TELECOM: LA SVENDITA AGLI SPAGNOLI PER RESPONSABILITA’ PRECISE DELLE BANCHE E DI UNA CLASSE POLITICA INETTA, CHE HA LOTTIZZATO INCOMPETENTI AUTORITA’

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COMUNICATO STAMPA

 

TELECOM: LA SVENDITA AGLI SPAGNOLI PER RESPONSABILITA’ PRECISE DELLE BANCHE E DI UNA CLASSE POLITICA INETTA, CHE HA LOTTIZZATO INCOMPETENTI AUTORITA’ CONTROLLO.

ENNESIMA OPERAZIONE A DEBITO DI TELEFONICA,INDEBITATA PER 66,8 MLD EURO CHE DIFFICILMENTE INVESTIRA’ IN ITALIA, POTENDO RICAVARE FLUSSI DA VENDITA TIM BRASILE ARGENTINA.

 

   La svendita di Telecom Italia agli spagnoli di Telefonica, che finanzierà l’operazione accumulando altri debiti oltre i 66,8 miliardi di euro iscritti a bilancio, gravissima sconfitta per il capitalismo di relazioni dominato da Mediobanca e per il Governo Letta, lede i diritti e gli interessi dei consumatori, che hanno finanziato con le bollette la rete telefonica, un assetto strategico per il paese nel settore sensibile delle telecomunicazioni, e dei piccoli azionisti, come al solito tagliati fuori da operazioni sottobanco concretizzate nel buio della notte tra gli azionisti di Telco, al riparo dai doverosi e preventivi accertamenti di autorità di controllo inerti ed  incapaci.

   Telefonica dello spagnolo Cesar Alierta, ha infatti accumulato 66,8 miliardi di debiti finanziari e un patrimonio netto tangibile negativo per 22,4, contro i 40 miliardi di debiti e un patrimonio netto tangibile negativo per 17 di Telecom Italia, un margine operativo lordo sceso nell’ultimo triennio da 25,7 miliardi a 21,2 di euro per gli iberici, acquisterà Telecom Italia a debito a prezzi di saldo e per ripagare le banche, oltre a non fare gli investimenti necessari che servono per ammodernare la rete in Italia, sarà costretta a smembrare le partecipate come Tim Brasile ed Argentina, mediante con il solito spezzatino.

    Adusbef e Federconsumatori accusano le banche di “sistema” (Banca Intesa ed il salotto buono di Mediobanca e Generali), tra le maggiori responsabili di un'operazione a perdere che portò la spagnola telefonica ad assumere il controllo di Olimpia, rinominata  Telco, sulla pelle del mercato e dei piccoli azionisti, per aver finanziato l’ennesima scatola  a debito, ed un Governo incapace di difendere un’azienda importante, mediante la Cassa Depositi e Prestiti, che ha impiegato i sudati risparmi postali per acquisire le quote di Generali detenute dalla Banca d’Italia, ma che ha trovato irrilevante la tutela di un’azienda strategica per il Paese.

    Ma è soprattutto la classe politica ad uscire sconfitta da una colonizzazione spagnola delle Tlc italiane, per aver lottizzato incompetenti ed incapaci a capo di Autorità di controllo come Consob ed Autorithy per le Garanzie nelle comunicazioni, che non avendo alcuna competenza nei settori di pertinenza, parlano a vanvera (come è accaduto ieri sullo scorporo della rete telefonica) provocando danni enormi agli interessi dell’Italia ed ai diritti dei consumatori ed utenti.

    Adusbef e Federconsumatori chiedono di impedire la svendita esercitando i poteri conferiti dalla legge al governo, quando sono in gioco gli interessi di aziende strategiche italiane.

 

                                                                     Elio Lannutti (Adusbef) Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma,24.9.2013

24/09/2013

Documento n.9489

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