Il PuntO. Euro e bottegai: il cattivo esempio delle scaltre autorità monetarie

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EURO E BOTTEGAI: IL CATTIVO ESEMPIO DELLE SCALTRE AUTORITA? MONETARIE. E IL PERCHE? DELLE PREOCCUPAZIONI DI ADUSBEF (di Mauro Novelli) 11.10.2001

L?ultima puntuale analisi Adusbef su prezzi e tariffe, effettuata alla luce della prossima adozione dell?euro, ha causato la reazione stizzita del signor Venturi, preoccupato rappresentante degli esercenti. Lo studio in questione evidenzia un aggravio di 250.000 lire a famiglia causato da rincari già attuati o previsti a partire dal 1° gennaio 2002, ma non si comprende il fastidio degli addetti ai lavori nei confronti di chi invita i cittadini a vigilare perché i loro diritti vengano rispettati, o perché i furbi abbiano -quanto meno- una vita complicata. Non basta la lunga coda di paglia dei corifei, interessati difensori d?ufficio ("stiamo lavorando con il Governo, non disturbate !") per garantire i consumatori da rincari annunciati o sottaciuti, consumati col pretesto dell?introduzione della moneta unica. Adusbef sta scoprendo, infatti, una serie di "Euro-profittatori" di professione! A cominciare dallo Stato ! A fine 1998, il valore dei titoli del debito pubblico italiano fu tradotto da lire in euro. Si definì il meccanismo di trasformazione e, fatti i calcoli, lo Stato italiano vide diminuire di oltre 3 miliardi di lire il suo debito, a danno della generalità dei sottoscrittori. Vediamo perché. 1) PROCEDIMENTO ADOTTATO: Il procedimento che fu adottato per ridenominare in euro i titoli di Stato in portafoglio fu il seguente: Si decise di frazionare il monte titoli di Stato in lotti di 5 milioni di lire. Si è proceduto quindi a calcolare il valore in euro (arrotondato) del lotto di 5 milioni: Valore del taglio minimo di lire 5.000.000 diviso 1936,27 = euro 2.582,284 arrotondato a euro 2.582,28 Per tradurre in Euro il valore del portafoglio titoli di un qualsiasi sottoscrittore, si è seguito il seguente procedimento: Valore del portafoglio in lire diviso taglio minimo di 5.000.000 = Numero di tagli minimi in Lire. Numero dei tagli minimi in Lire moltiplicato euro 2.582,28 = Valore del portafoglio espresso in euro. Esempio: Portafoglio titoli di Lire 200.000.000 in BTP: lire 200.000.000 diviso 5.000.000 = 40 lotti minimi 40 lotti moltiplicato euro 2.582,28 (lotto in euro) = euro 103.291,20 (Valore del portafoglio di 200 milioni espresso in Euro). Se si procede in senso inverso, per tornare al valore in lire, otterremo un importo inferiore di 349 lire rispetto ai 200 milioni, precisamente 199.999.651 lire (euro 103.291,20 x 1936,27), con un ammanco di 8,725 Lire per ogni lotto. I sottoscrittori si son visti quindi diminuire di 8, 725 lire il valore di ciascun lotto di 5 milioni. 2) UN PROCEDIMENTO PIÙ CORRETTO (MA NON ADOTTATO): Poiché chi acquista più prodotti dallo stesso negoziante ha il diritto di vedersi effettuare un unico arrotondamento alla fine della lista e non per singolo prodotto, avremmo gradito lo stesso procedimento da parte delle nostre Autorità monetarie: invece di frazionare in lotti da 5 milioni il monte titoli, o il portafoglio dei singoli sottoscrittori, si poteva procedere alla espressione diretta in euro e ad arrotondare il risultato una sola volta, invece che per ogni lotto minimo da 5 milioni di lire. Valore del portafoglio in Lire diviso 1936,27 = Valore del portafoglio in Euro con unico arrotondamento finale. Per tornare all?esempio precedente: Lire 200.000.000 diviso 1936,27 = euro 103.291, 379 arrotondato a 103.291,38 Euro Il procedendo in senso inverso, per ritornare alle lire, darebbe luogo al valore di 200.000.000,40 Lire. Il titolare avrebbe lucrato in totale 40 centesimi di lira su 200 milioni di titoli di Stato 3) IL DANNO PER I SOTTOSCRITTORI: A fine 1998, circolavano titoli di Stato per un ammontare complessivo di oltre 1.700.000 miliardi (dati Bankitalia dell?agosto 1998), frazionabili in oltre 340.570.000 lotti minimi di 5.000.000. Adusbef ha calcolato (per difetto) in 3.065.135.000 lire il danno ricevuto dai risparmiatori per la ridenominazione in Euro dei titoli del debito pubblico, attuata col meccanismo richiamato al punto 1). 4) FIGURACCE Il Governo di allora, ben consigliato da scaltre e meritorie Autorità monetarie, ha colto la palla al balzo per dimostrare la sua sciatteria: si è qualificato come cattivo maestro per tutti gli operatori economici che dovranno gli arrotondamenti da apportare ai loro prezzi in euro e, al tempo stesso, non si è minimamente preoccupato di seguire le raccomandazioni della Commissione europea circa i meccanismi di traduzione in euro dei prezzi in lire, miranti ad evitare arrotondamenti intermedie parziali, a favore di un unico arrotondamento finale. La Francia adottò un meccanismo "neutro" perché né lo Stato né i suoi finanziatori dovessero rimetterci. Ma l?Italia è altra cosa.

11/10/2001

Documento n.3058

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