Il PuntO. ?Tirare la cinghia? e ?impennata dei consumi? mal si conciliano se non ipotizziamo ?prezzi in forte crescita?.

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?Tirare la cinghia? e ?impennata dei consumi? mal si conciliano se non ipotizziamo ?prezzi in forte crescita?.
(di Mauro Novelli - 30.6.2003)

Questi i dati macroeconomici del Paese: Iva. - Il gettito dell?Iva gravante sugli utenti finali di beni e servizi è cresciuto fortemente nei primi mesi dell?anno. Ciò è la conseguenza esclusiva di un aumento di prezzi e tariffe pagate dai consumatori. Istat. - Nel mese di aprile 2003 l?indice generale del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio, con base 2000=100, ottenuto dalla sintesi degli indici della grande distribuzione e delle imprese operanti su piccole superfici, è risultato pari a 107,5, segnando un aumento tendenziale del 5,7 per cento. Le vendite di prodotti alimentari hanno registrato una crescita del 9,0 per cento, mentre quelle di prodotti non alimentari hanno registrato una crescita del 3,3 per cento. Istat. - Nel mese di maggio 2003 l?indice delle retribuzioni contrattuali orarie dei lavoratori dipendenti, con base dicembre 2000=100, è risultato pari a 105,6 con una variazione nulla rispetto ad aprile 2003 e di più 1,7 per cento rispetto a maggio 2002. L?aumento registrato nel periodo gennaio-maggio 2003, rispetto al corrispondente periodo dell?anno precedente, è dell?1,9 per cento. Isae. - Secondo l?inchiesta (3 e il 16 giugno), su un campione di 2.000 intervistati, il calo della fiducia dei consumatori riguarda soprattutto ?le attese sulla propria situazione economica e le valutazioni sulla convenienza e possibilità del risparmio?. Restano stazionari i giudizi sul bilancio familiare, sulla situazione economica della famiglia e sulla convenienza all?acquisto di beni durevoli. Riguardo a valutazione sull?andamento dei prezzi, resta stabile la percentuale di coloro che li ritengono ?molto? aumentati (49% come a maggio) e cresce la quota di coloro che li ritengono ?abbastanza? aumentati (40% in giugno, 38% in maggio). Ricapitolando: cresce fortemente il gettito dell?Iva; in aprile, si impenna il ?valore? dei consumi (+5,7%); in maggio, l?indice annuale delle retribuzioni contrattuali è cresciuto solo dell?1,7 per cento (inflazione, su base annua: + 2,7 %); in giugno, la fiducia dei consumatori è in netto calo. La contraddizione è evidente: cala la propensione al consumo; è minore la capacità di spesa; crescono consumi e gettito Iva. C?è una sola giustificazione: non sono i consumi a crescere, ma solo il loro valore. In altri termini, e più semplicemente, la gente spende di più per consumare come prima. Ma come la mettiamo con l?inflazione di giugno 2003 scesa al 2,6 per cento ? E? evidente che ?inflazione in calo? non significa ?prezzi in calo?, ma prezzi in aumento rallentato. Ma anche tale ?aumento rallentato? è difficile da giustificare.

30/06/2003

Documento n.3300

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