S&P,SOTTO PROCESSO A TRANI,SCEGLIE FASE DELICATA PER DECLASSARE ITALIA ! SOLO COINCIDENZE RICHIESTE DI MANTENERE L’IMU ED AUMENTARE IVA CON LA TROIKA?

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COMUNICATO STAMPA

S&P, SOTTO PROCESSO A TRANI,SCEGLIE ANCORA UNA FASE DELICATA PER DECLASSARE L’ITALIA ! SOLO COINCIDENZE, LE RICHIESTE DI MANTENERE L’IMU ED AUMENTARE L’IVA, CON LA TROIKA ?

    L’ennesimo declassamento sull’ affidabilità dell’Italia a BBB da S&P (due gradini dal livello spazzatura), scelto con sospetto tempismo nella fase più delicata ed a pochi giorni dalla chiusura della procedura di infrazione europea per deficit eccessivo; le richieste di mantenere l’Imu prima casa ed il contestuale aumento Iva al 22%, non rappresentano solo ingerenze nella sovranità dello Stato da parte di un’entità privata che vede nel proprio azionariato banche e fondi speculativi, ma anche coincidenze sospette con analoghi diktat della troika, in particolare del FMI, dovrebbero indurre il Governo e l’Europa ad una dura reazione, che finora non è stata registrata.   Adusbef e Federconsumatori, che hanno mandato sotto processo a Trani S&P, con richiesta di costituzione di parte civile, ricordano ancora una volta le bufale ed i report fasulli, emessi in particolare da S&P, multinazionale del “tarocco”, nei crack Parmalat,Enron, Lehman Brothers, giudicati con la pagella della massima affidabilità a pochi giorni dal loro dissesto finanziario per insolvenza,tornano ancora una volta a criticare l'attendibilità delle valutazioni emesse dall'agenzia. Dalle carte della corposa inchiesta della Procura di Trani, corredata dalle intercettazioni telefoniche tra la sede di Milano e quella di New York di Standard & Poor’s, trascritte ed allegate agli atti, emergono illecite condotte criminali delle agenzie di rating, non soltanto per manipolazioni continuate e pluriaggravate del mercato, a partire dal maggio 2011, ma di un vero e proprio disegno criminoso per un sistematico attacco portato contro l’Italia, appositamente scelto nei momenti di maggiore debolezza, anche con la finalità di indebolire la moneta unica europea, destabilizzando l’euro.   Ad incastrare infatti l’Agenzia di rating oltre alle perizie ed alle consulenze, ci sono compromettenti intercettazioni telefoniche, tra l'allora numero uno dell'agenzia di rating Standards & Poor's, Deven Sharma, costretto a dimettersi nell’agosto 2011 dall'amministrazione Obama dopo il clamoroso errore di 2.000 miliardi di dollari nel declassamento della tripla A del debito Usa, sostituito a settembre da Douglas Peterson, amministratore delegato di Citigroup, ed i suoi referenti italiani ed europei. Proprio in quelle telefonate, acquisite agli atti della procura di Trani, si trova la «prova regina» che documenta la manipolazione del mercato pluriaggravata e continuata, ipotesi di reato, rivoluzionata rispetto alla contestazione iniziale, poiché già dall' inizio il PM Michele Ruggiero, ipotizzava che in più riprese (maggio, giugno e luglio scorso) gli analisti di S&P elaborarono e diffusero notizie non corrette (dunque false anche in parte), comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano, concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari. La composizione dei soci di S&P,che oltre all'azionista di controllo McGraw-Hill, detenuta da Capital World Investors, uno dei primi gestori di fondi negli Usa, la società di asset management State Street Corporation; il Fondo di investimento BlackRock, la società finanziaria Fidelity Investments e Vanguard Group oltre a numerose altre banche e gruppi finanziari di proporzioni inferiori, potrebbe generare il sospetto di conflitto di interessi. Standard & Poor's è accusata di manipolazione pluriaggravata e continuata del mercato finanziario. Cinque persone accusate: gli analisti Eileen Zhang e Frank Gill, dipendenti dell'agenzia con sede a Londra, e Moritz Kraemer, dipendente di Francoforte, anche il responsabile dei servizi per l'Europa e l'Africa Yeann Le Pallec e l'ex presidente di Standard & Poor's, l'indiano Deven Sharma. Nella lista degli indagati è finita anche l’amministratore delegato per l’Italia di S&P Maria Pierdicchi, con l’ipotesi di favoreggiamento degli analisti stessi. Nelle conclusioni del pubblico ministero si contesta agli imputati di aver attuato il 20 maggio, il 23 maggio e il 1 luglio del 2011, "una serie di artifici concretamente idonei a provocare una destabilizzazione dell'immagine, prestigio e affidamento creditizio dell'Italia sui mercati finanziari". Il pm e la Guardia di finanza contestano a S&P anche l'aggravante di «aver cagionato alla Repubblica Italiana un danno patrimoniale di rilevantissima entità quantificato dalla Corte dei Conti in 120 miliardi di euro.   Il 5 febbraio 2013 anche il dipartimento della Giustizia Usa, dopo aver acquisto le carte dell’inchiesta giudiziaria di Trani, ha citato S&P chiedendo 5 miliardi di dollari di risarcimento danni, per aver gonfiato alcuni titoli immobiliari, i mutui subprime, contribuendo a determinare l’inizio della crisi sistemica iniziata nel luglio del 2007. Il PM Michele Ruggiero della Procura di Trani nell’interrogatorio di Mario Draghi, il 24 gennaio 2011, ha verbalizzato la seguente risposta: “Bisogna fare a meno delle agenzie di rating: sono altamente carenti e screditate”.   Adusbef e Federconsumatori chiedono ancora una volta ai Governi normative chiare e sanzioni penali più rigorose, contro le Agenzie di Rating, che fanno profitti sulla pelle dei risparmiatori.

 

                                                                     

10/07/2013

Documento n.9451

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