Il PuntO. Titoli, investimenti, congelamenti di mezza estate e mercato

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TITOLI, INVESTIMENTI, CONGELAMENTI DI MEZZA ESTATE E MERCATO (di Mauro Novelli)

Ricordate ? Negli anni ? 80, da più parti si accusava il Tesoro (divenuto il più grande banchiere di questo paese per la dimensione raggiunta dalla massa dei titoli del debito pubblico) di tenere imprigionati centinaia di migliaia di miliardi che avrebbero potuto essere investiti in capitale di rischio piuttosto che alimentare pigramente le aste di BOT, BTP, CCT. "Il Tesoro sottrae linfa vitale al settore produttivo del Paese...!" Ricordate? Agli inizi degli anni ?90, alcuni addetti ai lavori senza scrupoli, insinuavano subdoli e minacciosi messaggi miranti a convincere il popolo dei BOT ad abbandonare i tranquilli titoli di Stato per investimenti alternativi (fondi, obbligazioni, gestioni ecc.): "Lo Stato non ce la fa più - sussurravano - prima o poi congelerà i titoli del debito pubblico!" Ricordate? Tre o quattro anni fa le lusinghe degli stessi addetti ai lavori miranti a mostrare gli abbacinanti rendimenti degli investimenti in borsa a fronte delle misere rendite dei titoli di Stato: " I titoli di Stato non rendono più, venghino a fare l?affare con noi. Offriamo ricchi premi, fondi, obbligazioni, azioni, gestioni ! Ancora con i miseri BTP ? Svegliatevi ! Fate gestire a noi i vostri risparmi?.Per i vostri obbiettivi abbiamo 10 mila scenari, 20 mila scenari?.." Decine di migliaia di miliardi di lire hanno abbandonato i tranquilli lidi dei titoli di Stato per approdare alle obbligazioni bancarie (ad aprile 2001, pari ad oltre 570 mila miliardi di lire), ai Fondi di investimento (a dicembre 2000, circa 870 mila miliardi), alle Gestioni patrimoniali (a dicembre 2000, circa 776 mila miliardi). Al lordo delle svalutazioni di quest?ultimo periodo. Risultati: · Molti risparmiatori italiani, mal consigliati e ben pressati, hanno abbandonato i titoli di Stato che, per il 41,2 per cento, sono ormai in mano ad investitori non residenti. · La propensione ad investire in capitale di rischio del sistema Italia è aumentata. A fine 2000, oltre il 20 per cento delle attività delle famiglie era investito in titoli azionari italiani; il 4,2 per cento in azioni e partecipazioni estere; il 16, 1 per cento in quote di fondi comuni. · Il risparmio delle famiglie, vanto e salvaguardia finanziaria di questo paese, è stato saccheggiato. Il nostro "monte risparmi" nazionale si è fortemente svalutato. Altro che congelamento ! · Le autorità monetarie e di controllo (si scelga) non vogliono / non possono / non sanno / non devono controllare un settore costituzionalmente rilevante. Salta su il pierino: "Ma queste sono le leggi del mercato! Volete dare la colpa al mercato? Osate mortificare il mercato? " Già, il mercato. Ma le regole - concorrenza, buona fede, domanda/offerta ecc.- sembrano valere sempre e solo per gli altri. Si scopre, infatti, che i primi a violarne i fondamenti sono proprio gli addetti ai lavori, "quelli che venghino?".

19/10/2001

Documento n.3060

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