Da Corriere.it (19-12-05). La mossa di Tremonti: subito il successore

in Rassegna Stampa
Fazio resta come «reggente temporaneo» La mossa di Tremonti: subito il successore Palazzo Chigi contro il «Corriere»: «Su Bankitalia il governo non è influenzabile» ROMA - Sul tavolo dei giuristi messi in pista dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti e da palazzo Chigi c’è la «soluzione Trichet». Ovvero, un meccanismo analogo a quello con cui l’attuale presidente della Banca centrale europea Jean Claude Trichet prese il posto di Wim Duisenberg: designato formalmente prima ancora che il suo precedessore avesse lasciato libera la poltrona. Secondo questo schema, un vero «atto di forza», l’esecutivo potrebbe nominare il nuovo governatore, grazie alle nuove regole, subito dopo l’approvazione della legge sul risparmio. Per Antonio Fazio si aprirebbe la via di una reggenza «transitoria», la cui durata dovrebbe essere concordata con la Bce, con la quale ci sono stati e continuano a esserci contatti informali. Ma perché tanta fretta nella nomina del nuovo governatore? La risposta è semplice. Questa sarebbe l’unica soluzione che potrebbe garantire tempi tecnici certi. Il criterio di nomina che Tremonti ha congegnato prevede che le commissioni parlamentari debbano esprimere parere vincolante a maggioranza qualificata (con i due terzi dei voti), sulla designazione fatta dal governo. E siccome le Camere dovrebbero chiudere il 7 febbraio, superata quella data si andrebbe inevitabilmente a dopo le elezioni politiche. Con tutte le implicazioni del caso. Questo presuppone, naturalmente, il via libera rapidissimo del Parlamento al disegno di legge sul risparmio, e non a caso il governo punta a ottenere la fiducia prima alla Camera, e poi al Senato già venerdì prossimo. A quel punto il destino di Fazio, al quale resterebbe l’incarico di reggente temporaneo, con un successore già nominato in base alle nuove regole, sarebbe secondario. Si tratterebbe soltanto di vedere se la Bce insisterà per il periodo transitorio di cinque anni, come aveva suggerito in passato. Cosa che nessuno nel governo oggi è disposto a credere. Tanto che accanto alla «soluzione Trichet» c’è chi confida addirittura nel «comma Welteke»: un intervento diretto della Bce di censura nei confronti del governatore di Bankitalia. Esattamente come accadde con il suo collega della Bundesbank, Ernst Welteke, costretto a lasciare dopo aver accettato favori (il pagamento di un soggiorno in albergo) da una banca. Certo è che palazzo Chigi anche ieri ha ribadito assoluta determinazione nel risolvere al più presto il problema del governatore della Banca d’Italia. In una nota di Palazzo Chigi in replica all’editoriale di Francesco Giavazzi sul Corriere , nel quale si sollecitava l’esecutivo a risolvere drasticamente il caso, anche con un decreto, per evitare che l’indecisione si prestasse a speculazioni si legge: «Il problema della crisi di Bankitalia è stato affrontato e viene affrontato con il dovuto senso di serietà e responsabilità istituzionale. Non possono essere comunque le insinuazioni né tantomeno le minacce o i ricatti a influenzare in qualche modo l’azione del Governo. Le misure che verranno adottate saranno ovviamente in linea con le norme dell’ordinamento, con il fine precipuo della tutela dei risparmiatori e dell’immagine dell’Italia». Al di là dagli aspetti tecnici c’è anche un aspetto politico che rappresenta una variabile in più di cui Silvio Berlusconi dovrà tener conto: l’atteggiamento dell’opposizione. Il premier auspica che il progetto venga condiviso anche dal centrosinistra, che ha ripetutamente chiesto le dimissioni di Fazio. Il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi ha proposto all’opposizione di «approvare insieme il provvedimento». E non a caso il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta nelle ultime ore ha avuto contatti con il segretario dei Ds Piero Fassino e con il leader della Margherita Francesco Rutelli. Mentre della vicenda sarebbe stato interessato anche Giuliano Amato. Una prassi normale, quella di coinvolgere l’opposizione, nei momenti di gravi crisi (è successa la stessa cosa, per esempio, nei casi del rapimenti di italiani in Iraq), ma che finora non avrebbe prodotto risultati concreti. Il centrosinistra continua a essere fortemente contrario a quell’attenuazione delle norme sul falso in bilancio contenute nel provvedimento, che invece la maggioranza considera essenziale per dare via libera alla legge. Ed è per questo che in ogni caso difficilmente andrà oltre all’astensione sul provvedimento. Anche se il capogruppo dei Ds alla Camera Luciano Violante, sottolineando ancora una volta che Fazio «ha perso totalmente la sua credibilità» e che dovrebbe dimettersi «per responsabilità oggettiva», afferma che l’atteggiamento dell’opposizione al momento del voto «dipenderà dal testo che verrà presentato». Poi c’è il problema del successore di Fazio. L’opposizione, senza la quale sarebbe impossibile, con le nuove regole, nominare il nuovo governatore, chiede un accordo preventivo sul nome. Che per il momento resta ancora nel cassetto del presidente del Consiglio. Sergio Rizzo - Mario Sensini 19 dicembre 2005

19/12/2005

Documento n.5434

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