Da Corriere economia. 23/01/2006. Banche, un divorzio pagato a caro prezzo

in Rassegna Stampa
Banche, un divorzio pagato a caro prezzo Inchiesta Cambiare istituto di credito sembra facile, in realtà l’operazione è caricata da commissioni pesantissime. Soprattutto se ci sono azioni e Btp da trasferire Banche, un divorzio pagato a caro prezzo Chiudere conto corrente e deposito titoli costa in media 356 euro, con punte di 770. Unipol e Bpi tra le più esose P rimeggiano anche nel caro-depositi Unipol Banca e Banca Popolare Italiana, al centro delle cronache economico-giudiziarie di queste settimane per le tentate scalate a Antonveneta e Bnl. Chiudere un conto corrente con un deposito titoli per spostarsi su un’altra banca, in questi due istituti di credito, costa infatti carissimo: si possono toccare i 778,2 euro con Unipol e i 759,7 con la Bpi. È la spesa più alta fra i dieci istituti analizzati da Corriere Economia (oltre a Unipol e Bpi, anche Intesa, Unicredit, SanpaoloImi, Banca Sella, Banca di Roma, Banco di Sicilia, Popolare di Milano e Bnl). Ed è il doppio della media: che, comunque, raggiunge la cifra non indifferente di 356,8 euro. Con voci di costo che toccano in media i 40,9 euro per il trasferimento di una singola azione estera su un altro conto. Una commissione, questa, che spesso tocca picchi altissimi: 75 euro all’ex Lodi, e 77,47 euro in Unipol Banca. Che annuncia di abbassare questo costo, a 50 euro, proprio oggi (chiudere il conto costerebbe così 558,42 euro). Il caso preso in esame è quello di un conto corrente per famiglie (per Unipol, Completo 7 e per Bpi Prestoconto), al quale sia agganciato un portafoglio di otto titoli, per un totale investito di 40 mila euro. Così suddivisi: 20 mila euro in due titoli di Stato, 10 mila in due azioni italiane, 5 mila in due azioni estere e 5 mila in due obbligazioni italiane. Si ipotizza che il conto venga chiuso in questi giorni, quindi siano addebitate in anticipo le spese semestrali di gestione del portafoglio che andrebbero caricate in giugno. Il calcolo finale somma i costi per il trasferimento titoli, quelli per la gestione del portafoglio (azioni più obbligazioni), il bollo (17,1 euro al semestre), l’estratto conto titoli, infine le commissioni di estinzione del conto corrente e della pratica titoli. Ebbene, chiudere un conto simile è un salasso. A seguire Unipol e l’ex Popolare di Lodi, ci sono i 409,6 euro chiesti dalla Popolare di Milano, i 397,10 della Bnl e i 329,10 del Banco di Sicilia. Sotto i 300 euro, ecco i 294,6 della Banca di Roma, i 275,3 del Sanpaolo Imi, quindi i 254,10 euro di Unicredit. Istituto nel quale però emerge un segnale interessante: chi ha il conto Genius Club da più di sei mesi, ora paga zero il trasferimento titoli, la chiusura del conto corrente e il deposito titoli. "Abbiamo eliminato questi costi perché crediamo nella concorrenza", spiega Gabriele Piccini, direttore generale di Unicredit Banca. Chiudono la nostra classifica Banca Sella con 242,77 euro e Banca Intesa che risulta, con Conto Intesa, la più conveniente: 157,10 euro. Ma perché spostare un conto corrente costa tanto? In sostanza per un fatto: le commissioni per il trasferimento dei titoli sono applicate non su tutto il pacchetto di azioni o obbligazioni, come ci si potrebbe aspettare, bensì su ogni codice, cioè su ogni singola azione o Bot trasferiti. Si tratti pure di depositi piccolissimi, la cifra resta quella: tanto che spesso le commissioni si mangiano i margini maturati in Borsa o i rendimenti offerti dal Tesoro. Unipol fa notare che i suoi conti per famiglie (gamma Completo), legati all’Euribor, hanno tassi lordi sulle giacenze altissimi: dall’1,20% (Completo 7) all’1,75% (Completo 12). Sono saggi più alti di dieci volte rispetto alla media di mercato, neanche le Poste arrivano più a tanto. Perciò, sostengono nell’istituto bolognese, non ci sono emorragie di correntisti: "Al contrario - dicono -in dicembre abbiamo aperto il 30% di nuovi conti in più al giorno, mille solo nei primi quattro giorni di gennaio. Siamo consapevoli che questa esposizione mediatica non ci fa bene, ma abbiamo un modello vincente, la rete lavora sui 6 milioni di assicurati del gruppo". Ma all’ex Popolare di Lodi qualcuno che sta spostando titoli e soldi su un’altra banca c’è (e all’Adusbef risultano almeno un centinaio di segnalazioni di denunce recenti di correntisti contro la Bpi). Anche pensionati: com’è il caso di una signora della provincia milanese, alla quale è toccato sborsare 256,17 euro - senza conteggiare le spese di gestione e i bolli - per soli quattro titoli: due tranche di Bot (totale, 16 mila euro) e due azioni italiane, Enel e Telecom. Il pacchetto di Enel era irrisorio: 262 titoli, per un controvalore di circa 1.800 euro. L’ex Lodi vi ha applicato la commissione standard di 75 euro: il 4,1%. Ironia della sorte più o meno quello che Enel aveva guadagnato in un anno. ( Corriere Economia del 23/01/2006 )

23/01/2006

Documento n.5591

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