Il PuntO. N° 71. Signoraggio: se è funzione sovrana non può essere “spartito” tra privati. Di M. Novelli

in Il Punto

Il PuntO. N° 71. Signoraggio: se è funzione sovrana non può essere “spartito” tra privati.
Di Mauro Novelli 22-7-2006.

Da La Repubblica 22-7-2006 (Pag. 32):
LA CASSAZIONE SUL SIGNORAGGIO: NIENTE RIMBORSO AI CITTADINI.

) ROMA – “Non tocca al giudice sindacare sul modo in cui lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane tra cui quelle di politica monetaria, di adesione a trattati internazionali e di partecipazione a organismi sovranazionali”. Lo stabilisce la Cassazione, annullando una sentenza del Giudice di pace di Lecce con cui la Banca d’Italia veniva condannata per “esproprio illecito di moneta”. La vicenda ha origine con un esposto presentato da un cittadino pugliese secondo cui la BCE e appunto la Bankitalia, in occasione del passaggio all’euro, si erano appropriate dei cosiddetti diritti di signoraggio, cioè della differenza tra il costo delle emissioni di banconote ed il reddito che deriva dal loro utilizzo. Il Giudice di pace aveva lasciato intendere che ai cittadini poteva riconoscersi, proprio per via del signoraggio, un rimborso di 87 euro: c’erano state più di 100mila domande e ben 1600 cause. Ora la sentenza: il signoraggio sulla politica monetaria non esiste perché è funzione sovrana: per i cittadini non c’è rimborso.

Commenteremo adeguatamente la sentenza appena ne saremo in possesso. Ma, dal virgolettato del giornale, ci sembra di poter affermare che la Cassazione non ritiene di poter giudicare sulla gestione di una funzione sovrana dello Stato. Proprio questa qualifica interessa la nostra azione: se la materia di cui trattiamo è manifestazione di sovranità, lo Stato non può accettare che Bankitalia divida i proventi da signoraggio (5 miliardi di euro fino al 2003) con alcuni privati e non con tutti i cittadini. Infatti, i riconoscimenti monetari di Banca Centrale Europea a Bankitalia (proprietaria della prima all’8,2 per cento) rivenienti dalla gestione del signoraggio, sono stati da Via Nazionale a sua volta riconosciuti ai suoi azionisti: tutte entità private (Inps a parte). Di questi, molti hanno azionisti stranieri. Ricapitolando, Banca d’Italia, istituto di “diritto pubblico”, come ribadito dall’art. 19 - 2° comma della legge 262/2005 (detta della riforma del risparmio), è una Spa posseduta da privati. L’elenco e riportato in calce. I proventi accreditati a Bankitalia (istituto di diritto pubblico) da BCE sono stati suddivisi tra i proprietari privati della nostra banca centrale ( 5 miliardi di euro fino al 2003). Perché non sono andati allo Stato o, in subordine, perché non sono stati divisi tra tutti i cittadini italiani? Non è il giudice, come sostiene la Cassazione, a poter sindacare la gestione della sovranità dello Stato, ma Corte dei Conti certamente si: i responsabili di un danno del genere dovrebbero essere attentamente individuati e sanzionati, rivisto e corretto il meccanismo perverso. Riportiamo i primi 22 azionisti (definiti ancora “partecipanti”) e le rispettive quote di partecipazione Vai ai PARTECIPANTI al capitale Bankitalia Azionisti della Banca d'Italia Gruppo Intesa : 26,81 % Gruppo San Paolo IMI : 17,44 % Gruppo Capitalia : 11,15 % Gruppo Unicredito Italiano : 10,97 % Gruppo Assicurazioni Generali : 6,33 % INPS : 5,00 % Banca Carige : 3,96 % Banca Nazionale del Lavoro : 2,83 % Banca Monte dei Paschi di Siena : 2,50 % Cassa di Risparmio di Firenze : 1,85 % RAS-Riunione Adriatica di Sicurtà : 1,33 % Banca Popolare Italiana già Popolare di Lodi : 1,23 % Cassa di Risparmio di Asti : 0,93 % Banca delle Marche : 0,82 % Cassa di Risparmio di Ferrara : 0,32 % Cassa di Risparmio di Alessandria : 0,29 % Cassa di Risparmio di Ravena : 0,26 % Cassa di Risparmio di San Miniato : 0,22 % Cassa di Risparmio di Forlí : 0,20 % Cassa di Risparmio di Bolzano : 0,13 % Cassa di Risparmio di Rimini : 0,13 % Cassa di Risparmio di Cento : 0,10 %

22/07/2006

Documento n.6218

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