TELEFONIA.WIND INAUGURA UNA NUOVA SUBDOLA FORMA PER FARE CASSA

in Comunicati stampa
TELEFONIA MOBILE: GLI OPERATORI NE INVENTANO SEMPRE DI NUOVE PER SPILLARE SOLDI DALLE TASCHE DEI CITTADINI ! WIND INAUGURA UNA NUOVA SUBDOLA FORMA PER FARE CASSA: INTRODUCE L’ADDEBITO ANCHE SE IL TELEFONINO E’ SPENTO,CON UN SERVIZIO DENOMINATO “RING ME SMS”. ADUSBEF HA DIFFIDATO WIND A CESSARE IL NUOVO SERVIZIO “RING ME SMS”,CHIEDENDO AD ANTITRUST,AUTORITA’ TLC ED AL MINISTRO GASPARRI, UN INTERVENTO URGENTE PER INIBIRE COMPORTAMENTI SPREGIUDICATI ED INIQUI, CHE CREANO DANNI ECONOMICI A MILIONI DI CONSUMATORI. E’ noto che la chiamata diretta ad utente che per le più diverse ragioni (non raggiungibilità, terminale spento,scarsa copertura di rete,ecc.) non risponde, non sia addebitata all’utente chiamante in quanto per sua natura il servizio di telecomunicazioni è legato al collegamento tra terminali il cui difetto fa venir meno l’essenza stessa della natura contrattuale. Da qualche tempo Adusbef ha notato, a seguito di segnalazioni e reclami di propri associati e non, che WIND ha attivato a tutti i propri utenti di telefonia mobile un servizio denominato "Ring me sms". Tale servizio prevede che un cliente di operatore mobile diverso da WIND che chiami un cliente Wind non raggiungibile, anziché ricevere il normale messaggio gratuito che avvisa che l’utente chiamato non é disponibile, ascolti un messaggio a pagamento che fornisce informazioni sul nuovo servizio di Wind Ring Me sms. Il malcapitato utente che chiama non é mai avvisato che il servizio é a pagamento, ma anzi é allettato dalla voce guida che propone un invio gratuito di un sms di avviso che segnala il ritorno del telefono del chiamato in copertura,quindi disponibile a ricevere. Il chiamante non ha la possibilità di evitare l’addebito della chiamata, in quanto anche se rifiuta l’invio del sms di avviso, la tassazione della chiamata é già stata fatta partire in maniera subdola dagli apparati Wind. Il consumatore chiamante, non aspettandosi alcun addebito, non ha alcun motivo di controllare la spesa addebitata e si vede pertanto decurtato il credito disponibile o addebitato sulla bolletta un costo non previsto. Tale servizio a pagamento viene attivato abusivamente senza alcun consenso neanche implicito da parte del consumatore pagante, al quale non viene data neanche la possibilità di disattivare il servizio ! Abbiamo sempre saputo di compagnie telefoniche che hanno fatto pagare “l’addebito alla risposta” che pur abbiamo contestato,ma francamente prevedere un addebito per telefonate “senza risposta”,oltre ad essere illegittime rischiano di creare un pericoloso precedente per scatenare la fervida fantasia dei gestori: il prossimo passo nel "raschiare il fondo del barile" dei portafogli dei consumatori rischia di essere l’addebito degli "squilli a vuoto" ! ADUSBEF ha così inoltrato una diffida formale a Wind ai sensi della legge quadro dei consumatori (legge 281/98) chiedendo di far cessare un servizio che crea danni economici a milioni di consumatori, ed ha chiesto inoltre al ministro delle comunicazioni Gasparri, ad Antitrust ed Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, un provvedimento urgente che inibisca un comportamento pregiudizievole per gli utenti. Il Presidente Elio Lannutti Roma,26.11.2004
Spett.le Wind telecomunicazioni Spa Via Cesare Giulio Viola, 48 00148 Roma RACCOMANDATA A.R. Al Prof. Giuseppe Tesauro Presidente Antitrust italiana Piazza Verdi 6/A 00198 Roma Fax: 0685821256 All’On.le Maurizio Gasparri Ministro delle Comunicazioni Largo Pietro di Brazzà, 86 00186 – Roma Fax 06 6794641 Al Prof. Enzo Cheli Presidente dell’Autorità Garante delle Comunicazioni Via delle Muratte, 25 00187 Roma Fax: 06 69644926 Servizio Ring me sms –WIND TLC: Diffida ex art. 3 L.281/98 (Disciplina dei consumatori e degli utenti) per la cessazione di comportamenti lesivi degli interessi dei consumatori e degli utenti. Richiesta alle Autorità di un intervento urgente per far cessare comportamenti pregiudizievoli e dannosi per gli interessi economici dei consumatori-utenti. ADUSBEF - Associazione di utenti bancari, finanziari assicurativi e postali, associazione di consumatori di rilevanza nazionale ex art. 5 l.281/98 con sede legale a Roma in via Farini 62 in persona del suo presidente e legale rappresentante p.t. dott. Elio Lannutti espone e denuncia quanto esegue. E’ notorio che la chiamata diretta ad utente che per le più diverse ragioni (non raggiungibilità, terminale spento ecc.) non risponde, non sia addebitata all’utente chiamante in quanto il servizio è legato al collegamento tra terminali il cui difetto fa venir meno l’essenza stessa della natura contrattuale. Da qualche tempo Adusbef ha notato, a seguito di segnalazioni e reclami di propri associati e non che codesta azienda ha attivato a tutti i propri utenti di telefonia mobile un servizio denominato "Ring me sms". Tale servizio prevede che un cliente di operatore mobile diverso da WIND che chiami un cliente Wind non raggiungibile, anziché ricevere il normale messaggio gratuito che avvisa che l’utente chiamato non é disponibile ascolti un messaggio a pagamento che fornisce informazioni sul nuovo servizio di Wind Ring Me sms. Il malcapitato utente che chiama non é mai avvisato che il servizio é a pagamento, ma anzi é allettato dalla voce guida che propone un invio gratuito di un sms di avviso che segnala il ritorno del telefono del chiamato in copertura. Il chiamante non ha la possibilità di evitare l’addebito della chiamata, in quanto anche se rifiuta l’invio dell’ sms di avviso la tassazione della chiamata é già stata fatta partire in maniera subdola dagli apparati Wind. Il consumatore chiamante, non aspettandosi alcun addebito, non ha alcun motivo di controllare la spesa addebitata e si vede pertanto decurtato il credito disponibile o addebitato sulla bolletta un costo non previsto. Tale servizio a pagamento viene attivato abusivamente senza alcun consenso neanche implicito da parte del consumatore pagante, al quale non viene data neanche la possibilità di disattivare il servizio; Il prossimo passo nel "raschiare il fondo del barile" dei portafogli dei consumatori rischia di essere l’addebito degli "squilli a vuoto" per le chiamate senza risposta; Considerato che la telefonia mobile é ormai diffusa in tutti gli strati della popolazione, inclusi gli anziani e i giovani che spesso non hanno facili modalità per fare valere i propri diritti, la fattispecie in oggetto, per le piccole cifre addebitate, rende di difficile se non impossibile realizzabilità la strada dell’accesso alla giustizia per il singolo consumatore. Tale servizio ha potenziale impatto su 50 milioni di utenti di telefonia mobile; DIFFIDA La Societa` Wind telecomunicazioni SpA, ai sensi e nei termini dell’articolo 3 comma 5 della Legge 281/1998 e con riserva di agire ai sensi dell’articolo 3 comma 6 della citata norma, a cessare i comportamenti lesivi dei diritti dei consumatori sopra elencati e a ricondurre i servizi in oggetto alle corrette pratiche commerciali dovute in un mercato importante come quello della telefonia mobile. Chiede alle Autorità in indirizzo di aprire una urgente istruttoria per far cessare comportamenti scorretti che arrecano pregiudizio economico e danni ai consumatori. Distinti Saluti Il Presidente Elio Lannutti Roma, 25 novembre 2004

26/11/2004

Documento n.4282

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