SALVA BANCHE: LA VERITA' DEI DATI PIU' FORTE DELLE MENZOGNE,SMASCHERA BANKITALIA E GOVERNO. 130.000 FAMIGLIE ESPROPRIATE 2 VOLTE DA BANKITALIA E STATO, ESIGONO RISARCIMENTI INTEGRALI.

in Comunicati stampa

SALVA BANCHE: LA VERITA’ DEI DATI PIU’ FORTE DELLE MENZOGNE,SMASCHERA BANKITALIA E GOVERNO. 130.000 FAMIGLIE ESPROPRIATE 2 VOLTE DA BANKITALIA E STATO, ESIGONO RISARCIMENTI INTEGRALI.

 

   Tutte le menzogne ed i tradimenti del bene risparmio architettate da Bankitalia sul decreto salva banche del 22 novembre 2015, che con l’applicazione del bail in anticipato, ha messo in mezzo ad una strada 130.000 famiglie di CariChieti; CariFerrara; Banca Marche e Banca Etruria, truffate da una palese omessa vigilanza mistificante sui bond subordinati pari a 67 miliardi di euro, 32 mld dei quali espropriabili, perché nei portafogli delle famiglie per il 46,1%, si squagliano come neve al sole, coi dati diffusi oggi dall’Istat.

   L'Istat infatti, nel confermare il deficit/Pil del 2015 al 2,6%, in calo rispetto al 3% dell'anno precedente, attesta che la pressione fiscale, pari al 43,5%, è dovuta alla contabilizzazione delle risorse destinate al meccanismo di salvataggio dei quattro istituti (Banca Etruria, Carichieti, Cariferrara e Banca Marche), architettato tra aspre critiche alla fine del 2015.

   In particolare, rispetto ai conteggi di inizio marzo, le risorse che il sistema bancario italiano ha pompato nel Fondo Nazionale di Risoluzione (circa 2,3 miliardi di euro) sono state registrate come imposte indirette (nello specifico "altre imposte sulla produzione"), mentre i fondi trasferiti dal Fondo stesso per coprire le perdite delle banche commissariate (circa 1,7 miliardi) sono stati contabilizzati come uscite in conto capitale. "In conseguenza della citata revisione delle entrate", spiega l'Istat, "la pressione fiscale risulta rivista al rialzo di 0,2 punti percentuali".

    Oltre a pagare i lauti pasti di questi banchieri speciali, con 7.000 dipendenti costati oltre 1 mld di euro l’anno i quali, diversamente da altre banche centrali, che hanno costretto le banche a riacquistare titoli tossici che non potevano stare nei portafogli delle famiglie, nonostante sapessero dell’imminente esproprio criminale del risparmio sui bond subordinati, non hanno mosso un dito per informare ed impedire che si concretizzasse la truffa, arriva anche la beffa di una pressione fiscale aumentate di 0,2 punti percentuali.

   Adusbef e Federconsumatori, che hanno presentato decine di esposti denunce per fare luce sul ruolo nocivo al pubblico risparmio ed ai risparmiatori, svolto dalla Banca d’Italia e dai soliti noti commissari dalla stessa nominati, in attesa delle indagini giudiziarie che dovranno finalmente accertare le evidenti responsabilità penali, dolose, colpose ed omissive, tornano ancora una volta a chiedere ad un Governo ostile alle richieste di indennizzo degli espropriati, misure urgenti e risarcimenti integrali, non potendo più accampare veti interni ed europei.

   Sulla questione dei rimborsi infatti, dopo le discussioni costruttive tra la Commissione Ue e le autorità italiane, sono stati concordati importanti parametri,  ed ora l'implementazione è nelle mani dell'Italia- ha affermato oggi un portavoce della Dg concorrenza. In sostanza, lo scopo della trattativa è consentire un indennizzo rapido, che riduca quindi i tempi tecnici degli arbitrati, e che però non aggiri le regole della 'condivisione degli oneri' stabilite dal 'bail in'.

   Dopo queste dichiarazioni ufficiali dei portavoce Ue, il Governo potrà e dovrà agire con urgenza, trovando gli oneri aggiuntivi al primo stanziamento di 100 milioni di euro inserito nella legge di stabilità, sia nelle plus-valenze delle sofferenze svilite almeno del 50%, rispetto alle cifre appostate nei bilanci pari ad una media del 40/45% e valutate il 17,6%, che con i warrant per risarcire gli azionisti nei tempi massimi dei prossimi 5 esercizi di bilancio delle good bank.

 

 

                                                                              Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma,4.4.2016

 

04/04/2016

Documento n.10287

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