VISCO: RELAZIONE DELUDENTE SU BANCHE IDROVORE E MPS.NESSUNA AUTOCRITICA SU RESPONSABILITA’,NE’ SUL GOVERNO, LA CUI SEDE E’ TRASFERITA A PALAZZO KOCH

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COMUNICATO STAMPA

 VISCO: RELAZIONE DELUDENTE SU BANCHE IDROVORE E MPS.NESSUNA AUTOCRITICA SU RESPONSABILITA’ SISTEMA BANCARIO, NE’ SULL’AZIONE DEL GOVERNO, LA CUI SEDE E’ STATA TRASFERITA A PALAZZO KOCH.

    Adusbef e Federconsumatori, i cui presidenti Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, non invitati alle celebrazioni dei funerali dell’economia italiana anche per precise responsabilità del sistema bancario, non hanno fatto mancare la loro presenza puntuale da 15 anni all’esterno di Palazzo Koch (notando con soddisfazione che per la prima volta è stato interrotto il carosello delle auto blu in Via Nazionale ad intralciare il traffico), giudicano deludente e priva di qualsiasi autocritica la Relazione annuale del Governatore Visco, sia sulle origini della crisi sistemica, che sull’azione di Governo la cui sede è stata trasferita a Palazzo Koch, con ministri dell’economia, ragionieri generali, sottosegretari, saggi, presidenti della maggiore azienda pubblica di informazione.   Se l’Italia si porta dietro un problema atavico per l’incapacità della classe dirigente con i rappresentanti politici che stentano a mediare tra interesse generale e interessi particolari e con la crisi nella quale è sprofondata che non viene da fuori, lo si deve alla forza dei monopoli e dei cartelli che hanno imposto il loro dominio sui mercati, alla miopia della classe politica, ma in gran parte anche al corporativismo di una Banca Centrale, che per difendere la stabilità del sistema bancario ed i suoi assetti di potere tra luci ed ombre, come dimostra il crack del MPS anche per carenza di vigilanza, ha difeso l’inefficienza, addossando a consumatori e famiglie gli elevatissimi costi dei conti correnti e gli alti tassi sui mutui prima casa.    Come mai nell’analisi di Visco, non si trova una sola riga di autocritica, anche in merito alla riforma inattuata della legge 262 del 28 dicembre 2005, che oltre ad aver introdotto un termine al mandato del governatore e dei membri del direttorio, ha affrontato (articolo 19, comma 10) il tema della proprietà del capitale della Banca d'Italia (per il 62% detenuto Da Intesa San Paolo ed Unicredit) con la ridefinizione dell’assetto partecipativo dell'Istituto mediante un regolamento governativo da emanarsi entro tre anni dall’entrata in vigore della legge stessa, che doveva disciplinare le modalità di trasferimento delle quote in possesso di “soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici”, la cui delega scaduta da 5 anni senza che sia stato emanato il regolamento ? Forse perché Bankitalia difende gli attuali assetti nella partecipazione del capitale, che genera un grave conflitto di interessi tra vigilati proprietari delle quote e distratti vigilanti ?   Perché il Governatore non ha affrontato il tema delle banche che continuano a investire in titoli di Stato (+24,3 per cento a febbraio 2013 sul 2012) invece che prestare a imprese e famiglie, e dell’alto costo del denaro specie sui prestiti prima casa, con un mutuo di 100 mila euro a 30 anni, che in Italia ha una rata di 516 euro e un tasso del 4,66 per cento, mentre nella zona euro la media era 400 e tasso al 3,35 per cento, portando un consumatore italiano a spendere ben 27 mila euro in più della media Ue ? (Ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia, maggio 2013). Le relazioni reticenti, seppur pronunciate dal Governatore di Bakitalia, così come l’assenza di autocritica, doverose sanzioni e nella totale assenza di trasparenza nelle decisioni assunte nella vigilanza, non aiuteranno il Paese ad uscire dalla più grave crisi economica di tutti i tempi.

 

                                                                                               

31/05/2013

Documento n.9409

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