Da Ansa 22-7-06. DPEF: CONTRO-PROPOSTA CONSUMATORI

in Rassegna Stampa
ECO:DPEF 2006-07-22 15:07 DPEF: CONTRO-PROPOSTA CONSUMATORI, 40 MLD DA BANCHE E SCUDO SACRIFICI SI', MA PER CHI SI E' ARRICCHITO ROMA (ANSA) - ROMA, 22 lug - Sacrifici sì ma da parte di chi si é arricchito in questi anni. E' questa in sintesi la controproposta di Dpef che, firmata da Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori) è stata inviata nei giorni scorsi al presidente della Camera, Fausto Bertinotti, che a sua volta l'ha 'girata' alla commissione Bilancio di Montecitorio "affinché i deputati possano prenderne visione ed assumere le iniziative che ritengono opportune". Nel mirino della controproposta dei consumatori ci sono i 'nemici storici' delle associazioni: banche, assicurazioni, speculatori, ecc. dai quali si intende recuperare parte dei profitti accumulati negli stessi anni in cui famiglie e pensionati vedevano notevolmente decurtato il loro potere d'acquisto. Ma sul banco degli imputati ci finisce anche il precedente governo accusato di aver difeso la speculazione e rinviato le liberalizzazioni con un effetto deleterio anche sui conti dello Stato: "il debito pubblico, attestato a 1.554 miliardi di euro, ha avuto un incremento di 211 miliardi rispetto al 2001, con un aumento secco di 3.500 euro a cittadino nel quinquennio". Ecco quindi alcune delle proposte dei consumatori che complessivamente darebbero un gettito di oltre 40 miliardi con cui aiutare le famiglie e risanare la finanza pubblica: - NO TAGLIO CUNEO PER ASSICURAZIONI E BANCHE: Il taglio del cuneo fiscale, "non può essere erogato a pioggia tra quelle imprese, come assicurazioni, aziende erogatrici di servizi pubblici elettrici, del gas e delle autostrade, che hanno macinato profitti al riparo dalla concorrenza e le banche, che promettono una eventuale diminuzione dei costi dei servizi bancari in cambio di benefici fiscali per 1,3 miliardi, ma bisogna effettuare un'attenta selezione per le imprese più deboli e marginali, oltre ad un 50% che deve andare ai lavoratori, per un rilancio dei consumi". - 14 MLD DAI FONDI DORMIENTI: "L'utilizzo di tali fondi silenti (14 mld) ed iscritti nei bilanci delle banche (utilizzati da Fiorani per operazione di corruzione o assimilate), possono finanziare fino al 50% le vittime dei crack finanziari e per il restante 50%, la riduzione Irpef per il 2006, su tutti i redditi da lavoro netti, inferiori al tetto dei 16.000 euro". - 5 MLD DA DIRITTO SIGNORAGGIO: "Con una semplice proposta di legge, si può imporre che la Banca d'Italia restituisca allo Stato 5 miliardi incassati illegittimamente, che possono essere destinati o alla riduzione del debito pubblico, oppure a sgravi fiscali a favore delle famiglie". - CON INDENNIZZO DIRETTO ASSICURAZIONI 1,7 MLD: Le recenti innovazioni in campo assicurativo "hanno ridotto la sinistrosità del 15%, generando una diminuzione pari a 70 euro a polizza, per un ammontare complessivo di 2,1 miliardi. L'indennizzo diretto, produrrà invece a regime un risparmio stimato dalle stesse imprese tra l'1,3 ed 1,7 miliardi. - RISPARMI DA GAS A BENZINE, PASSANDO PER FARMACI: Si possono ottenere "ingenti risorse" dal riordino della tassazione sui prodotti energetici e il "disegno di legge Bersani è una buona base di partenza". Occorre liberalizzare "benzine e farmaci da banco" e "un nuova normativa delle concessioni autostradali" insieme alla liberalizzazione delle professioni. - DA SCUDO FISCALE RECUPERABILI 15 MLD: Lo scudo fiscale "ideato dall'ex Ministro dell'Economia Tremonti, è stato definito la più vasta operazione di riciclaggio di denaro sporco. I capitali cosiddetti 'scudati' dovrebbero essere gravati da una cedolare secca del 10% sia per equipararli alla tassazione delle rendite sia per reperire 15 miliardi. - VENDERE RISERVE AUREE BANKITALIA: Valgono complessivamente 40 miliardi ai prezzi attuali dunque i consumatori ritengono che "Il debito pubblico potrebbe essere ridotto se il Governatore di Bankitalia, approfittando del rialzo dell'oro, iniziasse a vendere riserve auree in eccesso, come fanno la maggior parte delle banche centrali europee". (ANSA).

23/07/2006

Documento n.6226

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