TAGLIO DELLE ACCISE: IL BLUFF DEL GOVERNO

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA DELL’INTESA DEI CONSUMATORI TAGLIO DELLE ACCISE: IL BLUFF DEL GOVERNO, CHE SI E’ MASCHERATO DIETRO IL DIVIETO EUROPEO PER EVITARE DI RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE SUI PREZZI DEI CARBURANTI,E’ MISERAMENTE CADUTO ! DOPO L’OK DI BRUXELLES (E NON POTEVA ESSERE ALTRIMENTI PERCHE’ NESSUN TRATTATO VIETA DI RIDURRE LE TASSE AI PAESI MEMBRI), IL GOVERNO CHE CONTINUA A GIUSTIFICARE LA SUA VORACITA’ FISCALE ACCAMPANDO IMPEDIMENTI E DIVIETI IN SEDE ECOFIN,NON HA PIU’ ALIBI ! DEVE RIDURRE DI 0,35 CENTESIMI DI EURO LE ACCISE PER OGNI LITRO DI CARBURANTE EROGATO ALLA POMPA RESTITUENDO AGLI STREMATI AI CONSUMATORI, DAI 4 AI 500 MILIONI DI EURO DISINVOLTAMENTE INCAMERATI CON GLI AUMENTI DEI PREZZI ! La vera e propria speculazione sulle accise disinvoltamente praticata a danno di milioni di famiglie e delle imprese sui prezzi dei carburanti,ancora più odiosa perché "di Stato",deve immediatamente cessare ! Dopo il nulla osta della Commissione Europea (e non poteva essere altrimenti visto che nessun trattato vieta di ridurre le tasse ai Paesi membri),il bluff del Governo,che ha sempre giustificato la sua voracità fiscale (ma non doveva ridurre le tasse ?), è miseramente caduto. Adesso il Governo,senza più alibi,deve immediatamente diminuire la pressione fiscale sulle accise,vera e propria speculazione per un meccanismo vessatorio verso i consumatori (più aumenta il prezzo,più rincara la pressione fiscale), procedendo con urgenza ad un consistente taglio delle accise,di almeno 3,5 centesimi di euro per ogni litro di benzina (3 centesimi per ogni litro di gasolio da autotrazione), per sterilizzare gli effetti perversi sulle tasche delle famiglie e restituire dai 4 ai 500 milioni di euro ad automobilisti ed autotrasportatori finora disinvoltamente incamerati con gli aumenti pari al 12,7 per cento negli ultimi 12 mesi. Il perverso meccanismo che moltiplica le entrate fiscali ad ogni aumento dei carburanti,deve quindi essere corretto con urgenza senza ulteriori attese, come a suo tempo fece il Governo D’Alema (con un bonus di 50 lire per ogni litro di benzina),per evitare la soprattassa sulle benzine (già abbondantemente colpite dal fisco con un prelievo del 70 per cento),con un costo pro capite di 32 euro a famiglia di maggior gettito fiscale annuo,senza contare le ricadute sui prezzi e sull’inflazione, in attesa della riunione europea e dell’apposita sessione,invocata da più parti per discutere la questione del caro petrolio,di una politica energetica comune,del negoziato con i paesi produttori per affiancare l’euro al dollaro come strumento sovrano di pagamento. Intesaconsumatori,che conferma lo sciopero della spesa e lo sciopero degli automobilisti per protestare contro il "caro prezzi" ed il "caro benzina" per la giornata del 16 settembre 2004, stigmatizza gli ulteriori pretesti addotti da influenti membri del governo i quali,dopo il disco verde alla riduzione sulle accise dell’UE,hanno immediatamente accampato divieti ed impedimenti in sede Ecofin,per giustificare la loro totale inerzia nelle tutela del potere di acquisto delle famiglie,i cui redditi sono stati falcidiati,non solo da politiche economiche ingiuste e sbagliate,ma dalla totale assenza di doverosi controlli nella complessa filiera di formazione dei prezzi al consumo e di tariffe tra le più elevate d’Europa,colpevoli di una pressione fiscale aumentata dello 0,9 per cento nel 2003 con un aggravio di 180 euro per il 75 per cento dei contribuenti che guadagnano meno di 20.000 euro l’anno.

20/08/2004

Documento n.4075

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