Da Corriere.it (7-9-05).Fazio, affondo di Fini: «Deve dimettersi»

in Rassegna Stampa
Siniscalco ricevuto da Berlusconi: un’ora a Palazzo Grazioli Fazio, affondo di Fini: «Deve dimettersi» Il vicepremier: «La sua ostinazione danneggia l’Italia. Ha il dovere istituzionale di lasciare: ne prenda atto» ROMA - L’uscita di scena di Antonio Fazio. Ruota sempre intorno a questo interrogativo il dibattito politico. Gianfranco Fini però una risposta al quesito che tormenta soprattutto il Polo l’ha trovata. «Il rigore morale ed anche l’onestà intellettuale del governatore Fazio non sono mai stati messi in discussione, almeno da parte nostra, ma credo che nessuno possa farlo. Fazio è un uomo delle istituzioni, un servitore dello Stato nel senso nobile del termine e proprio per questo ci auguriamo che prenda atto del dovere istituzionale di dimettersi», è l’affondo del vicepresidente del Consiglio, ministro degli Esteri e presidente di An. Che aggiunge: «Ogni giorno che passa con la ostinazionale del governatore a rimanere al suo posto l’Italia rischia di perdere agli occhi della comunità internazionale la sua credibilità». TUTTI D’ACCORDO - Quel che invoca Fini è un gesto di responsabilità, ben sapendo che il governo non può far nulla per costringere l’inquilino di via Nazionale a rassegnare l’incarico. «Sapete benissimo che cosa prevede la legge - argomenta il vicepremier - e quindi sapete benissimo che ciò che dice in questo caso il vicepresidente del Consiglio, ministro degli Esteri e capo della delegazione di un partito della coalizione, dovrebbe essere più che sufficiente, se unito a ciò che già ha detto il ministro dell’Economia Siniscalco e se confrontato con il parere che a me sembra esplicito del presidente del Consiglio Berlusconi. Mi sembra esplicito che tutto ciò dovrebbe essere più che sufficiente per indurre il governatore a rassegnare le dimissioni». SINISCALCO SI MUOVE - Prima della sortita di Fini, la giornata si era aperta con la mossa di Siniscalco, seriamente intenzionato a spingere il governatore a farsi da parte e disposto, dando credito alla fuga di notizie, persino a lasciare in caso non ottenga quanto desiderato. Il caso Bankitalia è stato al centro del colloquio che lo stesso ministro dell’Economia ha avuto in mattinata con il premier Berlusconi. Alla presenza anche di Letta. Un’ora di faccia a faccia al termine del quale il ministro ha lasciato Palazzo Grazioli in auto assieme al sottosegretario alla presidenza, senza però rilasciare alcuna dichiarazione. Siniscalco e Letta si sono poi intrattenuti per una quindicina di minuti a Palazzo Chigi. Anche qui, bocche cucite. Non è escluso che gli incontri ai vertici istituzionali sulla vicenda della Banca d’Italia continuino anche nel pomeriggio, in vista del consiglio dei ministri, convocato per venerdì mattina alle 9.30. Sempre venerdì mattina prende il via l’Ecofin informale di Manchester al quale dovranno partecipare sia Siniscalco sia Fazio. VERTICI DI BANKITALIA - Intanto, gli organi della Banca d’Italia preposti a decidere le sorti del governatore, sostengono Fazio. In una dichiarazione rilasciata al Wall Street Journal Europe, il membro anziano del consiglio direttivo della banca centrale, Paolo Emilio Ferreri, ha detto: «Non ci sono le condizioni per convocare il consiglio superiore di Bankitalia». Solo il consiglio direttivo, a maggioranza qualificata, può deliberare le dimissioni di Fazio. 07 settembre 2005

07/09/2005

Documento n.5017

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