?Sciopero della Spesa?: successo per l?Intesa dei Consumatori nella provincia di Pesaro e Urbino (Federconsumatori, Adusbef, Adoc)

in Comunicati stampa
Caro -Vita. ?Sciopero della Spesa?: successo per l?Intesa dei Consumatori nella provincia di Pesaro e Urbino (Federconsumatori, Adusbef, Adoc) Il 52 % dei cittadini della Provincia di Pesaro e Urbino ha aderito allo Sciopero. Grande successo per lo sciopero organizzato dalle associazioni dei consumatori costituenti il cartello denominato ?Intesa dei Consumatori?, costituita in loco da: Federconsumatori, Adusbef ed Adoc, rappresentate rispettivamente dal dott. Sergio Schiaroli, dall?Avv. Floro Bisello e dall?avv. Roberto Pierelli, in quanto oltre la metà (circa il 52 %) dei cittadini ha aderito alla manifestazione. Invero ? afferma l?Intesa dei Consumatori ? i cittadini hanno accolto con grande entusiasmo tale iniziativa. Si pensi che nell?ultimo sciopero della spesa, tenutosi nel settembre del 2002 avevano aderito nella provincia pesarese già il 32 % dei cittadini. Oramai i consumatori stanno prendendo sempre più coscienza delle manovre speculative poste in essere ai loro danni. Dalle lamentele più frequenti che i cittadini hanno rivolto ai rappresentanti dell??Intesa dei Consumatori? presenti al presidio in piazza del Popolo, si è potuto constatare che il 90 % delle famiglie pesaresi sente che il potere di acquisto è congelato o addirittura crollato; oltre un terzo ha la percezione che un euro valga come mille lire. Molti lamentano rincari in quasi in tutti i settori, specialmente durante le ferie. Nei casi più gravi, non poche famiglie pesaresi e marchigiane sono costrette non solo a rinunciare a beni di prima necessità per l?insufficienza del proprio reddito familiare, ma anche, addirittura, ad indebitarsi per sopravvivere. Le risposte più frequenti dei cittadini intervistati dagli osservatori dell??Intesa dei Consumatori? posti nei punti nevralgici della provincia sono state: ?gli aumenti degli stipendi sono molto inferiori rispetto all?aumento dei prezzi?, ?si ha l?impressione di essere più poveri, la vita si è fatta più cara? ? ?per l?economia domestica spendiamo molto di più perché alcuni commercianti con l?entrata dell?euro hanno arrotondato per eccesso? ? ?qualche commerciante se ne approfitta, alcuni prezzi sono saliti fino al 50% anche se il governo lo nega? ? ?nel negozio vicino casa mia alla parola lira hanno sostituito la parola euro raddoppiando pertanto i prezzi??et similia. Per l?Intesa dei Consumatori l?indice dell?inflazione fornito dall?Istat, che solo per il mese di agosto è del 2,8, è inadeguato. Ribadisce l?Intesa che le famiglie pesaresi nel giro di 20 mesi hanno subito una stangata da 3.086 euro (1.505 euro persi per i rincari del 2002 e 1.381 per quelli dei primi 8 mesi del 2003). Ogni famiglia con un reddito medio, insomma, ha perso dal 15 al 30 per cento del suo potere di acquisto ! In altre parole, è come se ciascuno di noi, invece di 13 stipendi ne percepisse ora undici e mezzo o poco più di dieci ! E? vergognoso che monopoli, oligopoli e grandi cartelli, facciano pagare agli utenti 2 volte il caro prezzi, sia quando il dollaro è forte con gli aumenti repentini, sia quando è debole. Per l??Intesa dei Consumatori? dopo lo sciopero, per combattere il fenomeno del caro-vita occorre passare ai fatti concreti da parte del governo e delle amministrazioni locali: occorrono azioni più radicali: A) prima di tutto occorre aprire un confronto serio e serrato tra consumatori e Istat, finalizzato a rendere il paniere su cui si calcola l?inflazione il più vicino possibile alla realtà degli acquisti delle famiglie e migliorare i metodi e le rilevazioni dei prezzi effettuate dai comuni d?Italia, migliorando quindi ruoli e funzioni dell?istituto di statistica. Inoltre l?Istat deve aprirsi alle associazioni, accettando i loro consigli e le loro critiche, e rispettare le decisioni del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, mostrando ai consumatori tutta la documentazione relativa al paniere, così come stabilito dal giudice. B) Il Governo poi deve aprire un serio tavolo di confronto sul caro-vita tra le parti sociali interessate al fenomeno. Una misura che il Governo deve adottare da subito è la creazione di un accordo esteso a tutti gli esercenti e professionisti d?Italia, in cui vi sia un paniere composto da 50 - 60 voci (tra cui anche le tariffe di alcune categorie professionali), i cui prezzi dei beni che lo compongono devono restare bloccati a tempo determinato, allo scopo di frenare la corsa dell?inflazione. Tale accordo deve anche prevedere controlli e sanzioni per gli esercenti o professionisti scorretti. C) Devono poi essere adottate le seguenti misure: - Abbassare l?IVA sul gas da riscaldamento dal 20% al 10% tramite decreto legge - Utilizzare tutti gli strumenti a disposizione perché le tariffe non superino il tasso d?inflazione programmata (autostrade, ferrovie ecc.). - Definire da parte del Governo, il tasso applicato ai cosiddetti mutui agevolati, oggi attorno ad una media del 17% e quindi per legge tasso usurario e portarlo sotto l?8% come già applicato ai mutui ordinari. Questa manovra sgraverebbe di molte centinaia di migliaia di euro le famiglie e inoltre permetterebbe alle Regioni ( che oggi concorrono a quelle spese) investimenti in edilizia popolare con effetti di calmierare gli affitti. - BISOGNA INOLTRE ACCELERARE LE RIFORME IN QUESTI SETTORI: a) Nel commercio e nella distribuzione al dettaglio prevedendo spazi di vendita diretta da parte dei produttori. b) Nelle assicurazioni le cui polizze RC Auto possono essere ridotte del 26% con le proposte che l??Intesa dei Consumatori? aveva rivolto al Governo ed alle Commissioni Parlamentari c) Accelerare le riforme strutturali nel settore elettrico e del gas, settori in cui abbiamo primati negativi a livello europeo sulle tariffe d) Nel settore della distribuzione dei carburanti che, se razionalizzato seriamente, può comportare una riduzione di 5cent al litro e se inoltre allargato alla grande distribuzione, ulteriori 5 centesimi di euro. Federconsumatori (Dott. Sergio Schiaroli) Adusbef(Avv. Floro Bisello) ADOC(Avv. Roberto Pierelli)

17/09/2003

Documento n.3430

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