZZI STRACCIATI AD ALTRE SOCIETÀ – CHE, A LORO VOLTA, HANNO RIVENDUTO A PREZZI PIÙ ALTI… Gianluigi Paragone per “Libero” Se un giorno vi arrivasse una lettera che dice: “La presente per informarla con atto di vendita avente effetto 1 gennaio 2002, Assitalia spa cederà a Genimmobil spa l'unità immobiliare da lei condotta in locazione nonché il relativo contratto”, potreste reagire molto male se la data in cui viene spedita è il 30 dicembre 2001. Due giorni prima. Infatti chi l'ha ricevuta ha iniziato a sentir puzza di bruciato. La storia che vi raccontiamo accade in via Clitunno, una delle più prestigiose zone di Roma, roba da 7000 euro al metro quadro. Zona di vip e di politici. Alcuni di loro vivono in palazzine inizialmente di proprietà di Assitalia, appunto. Fino a quando il 30 dicembre arriva la comunicazione della cessione. Una delle tante che in breve tempo si succederanno. Già, perché l'immobile in questione - via Clitunno 16 - entrerà in un circuito di compravendita dove incrociamo quel Giampietro Nattino, di cui Ricucci ha parlato nei verbali. Anzi, non ha parlato nei verbali perché, parole sue al magistrato, temeva per la propria incolumità. Nessuno di noi ha motivo fondato di ritenere verosimile la paura di Ricucci. Resta il fatto che però l'immobiliarista dopo aver parlato di politici, finanzieri e personaggi noti, davanti al magistrato si blocca al nome di Giampietro Nattino. Il suo nome lo incrociamo in molte società che entreranno nella proprietà dell'immobile ex proprietà Assitalia, poi divenuta di Genimmobil, società del gruppo Generali. In alcune delle società del gruppo Generali, Nattino è consigliere. E Generali è centrale per capire la girandola di vendite sull'immobile preso a esempio. Ci torneremo. Prima però va detto che, secondo quanto ci risulta, né Ina né Assitalia hanno mai consentito agli inquilini dell'immobile di poter esercitare il diritto di prelazione, così come previsto dalla normativa. Nel 2001 Generali incorpora Ina e quindi Assitalia. Con tutto il suo bendiddio di immobili. Il 5 luglio 2003 la Generali Properties vende un po' di questi immobili alla Investire Immobiliare. La quale pochi mesi dopo la rivende alla società Commercial 8 che dopo due mesi ancora la rivendeva alla Commercial 4. Ripetiamo, in tutta questa girandola di compravendite, gli inquilini restano tagliati fuori nonostante una legge preveda il diritto di prelazione in caso di cessione di immobili di proprietà pubblica. Peccato perché l'affare sarebbe stato davvero grosso: i prezzi erano roba da leccarsi i baffi. Su per giù duemila euro al metro quadro contro i 7mila con cui si compra di solito in quella zona. Visto che ci siamo diciamo anche che Commercial 8 e Commercial 4 hanno un capitale di 20mila euro cadauna. Perché tutta questa fretta di vendere? E chi lo sa. Le dichiarazioni degli inquilini sono inviperite e quindi vanno prese anche come sfogo. Il termine più gettonato è «speculazione immobiliare». Giurano che si rivolgeranno presto alla magistratura, perché «non si può comprare a 10 e vendere a 100». Ovviamente è tutto da dimostrare. L'affare però è stato: i rogiti parlano chiaro. In tutta questa filiera di società, il nome che resta sempre in piedi è proprio quello di Giampietro Nattino, proprietario di Investire Immobiliare. Nel '90 la banca di famiglia, la Finatt, costituisce il fondo che acquista l'immobile. Nel 2000 è il presidente del cda dell'Unione Immobiliare (società 100% del gruppo Ina Assitalia) e presso la quale sono trasferiti tutti gli immobili del gruppo. E' consigliere di tre società del gruppo Generali. Dato da non sottovalutare ogni volta che si analizzano le operazioni di Generali Properties. Nel 2002, al nome di Nattino si associa quello del gruppo Caltagirone, in quanto consigliere della Caltagirone Editore. La Caltagirone editore controlla l'Immobiliare Caltagirone spa (Ica spa) che incorporerà la Commercial 8 e la Commercial 4, cioè proprio quelle società che si comprano e si vendono l'immobile. Il rischio di un conflitto di interesse tra venditore e acquirente rischia di esserci. (Francesco Gaetano Caltagirone - Foto U.Pizzi) Nattino e Caltagirone. Ecco che tornano i nomi di cui Ricucci - il quale va sempre preso con le molle circa le sue ricostruzioni e i nomi che stanno attorno - parla con diffidenza. E non si capisce perché. Non vuole parlare di Finatt, cioè la banca della famiglia Nattino, e non vuole parlare di altri intrecci circa una percentuale di quote Bnl, che stando alle domande del magistrato farebbero capo a un gruppo di investitori argentini. Ricucci se ne sta alla larga. E quando le domande insistono sui certi protagonisti, l'immobiliarista di Zagarolo se ne esce con una frase (tutta da capire e accertare) che rimanda alla massoneria. Le dichiarazioni di Ricucci vanno prese con le pinze. Quello che ci è fin da subito suonato strano è perché uno che non ha paura di parlare dei big della politica e della finanza, si ferma di fronte a un nome per lo più sconosciuto. Giampietro Nattino, appunto. Nome che lega al business di Caltagirone. Volevamo capire in che senso lo legava. Un po' ora lo sappiamo. Dagospia 20 Giugno 2007

21/06/2007

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