SWAP E DERIVATI TOSSICI: CONTRATTO CAPESTRO CON MORGAN STANLEY FU FIRMATO DAIAMPI (PRIMO MINISTRO) E DA DRAGHI (DIRETTORE GENERAL

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COMUNICATO STAMPA

 

SWAP E DERIVATI TOSSICI: CONTRATTO CAPESTRO CON MORGAN STANLEY,CHE HA GENERATO UN PAGAMENTO CASH DI 2,5 MILIARDI DI EURO NEL GENNAIO 2012 DAL MINISTRO MARIO MONTI,FU SOTTOSCRITTO DA DRAGHI.

ADUSBEF AUSPICA CHE IL PRESIDENTE BCE POSSA CHIARIRE, AL PM DI TRANI CHE LO HA CITATO,TRAPPOLE NEFASTE.

 

    Come confermato dal link allegato, in una audizione alla Camera dei Deputati su una indagine conoscitiva sui derivati, la dottoressa Maria Cannata responsabile del debito pubblico, ha confermato che il Ministero dell’Economia, aveva un ammontare totale dei derivati sottoscritti dal Tesoro di 160 miliardi di euro; un mark to market  negativo per 42 miliardi di euro, con una perdita del 30% (circa 1.750 euro pro-capite a famiglia ndr);  che di recente  sono state vendute opzioni sui tassi d’interesse; che i parlamentari non hanno alcun diritto di accesso ai contratti, gettando un’ombra sulla gestione dei derivati della Repubblica italiana e sulla formazione del bilancio.

http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/presentazioni_studi_relazioni/Audizione_alla_Camera_dei_Deputati_-_febbraio_2015_-_Indagine_conoscitiva_sugli_strumenti_finanziari_derivati.pdf

   Il documento costituisce prova provata che alcuni di quei contratti capestro, che  ci costò 2,5 miliardi tra dicembre 2011 e gennaio 2012, pagati sull’unghia a Morgan Stanley dal capo del Governo Monti, anche nella sua qualità di ministro dell’Economia alla banca di affari presieduta dall’ex direttore generale ed ex ministro dell’Economia Domenico Siniscalco,  venne sottoscritto nel 1994 da Mario Draghi  (direttore Generale) e Carlo Azeglio Ciampi capo del Governo.

     Si legge infatti nelle 42 pagine depositate dalla dott.ssa Cannata: “Tra le situazioni critiche che si è dovuto fronteggiare nei momenti peggiori della crisi, emerge in particolare la ristrutturazione, funzionale alla successiva chiusura di diverse posizioni in derivati in essere con Morgan Stanley, realizzata tra dicembre 2011 e gennaio 2012. La peculiarità di questo complesso di operazioni risiedeva nella presenza di una clausola di estinzione anticipata unica nel suo genere, in quanto attribuita non ad una singola operazione, bensì presente nel contratto quadro in essere con la controparte e ricomprendente tutte le operazioni sottoscritte con quella banca. Il contratto quadro (ISDA Master Agreement) era stato sottoscritto nel gennaio 1994 e prevedeva un Additional Termination Event, ovvero il diritto di risoluzione anticipata dei contratti derivati in essere, al verificarsi del superamento di un limite prestabilito di esposizione della controparte nei confronti della Repubblica. Tale limite era di importo contenuto: $ 150 mln ove la Repubblica avesse un rating tripla A, $ 75 mln in caso questo si collocasse in area doppia A, $ 50 mln in caso singola A. Nonostante tali soglie fossero state superate da anni, la banca non aveva mai dato segno di voler far valere la clausola. Tuttavia, alla fine del 2011 la situazione del credito della Repubblica appariva così fragile che Morgan Stanley ritenne di non poter tralasciare di avvalersi della posizione di forza che la clausola le conferiva…..“.

    Il governo Monti, conferma anche la Cannata pagò, ma dalle carte depositate dal Pm di Trani Michele Ruggiero allegate al processo contro le agenzie di rating che riprenderà il 5 marzo 2015 ore 9,00, si scopre che Morgan Stanley è azionista di S&P, cioè una delle agenzie che dopo aver scatenato la crisi con la diffusione di report ad orologeria ed accusate di diffondere notizie non veritiere, produssero un grave danno all' Italia, che avrebbe dovuto portare l' attuale ministero dell' Economia Piercarlo Padoan, che interrogato a suo tempo stigmatizzò il declassamento, a costituirsi parte civile come parte offesa.

  Chi ha gestito il debito pubblico in questi anni a partire dal 1990, è riuscito a produrre una perdita del 30% sul portafoglio dei derivati, un record assoluto, che la vendita di opzioni non è qualificabile come copertura di rischio, smentendo il ministro Padoan che tramite il suo portavoce aveva sostenuto che i derivati dello Stato italiano erano stati sottoscritti solo per copertura “come assicurare un’auto contro in rischio di furto ed incendio“, che il diniego dell’accesso agli atti opposto dal Mef ai parlamentari, giustificato dalla Cannata con “possibili giochetti” degli speculatori contro le posizioni del Tesoro, rendono il parlamento all’oscuro delle modalità e genesi del bilancio dello Stato, che i parlamentari eletti approvano con le manovre annuali.

    Adusbef auspica che molti di questi misteri, saranno chiariti dai testimoni citati dal Pm Michele Ruggiero in qualità di testimoni al processo di Trani, quindi obbligati sotto giuramento a raccontare la verità, a cominciare dal presidente Bce Mario Draghi, la cui versione sui contratti capestro sottoscritti, saranno illuminanti per ricostruire 20 anni di storia economica italiana.

 

                                                                                                            Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

Roma, 3.3.2015

03/03/2015

Documento n.9997

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