SCANDALO FISCALE LUSSEMBURGO: RENZI E GOVERNO ITALIANO,HANNO SBAGLIATO AD APPOGGIARE JUNCKER, CAPO STATO CANAGLIA,CHE HA DANNEGGIATO CITTADINI CON PR

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

 

SCANDALO FISCALE LUSSEMBURGO: RENZI E GOVERNO ITALIANO,HANNO SBAGLIATO AD APPOGGIARE JUNCKER, CAPO STATO CANAGLIA,CHE HA  DANNEGGIATO CITTADINI CON PRIMARIA FABBRICA EVASIONE FISCALE E RICICLAGGIO DENARO SPORCO. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI, AUSPICANO CHE IL PARLAMENTO EUROPEO VOTI MOZIONE SFIDUCIA PER DESTITUZIONE !

 

 

   “Ho la ferma intenzione di reagire a tutte le critiche ingiustificate da dovunque provengano, io non sono tipo che trema davanti ai primi ministri»- aveva detto Jean-Claude Juncker, rispondendo a Matteo Renzi, precisando di “non essere a capo di un gruppo di burocrati, bensì di commissari Ue politici”.

   In una dichiarazione riportata testualmente nella sua madre lingua, il francese: "J'ai dit à Matteo Renzi que je ne suis pas à la tête d'un gang de bureaucrates. Je suis président de la Commission européenne, une institution politique, et je veux que les Premiers ministres respectent cette institution".    Continuava la sua esternazione accusando due capi di Governo di mentire ai loro cittadini:”Juncker-accuse-renzi-et-cameron-de-mentir-a-leurs-citoyen”.

    Chissà come reagirà oggi di fronte alle accuse di aver presieduto per 18 anni uno ‘Stato canaglia’ nel cuore dell’Europa, quel Lussemburgo protettorato di evasori e riciclatori, che seppur facente parte dell’Unione Europea, aiutava dal Granducato i grandi gruppi economici  a frodare il fisco, con tecniche vietate dall’ordinamento europeo.

   Jean-Claude Juncker infatti, designato presidente della Commissione Europea in ossequio ai voleri di Frau Merkel e dei paesi satelliti, ha governato per 18 anni quella grande fabbrica dell'evasione fiscale chiamata Lussemburgo,  che inneggiando a Bruxelles ed all'Europa è diventato l'unico ed ultimo paradiso fiscale di una Europa prona agli interessi delle banche, che a parole inneggiava ai valori della trasparenza bancaria e fiscale, ma nei fatti costruiva un  capolavoro  d'ipocrisia, edificato sugli interessi dei banchieri.

    Jean-Claude Juncker, nei suoi 18 anni di premierato, ha trasformato il Granducato nell'Olimpo della frode tributaria, fiscale e del riciclaggio del denaro sporco (proveniente perfino dal dittatore nord coreano Kim Jong-il), consumata ai danni degli altri Paesi europei,  garantendo sedi legali esentasse alle multinazionali e conti sicuri agli evasori, attirando oltre 2.100 miliardi di euro di capitali esteri custoditi in oltre 140 istituti bancari, capitali  non solo delle multinazionali, con il collaudato meccanismo denominato ‘tax ruling’.

    Come riportato oggi dalla lodevole inchiesta dell’Espresso:” Moltissime le società italiane, anche se di recente la pressione della nostra Agenzia delle Entrate ha convinto molti imprenditori, alcuni grandi nomi come Prada e Dolce & Gabbana, a fare marcia indietro verso l’Italia. Nei documenti riservati della Price compare una folta rappresentanza tricolore. Oltre alle società già indicate, l’elenco comprende altre banche, come Unicredit e Sella. Ma soprattutto la Hines, il grande gruppo Usa che a Milano ha realizzato investimenti miliardari per ridisegnare un intero quartiere del centro città. C’è anche la N&W Global Vending di Valbrembo, citata con il “Project Neptune”. È l’operazione che ha portato nel 2008 la numero uno nelle macchine di distribuzione di cibo e bevande ad essere acquistata da Barclays e Investcorp, una finanziaria del Bahrein, con interessi negli Stati del Golfo. Menzionato anche il gruppo Rinascente Upim finanziato nel 2009 dal braccio immobiliare della Deutsche Bank, la Deutsche Bank Real Estate Global Opportunities IB Fund. Incursioni in campo immobiliare sono state fatte in Italia anche dal gruppo inglese European Property Investors. Un altro business del 2010 in Lussemburgo riguarda Sportfive Group, leader mondiale delle agenzie di diritti per il calcio, legato a 250 club e a una decina di campionati nazionali. In Italia cura i diritti di marketing e commerciali di Sampdoria, Atalanta e Juventus. Nei file ottenuti da “l’Espresso” ci sono operazioni che riguardano il nostro Paese condotte da trentuno società di tutti i settori: una parte viene descritta nell’articolo a seguire, le altre saranno pubblicate nelle prossime settimane”.

   Adusbef e Federconsumatori, auspicando che il Parlamento europeo voti una mozione di sfiducia al fabbricante di evasori e frodatori fiscali nel cuore d’Europa, chiedono un atto di resipiscenza dei Governi che hanno appoggiato a scatola chiusa quella inqualificabile candidatura.

 

                                                                               Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma, 6.11.2014

 

11/06/2014

Documento n.9878

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