TETTO STIPENDI MANAGER: ADUSBEF STIGMATIZZA LE RESISTENZE DI MORETTI, MA RITIENE SCANDALOSO DELLA VALLE.

in Comunicati stampa

                                    COMUNICATO STAMPA

 TETTO STIPENDI MANAGER: ADUSBEF, ESSENDO SEMPRE STATA D'ACCORDO, HA STIGMATIZZATO RESISTENZE DI MORETTI, MA RITIENE SCANDALOSO DELLA VALLE, CONCORRENTE DELLE FERROVIE E LE SUE DIFESE PELOSE DEI PENDOLARI.

 Adusbef, avendo ritenuto sacrosanto stabilire un tetto agli stipendi dei manager, ha stigmatizzato le resistenze dell'amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti, che pur guadagnando 873.000 euro (fascia intermedia tra le pubbliche retribuzioni, che vedono svettare Franco Tali di Saipem con 6,9 milioni di euro; Paolo Scaroni di ENI, con 6,7 milioni; Fulvio Conti Enel con 3,9 milioni; Flavio Cattaneo di Terna, con 2,4 milioni; Massimo Sarmi di Poste, com 1,563 milioni; Alessandro Pansa di Finmeccanica con 1,2 milioni di euro; Gorno Tempini di Cassa Depositi e Prestiti con 1,035 milioni) aveva minacciato di andarsene nel caso ci sarebbe stato un taglio. Per la cronaca Moretti ha risanato le Ferrovie, rincarando le tariffe  ferroviarie, ha privilegiato l'Alta Velocità ed il centro Nord a danno del Mezzogiorno e del trasporto pubblico locale e regionale utilizzato da milioni di pendolari, tra i quali non sembra ci sia mai stato il signor Diego della Valle,  diretto concorrente  nella sua qualità di socio della Ntv di Montezemolo, la società che gestisce Italo.

   Adusbef e le altre associazioni di consumatori, che spesso sono salite sui treni dei pendolari per testare la scadente qualità dei servizi pubblici locali e regionali, denunciando i mancati investimenti e la politica dei tagli, non hanno mai incontrato su quei treni fatiscenti il signor Diego Della Valle, che si erge solo oggi a peloso paladino dei pendolari.

 Su una cosa concordiamo con Della Valle, perché se è ora di alzare il velo sulle Ferrovie dello Stato  e riportare al centro dell'attenzione gli interessi ed i bisogni dei cittadini, è altrettanto vero che bisogna alzare il velo sugli interessi della Ntv di Montezemolo, che ha perso ben 82 milioni di euro nel bilancio 2012, per comprendere quanto costa agli utenti ed ai consumatori  le avventure di Italo ed i servizi che fornisce a chi viaggia, per evitare che queste rilevanti perdite possano essere addossate in futuro alla fiscalità generale. 

 Elio Lannutti (Adusbef) 

Roma 23-3-2014

24/03/2014

Documento n.9662

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