Da Corriere.it (27-8-05). Fazio, ecco perché è stato sentito dal Cicr.

in Rassegna Stampa
La vicenda, nata nel marzo scorso, non si è ancora conclusa Fazio, ecco perché è stato sentito dal Cicr Il governatore ha dovuto chiarire il suo ruolo nell’ambito delle opa Bnl e Antonveneta alla luce delle intercettazioni della magistratura ROMA - L’audizione del governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio al Cicr il Comitato interministeriale sul credito e il risparmio è nata a seguito degli scandali insorti dopo i tentativi di scalata alle banche Antonveneta e Bnl e alle polemiche sul ruolo del governatore dopo la pubblicazione delle intercettazioni dei suoi colloqui con Gianpiero Fiorani, ex amministratore delegato della Banca Popolare italiana. 18 MARZO 2005: il Bbva (Banco di Bilbao) annuncia l’ops (offerta pubblica di scambio) su Bnl che già controlla con insieme a Generali e Della Valle. 24 MARZO: il ministro dell’Economia Domenico Siniscalco definisce l’italianità delle banche un tema indifendibile in sede Ue. 30 MARZO: la banca olandese Abn Amro lancia l’opa (offerta pubblica di acquisto) su Antonveneta, della quale è il primo azionista. 29 APRILE: Bpl lancia una controfferta su Antonveneta. 30 APRILE: l’assemblea di Antonveneta elegge un cda formato dai candidati della Lodi, Abn annuncia che impugnerà il risultato. 11 MAGGIO: la Consob denuncia un patto nascosto tra Fiorani, i Lonati, Coppola e Gnutti e obbliga Bpl ad un’opa obbligatoria su Antonveneta. 13 MAGGIO: Bankitalia da il via libera all’ops (offerta pubblica di scambio) del Bbva su Bnl. 16 MAGGIO: Unipol entra nella partita per Bnl e chiede a Bankitalia di aumentare la sua quota. 17 MAGGIO: La procura di Milano iscrive nel registro degli indagati Fiorani, Gnutti ed altri per la scalata ad Antonveneta. 21 MAGGIO: il tribunale di Padova accoglie la richiesta di Abn e sospende il cda di Antonveneta. 24 MAGGIO: la Procura di Roma chiede documenti a Bankitalia e Consob sulle quote del contropatto di Bnl che raccoglie alcuni dei protagonisti della scalata ad Antonveneta. 15 GIUGNO: i presidenti di Bnl e Unipol Luigi Abete e Giovanni Consorte vengono ascoltati in Procura a Roma. 4 LUGLIO: nell’inchiesta su Antonveneta la Procura di Roma iscrive nel registro degli indagati Francesco Frasca, capo della Vigilanza di Bankitalia. 12 LUGLIO: via libera della Banca d’Italia all’opa ed opas di Bpl, appena rinominata Banca Popolare Italiana. Anche la Procura di Roma iscrive Fiorani nel registro degli indagati. 14 LUGLIO: I commissari Ue alla concorrenza ed al mercato interno chiedono formalmente spiegazioni alla Banca d’Italia sulla sua posizione nelle scalate Antonveneta e Bnl. 18 LUGLIO: Unipol acquista le azioni del contropatto e annuncia l’opa su Bnl. 19 LUGLIO: Il Tar del Lazio rigetta il ricorso di Abn per l’annullamento delle autorizzazioni date da Fazio a Bpl per scalare Antonveneta. 19 LUGLIO: si riunisce il Cicr e Siniscalco ritiene non sufficienti le spiegazioni fornite da Fazio. 22 LUGLIO: si chiude con un nulla di fatto l’offerta di Abn Amro su Antonveneta. Lo stesso giorno il Bbva rinuncia alla sua offerta su Bnl. 25 LUGLIO: la procura di Milano sequestra le azioni di Bpi, Coppola, Gnutti, Ricucci ed i fratelli Lonati, si tratta di quasi il 40% del capitale di Antonveneta. 25 LUGLIO: cominciano ad apparire sui quotidiani le intercettazioni telefoniche che mettono sotto accusa Fazio per i suoi rapporti con Fiorani e il suo ruolo nelle due scalate. 27 LUGLIO: la Consob sospende in via cautelare le offerte lanciate da Bpi su Antonveneta. 29 LUGLIO: il Bbva chiede al Tar l’annullamento delle autorizzazioni a Unipol a salire in Bnl. 30 LUGLIO: Bankitalia decide la sospensione temporanea dell’autorizzazione concessa all opa e all’opas di Bpl su Antonveneta. 2 AGOSTO: il gip di Milano, Clementina Forleo, interdice Fiorani, Ricucci e Gnutti, convalida il sequestro del 40% delle azioni di Antonveneta e dispone il sequestro delle plusvalenze. Giorgio Olmo è nominato ad al posto di Fiorani. 3 AGOSTO: Siniscalco fa una relazione al consiglio dei ministri sulle opa bancarie, mettendo in evidenza che le vicende Bnl ed Antonveneta pongono un problema di credibilità per il Paese; è convocata la riunione del Cicr del 26 agosto per chiedere spiegazioni a Fazio. 17 AGOSTO: Il presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo afferma che Fazio avrebbe dovuto dimettersi «perchè ha minato la credibilità e l’imparzialità del sistema». 27 agosto 2005

27/08/2005

Documento n.4954

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