VIAGGIO-VERIFICA DELL?INTESACONSUMATORI SU 10 PROMESSE ELETTORALI

in Comunicati stampa
CPMUNICATO STAMPA DELL?INTESACONSUMATORI VIAGGIO-VERIFICA DELL?INTESACONSUMATORI SU 10 PROMESSE ELETTORALI DEL GOVERNO BERLUSCONI. PRIMA PUNTATA: ?MENO TASSE PER TUTTI?. POICHE? L?AFFRANCAMENTO FISCALE (FONTE OCSE),CONTEMPLA UN AUMENTO DI 2 GIORNI RISPETTO AL 2002,INTESA PROMUOVE IL ?TAX DAY? PER IL 16 GIUGNO 2004 ! Su migliaia di poster giganteschi affittati dal Polo delle Libertà (ma anche nel ?contratto con gli italiani? sottoscritto nel salotto di Bruno Vespa), campeggiava la promessa,in caratteri cubitali: ?Meno tasse per tutti? ! (che qualche maliziosa manina,aveva trasformato ?per Totti? quasi a prevedere che le tasse sarebbero state abbassate per i ricchi,come in effetti è poi accaduto con l?abolizione della tassa di successione per le grandi fortune immediatamente approvato come priorità assoluta dal Governo Berlusconi. Poiché i cittadini-elettori-consumatori di tutte le latitudini,non sopportano né amano molto le bugie dei Governi di qualsiasi colore essi siano (che come nel caso recente delle elezioni spagnole,lo hanno mandato a casa,a calci nel sedere), Intesaconsumatori inizia un viaggio-verifica nel programma elettorale del Polo delle Libertà, cominciando proprio dalla pressione fiscale,per verificare se le promesse elettorali siano state o meno mantenute. Secondo i dati Ocse, (1) nel 2003 la pressione fiscale sui contribuenti è salita al 45,8 per cento: in Italia si deve lavorare fino al 16 giugno per saldare l?erario,con un aumento di due giorni lavorativi rispetto all?anno precedente. Come scrive Fabio Bogo,sulla Repubblica di oggi: ? nel 2003 l?aumento della pressione fiscale e contributiva complessiva ha costretto gli italiani in fabbrica o in ufficio fino al 16 giugno per saldare il conto di Irpef, Ici, addizionali regionali e comunali, imposte sulla proprietà, prelievi previdenziali e balzelli di ogni altro genere. Nel 2002 il cosiddetto tax freedom day, cioè la data teorica in cui si smette di prestare la propria opera a puro beneficio del fisco e si comincia a guadagnare per vivere (spesa alimentare, abbigliamento, casa, scuola, tempo libero e - perché no - anche risparmio) era caduta 48 ore prima, il 14 giugno. L?ennesima conferma diretta al maggior disagio economico denunciato dalle famiglie italiane viene dall?Ocse, che ha calcolato il prelievo fiscale complessivo calato sul sistema paese lo scorso anno: la pressione, elaborata considerando la fiscalità generale e locale, la sicurezza sociale, le imposte sulla proprietà inclusi i dividendi, le tariffe, i diritti, le multe etc., ha eroso il 45,8 per cento del Pil nominale, crescendo di 0,6 punti rispetto all?anno prima. Secondo l?Ocse, in sostanza, sono serviti in media 167,2 giorni per fare fronte al carico di spese obbligatorie; nel 2002 ne bastavano 164,9. Dieci giorni fa l?Istat, con metodologia differente, aveva certificato che la pressione fiscale dello scorso anno era salita al 42,8%, in aumento di 0,9 punti sull?anno precedente a causa anche dei condoni e delle sanatorie che avevano interessato una vasta platea di contribuenti?..Mentre (ndr) un folto drappello di paesi, guidato dagli Usa, è riuscito a ridurre il carico complessivo sui contribuenti. La manovra fiscale di Bush avrà sicuramente deteriorato i fondamentali di bilancio della superpotenza americana, ma ha reso i residenti apparentemente più felici, permettendo loro di festeggiare il tax freedom day il 23 aprile, quasi due mesi prima rispetto all?Italia. In Irlanda ci si è liberati dalle tasse il 4 maggio, in Spagna il 23 maggio, nel Regno Unito il 25 maggio?. La pressione fiscale è aumentata, i redditi di famiglie stremate,che hanno subito aumenti di oltre 3.000 euro dall?introduzione dell?euro,costrette ad indebitarsi per sopravvivere,sono drasticamente diminuiti, mentre il Governo, responsabile degli omessi controlli sulle evidenti speculazioni,si trastulla tra un mini-assegno di 1 euro di carta e l?altro tentando di scaricare le responsabilità sul segno monetario che è sempre neutrale rispetto alle dinamiche dei prezzi,o sui padri fondatori dell?euro, senza il quale l?Italia sarebbe stata ridotta al crack,dimostrando di aver fallito completamente politiche fiscali di contenimento e di sviluppo economico,per questo è bocciato senza appello dall?Intesaconsumatori. INTESACONSUMATORI (1) L?OCSE (www.oecd.org) è un?organizzazione internazionale con sede a Parigi. Essa assiste i governi nell?affrontare le sfide economiche, sociali e ambientali di un?economia globalizzata. Al momento ne sono membri 30 nazioni industrializzate e svolge, tra l?altro, un ruolo centrale nel campo della "good governance", nella buona gestione governativa e aziendale. Con i suoi lavori analitici e l?attività di sorveglianza settoriale aiuta gli Stati a mantenere competitivi i settori economici più importanti e a effettuare nuovi posizionamenti strategici. Per mezzo di strumenti internazionali come le convenzioni, le decisioni e le raccomandazioni l?OCSE contribuisce alla stesura di nuove regole internazionali nei campi dove le regole comuni di gioco sono considerate necessarie. Roma,16.3.2004

16/03/2004

Documento n.3834

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