Turismo. L?Intesa denuncia carenze igieniche in molti negozi

in Comunicati stampa

COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI
(Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori)
I NAS INDAGHINO ANCHE NEI NEGOZI ALIMENTARI DELLE LOCALITA? DI VILLEGGIATURA. L?INTESA DEI CONSUMATORI DENUNCIA GRAVI CARENZE IGIENICHE. ACQUA MINERALE TENUTA SOTTO IL SOLE, BIBITE SCADUTE, COZZE VONGOLE E FRUTTI DI MARE CONSERVATI IN ACQUA DI MARE INQUINATA METTONO A REPENTAGLIO LA SALUTE DEI CONSUMATORI. SI RISCHIA EPATITE E TIFO. ECCO I CONSIGLI DA SEGUIRE PER BERE E MANGIARE SICURI SENZA RISCHI ALLA SALUTE

Consumatori all?erta! Se il vostro negozio di alimentari di fiducia tiene le bottiglie di acqua minerale sotto i raggi del sole, non acquistatele. Ne va della vostra salute! Controllate sempre la data di scadenza delle bibite. Se poi i latticini sono conservati in maniera sbagliata o se cozze, vongole e altri molluschi sono di dubbia provenienza e mal conservati rischiate addirittura la vita! L?Intesa dei consumatori, dopo le indagini dei NAS negli stabilimenti balneari, che hanno portato a rilevare centinaia di infrazioni e denunciare parecchie persone, chiede al Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri di controllare anche gli esercizi alimentari delle principali località di villeggiatura, da dove ogni anno arrivano numerose segnalazioni dei consumatori circa la mancanza di igiene e la mal conservazione degli alimenti. Molti negozianti, fa sapere l?Intesa, per ovviare alla mancanza di spazio all?interno dei locali, sistemano sotto i raggi del sole le confezioni di acqua minerale, di Coca Cola, Sprite, Chinotto o aranciata oppure, per smaltire le forniture degli anni passati, vendono bibite già scadute. Tutto ciò mette a repentaglio la salute dei consumatori. Infatti l?aumento della temperatura di una bibita tenuta sotto il sole determina una crescita batterica anomala che causa disturbi intestinali non indifferenti, come la gastroenterite. Il rischio è inoltre a lungo termine, in quanto i contenitori di plastica delle bibite e dell?acqua, sotto il sole, rilasciano sostanze chimiche che vengono poi assimilate dal nostro organismo. Ma il rischio non è solo legato alle bevande. Anche i frutti di mare, se mal conservati, diventano pericolosissimi. Una pratica diffusa è quella di ?rinfrescare? cozze, vongole, fasolare, e frutti di mare vari con acqua di mare inquinata, magari prelevata da zone dove vige il divieto di balneazione. In questo caso si rischia la vita, in quanto una cattiva conservazione di tali alimenti può provocare l?epatite A e il tifo. L?Intesa dei consumatori chiede che vengano inflitte multe salate e sequestro della merce nei confronti di quei commercianti che non rispettino le norme igieniche, nonché la chiusura degli esercizi nei casi di maggior gravità, e il sequestro degli automezzi usati dagli ambulanti per vendere la propria merce ?pericolosa?. ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI hanno inoltre stilato un decalogo per i consumatori per evitare di correre rischi nell?acquisto di cibo e bevande. Ecco i consigli delle associazioni: 1) se il vostro fornitore, anche solo per poche ore, tiene le confezioni di acqua minerale e di bibite sotto il sole, rivolgetevi ad un altro negozio; 2) controllate sempre la data di scadenza delle bibite, di yogurt, del latte e di tutti gli altri alimenti che hanno una data di scadenza; 3) evitate di acquistare pesce e frutti di mare di dubbia provenienza; 4) acquistate solo cozze, vongole, fasolare ecc. contenute in confezioni sigillate e avvolte da una retina di plastica verde, blu o azzurra; all?interno della confezione deve esserci inoltre un?etichetta riportante il peso e la scadenza dei frutti di mare; 5) i frutti di mare possono essere conservati al massimo per 4 giorni, alla temperatura di 6°C (il frigorifero quindi è l?ideale); 6) non acquistate dai carrettini ambulanti che vendono latticini, salumi e pane. Nella maggior parte dei casi questi automezzi non sono dotati dei requisiti necessari all?adeguata conservazione dei beni alimentari; 7) denunciate tutte le situazioni anomale alle Forze dell?ordine di zona.

22/07/2003

Documento n.3371

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