UNIPOL-SAI: RIDICOLO ED OFFENSIVO PER I RISPARMIATORI FRODATI CHE VEGAS (CONSOB) SOSTENGA DI AVERLI DIFESI.

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COMUNICATO STAMPA

 UNIPOL-SAI:RIDICOLO ED OFFENSIVO PER I RISPARMIATORI FRODATI CHE VEGAS (CONSOB) LI ABBIA DIFESI. VEGAS, CHE HA FINITO DI DARE IL COLPO DI GRAZIA ALLA CREDIBILITA’ DELLA CONSOB SI DEVE DIMETTERE, AL CONTRARIO DEVE ESSERE SUBITO COMMISSARIATO, CON RISERVA RICHIESTA RISARCIMENTI DANNI.

     Sulla fusione fra Unipol e Fonsai, deliberato dalla Consob grazie al voto decisivo del presidente Giuseppe Vegas, con l’astensione del commissario Paolo Troiano ed il voto contrario di Michele Pezzinga,  oggetto di approfondite indagini delle Procure di Milano (Orsi) e Torino (Nessi e Gianoglio), Adusbef e Federconsumatori, disgustate dall’impudenza dell’ex parlamentare Pdl, che dopo aver concertato con Mediobanca nel gennaio 2012 le fasi dell’operazione, ha la faccia tosta di affermare di aver difeso gli interessi dei risparmiatori, tornano a chiedere alle Procure una più attenta valutazione su comportamenti smaccatamente partigiani contro i diritti dei  piccoli investitori.

     E’ semplicemente ridicola ed offensiva per almeno 1,5 milioni di risparmiatori truffati da comportamenti fraudolenti, dal crack Parmalat alla Deiulemar,  l’affermazione di Vegas che si vanta  di: “aver difeso gli interessi dei risparmiatori, e se vuole anche degli assicurati e dei dipendenti delle compagnie”.

   "L'omessa vigilanza non è un evento sconosciuto quando si parla di Consob o di altri organi di vigilanza. Si tratta di una autorità inidonea ad esercitare tale attività". Così la pm Lucia Russo nel passaggio della sua requisitoria dedicato ai controlli esterni sulle operazioni finanziarie e sui bilanci della Parmalat di Tanzi. "E' impossibile ritenere che Consob non si fosse accorta che Parmalat iscriveva tra i debiti le emissioni di bond che debbono per legge essere classificate separatamente nei bilanci. Eppure Consob non fa nulla. Anche per il riacquisto di 2,8 miliardi di euro di bond che Parmalat sostiene di aver realizzato, Consob non fa nulla. Anche quando comincia la discesa negli abissi di Parmalat, Consob non fa nulla. Nel luglio del 2003 Tanzi, accompagnato dal figlio, incontra Berlusconi a Palazzo Grazioli per chiedergli aiuto. Berlusconi gli risponde che con le banche non si può fare nulla ma con la Consob sì", aveva detto la pm nella requisitoria del 15 settembre 2010.

     Anche la Suprema Corte di Cassazione nella sentenza 37370 (62 pagine depositate), che ha confermato la colpevolezza nel crac dei manager Luciano Del Soldato e Gian Paolo Zini e del revisore dei conti Maurizio Bianchi, ha censurato duramente la disattenzione di Consob e Bankitalia, ossia quei controlli istituzionali spesso collusi con le banche, che non intervengono mai per prevenire truffe, frodi e raggiri dei banchieri coi quali vanno a braccetto a danno dei risparmiatori.  Nella vicenda che ha portato al crack della Parmalat infatti – dice la Cassazione- c'é stata una "clamorosa disattenzione dei controlli istituzionali", insieme ovviamente alla responsabilità del proprietario del gruppo alimentare, Calisto Tanzi, dei dipendenti che lo hanno spalleggiato e dei consulenti e revisori dei conti.

     La Cassazione, nel convalidare il verdetto emesso dalla corte d'appello di Bologna il 24 marzo 2010, nella cui requisitoria il Pm aveva accusato duramente la Consob del signori Cardia,Conti e Maccarone di omessi controlli, affermando che Maurizio Bianchi, al quale i supremi giudici hanno confermato la pena maggiore per la "sorprendente commistione di ruoli" che ha ricoperto, in quanto dopo aver "dismesso le vesti di controllore" ha iniziato a fare "da suggeritore delle più accorte strategie fraudolente che sarebbero valse ad eludere le verifiche dei nuovi controllori, alla scadenza 'ex lege' del mandato della società di revisione di cui era partner", ha assestato un duro ammonimento a quei disattenti controllori istituzionali che vanno a braccetto con i controllati.

   Come dice la Cassazione, anche nello scandalo  Unipol-Sai la Consob sembra abbia ricoperto la "sorprendente commistione di ruoli", in quanto dopo aver "dismesso le vesti di controllore" ha iniziato a fare "da suggeritore delle più accorte strategie fraudolente che sarebbero valse ad eludere le verifiche dei nuovi controllori, alla scadenza 'ex lege' del mandato della società di revisione di cui era partner".

Non può essere consentito ad un’autorità ‘cosiddetta indipendente’ di far svolgere al suo presidente il ruolo di giocatore, anziché di arbitro nella vicenda Unipol-Fonsai, che almeno in un’occasione va ad incontrare Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca e i vertici delle società interessate per fornire e concertare indicazioni sulla struttura dell’operazione, suggerimenti recepiti e sfociati in un cambiamento

 Adusbef e Federconsumatori, certe che i soggetti di mercato non abbiano alcuna fiducia nel ruolo partigiano di Vegas e del suo cerchio magico all’interno della Consob, che ha tentato di decapitare e mobbizzare con la consueta rappresaglia propri dirigenti a schiena dritta, come il dr. Marcello Minenna, che in ossequio alle norme imperanti di legge non si è voluto piegare ai diktat ed ai voleri dei Caputi di turno ricevendo in cambio la soppressione di funzioni dell’ufficio analisi quantitative, chiedono inoltre l’immediato commissariamento di una Consob dittatoriale, dove conta il voto esclusivo ed ancor più determinante del solo presidente.

    Il presidente del Consiglio, anziché nominare il terzo commissario Consob, come ha promesso di fare nei prossimi giorni, ha la possibilità di commissariare Vegas per giusta causa (applicando l’art.14 della legge 216), riservandosi anche di chiedere i danni inferti sulla credibilità internazionale di un organismo importante per trasparenza e correttezza dei soggetti operanti nei mercati, asseverato agli esclusivi interessi del suo megalomane presidente. Non ci sono dubbi di sorta sull’impossibilità di funzionamento della Consob gestione monocratica Vegas. 

 

                                                                              Elio Lannutti (Adusbef)- Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma,28.5.2014 

28/05/2014

Documento n.9720

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