U.E. Deroga al patto di stabilità

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ADUSBEF - FEDERCONSUMATORI PATTO DI STABILITA? UE: LA DEROGA VOTATA OGGI DAL CONSIGLIO ECOFIN,OLTRE A COSTITUIRE UN PERICOLOSO PRECEDENTE FORIERO DI INSTABILITA?,POTREBBE PROVOCARE IL PRIMO FOCOLAIO DI DISSOLUZIONE DELL?EUROPA. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI,PREOCCUPATE PER LE RICADUTE NEGATIVE CHE TALE DECISIONE HA SUI CONSUMATORI,INVITA A NON SOTTOVALUTARE LA GRAVE SPACCATURA CREATA,CON LA MAGGIORANZA DEI PAESI (8 SU 7), CHE HANNO VOTATO A FAVORE DELLE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE UE. La deroga al patto di stabilità e crescita del Trattato di Maastricht,votata oggi da una minoranza di Paesi (7 su 8),passata grazie al meccanismo della maggioranza qualificata dei due terzi, oltre a certificare la mutevolezza di taluni Paesi ?cosiddetti forti? che riescono a piegare l?interpretazione dei Trattati a seconda delle loro convenienze (non erano state proprio Germania e Francia a porre rigidi, inderogabili paletti alla costruzione europea ?) costituisce un pericoloso precedente per la credibilità dell?Unione fondata sul rispetto dei principi. Non vorremmo che tale inaudita forzatura,costituisca il pretesto per la dissoluzione di un?idea di Europa fondata non più sul patto di stabilità e sul rispetto di principi e patti solennemente sottoscritti,ma sull?indebitamento che non può essere,specie per l?Italia ed il suo enorme debito pubblico,foriero di politiche di crescita e sviluppo economico,né rappresentare un alibi per eventuali futuri sforamenti. La decisione di oggi,passata con il dissenso di Austria,Olanda,Finlandia,Spagna, Belgio, Grecia, Danimarca e Svezia,ossia 8 dei 15 Paesi,rappresenta un duro colpo alla politica comune di stabilità e crescita,ma anche un danno potenziale ai cittadini europei che non hanno finora avuto vantaggi tangibili dall?Unione,anzi hanno pagato un prezzo- come gli italiani- per raggiungere quei parametri di Maastricht, prima fissati rigidamente con il preciso fine di escludere l?Italia, oggi piegati alle convenienze di Francia e Germania. Saranno proprio i cittadini italiani,che non hanno finora goduto di alcun vantaggio ma hanno dovuto pagare l?eurotassa per rispettare i rigidi parametri imposti dal Trattato i più penalizzati, dati gli inconfutabili costi dei servizi di pubblica utilità più elevati del 25-30 per cento rispetto alla media europea e che hanno subito danni e taglieggiamenti,non già dall?euro in sé che per Adusbef e Federconsumatori costituisce l?elemento più qualificante del processo unitario,,ma dal pretesto dell?euro che ha arricchito alcuni per impoverire la stragrande massa dei consumatori

25/11/2003

Documento n.3600

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