Recessione ? Non dipende dai ponti festivi

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA ADUSBEF - FEDERCONSUMATORI PIL: LA RECESSIONE NON DIPENDE DAI PONTI E DALLE FESTIVITA? SOPPRESSE, MA DA SCELTE ECONOMICHE SBAGLIATE DI UN GOVERNO, CHE INVECE DI FARE ?MEA CULPA?, RACCONTA BARZELLETTE AL PAESE,COLPEVOLIZZA L?EURO, SENZA IL QUALE STAREMMO PEGGIO DELL?ARGENTINA,TRASTULLANDOSI TRA MINI ASSEGNINI E MAXI CONDONI,RIDUCENDO AL LUMICINO LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI DICONO BASTA ALLA POLITICA DA ?DRIVE IN? ! A quasi 3 anni dal suo insediamento il Governo non ha prestato fede a nessuna delle promesse elettorali: la pressione fiscale che doveva diminuire è aumentata nel 2003 al tasso dello 0,9 per cento attestandosi al 42,8 per cento, al punto che gli italiani,già impoveriti da 3.000 euro di rincari, sono costretti a lavorare 2 giorni in più per affrancarsi dal fisco; il promesso miracolo italiano non si è realizzato anzi,tutti gli indicatori economici segnano drastiche riduzioni del fatturato e del Pil suscitando allarme per la più grave crisi economica dal dopoguerra; i redditi delle famiglie saccheggiati da aumenti ed arrotondamenti grazie agli omessi controlli del Governo,hanno perso oltre il 15 per cento del potere di acquisto; l?inflazione percepita,che non è frutto di una visione collettiva ha colpito anche i ceti medi che soffrono per la prima volta la diminuita capacità del potere di acquisto; monopoli ed oligopoli (banche,assicurazioni,compagnie petrolifere,ecc.) hanno trovato maggior vigore se non sponda per spennare i cittadini; le spese farmaceutiche private che dovevano diminuire,sono aumentate nel 2003 (Fonte Osmed-Ministero Salute) del 15,9 per cento; il sudato risparmio degli italiani (Cirio,Argentina Parmalat) è stato saccheggiato nella totale inerzia di un Governo neppure in grado di approvare norme più stringenti di tutela in tempi rapidi; mentre la decretazione d?urgenza è stata riservata per sistemare ?affari di famiglia? o riciclare denaro proveniente da attività illecite (scudo fiscale) ecc.ecc. Di fronte a questa Caporetto.ossia ad un fallimento sistematico sotto gli occhi (e le tasche) dei cittadini, l?obiettivo del Governo non è quello di rilanciare i consumi facendo pagare,ad es. le compagnie petrolifere ed assicurative,condonate da provvedimenti ad hoc (decreto truffa RC Auto),ma quello di scardinare i due ponti ai quali gli italiani sono più affezionati: quello che coincide con le festività di Ognissanti, il 1° novembre, e quello che con l?Epifania consente di allungare il periodo di ferie natalizie. Due festività da sopprimere,nella convinzione che - come ha detto l?on. Berlusconi- si fanno troppi ponti e che bisogna lavorare di più,perché se il ?promesso miracolo? non arriva, il declino che investe l?Italia viene attribuito alle troppe ?festività? da tagliare come il Governo di centrodestra francese guidato da Raffarin ha già fatto. La cosiddetta "scossa" al Pil,non può arrivare da due giorni lavorativi in più,che equivarrebbe ad una crescita in più dello 0,1 per cento,né dalla leggenda metropolitana degli italiani ?sfaticati?,visto che i dati OCSE attribuiscono all?Italia una media di 1.552 ore di lavoro medio annuo,contro 1.392 della Francia e 1.361 della Germania,ma dalla qualità degli investimenti nell?innovazione tecnologica,nella ricerca,nel funzionamento del ?mercato? senza proteggere settori che vessano i cittadini con rendite di posizione distribuite anche allo Stato (elettricità,gas,carburanti,banche,assicurazioni,ecc.) con tariffe più elevate d?Europa,né con le politiche dei condoni e dei perdoni ?premiali? il peggior esempio per i monopolisti. Se il Governo vuole continuare una politica economica sbagliata che ha ridotto il potere di acquisto di milioni di italiani,insistendo a colpevolizzare l?euro invece di fare ?mea-culpa? sugli omessi controlli cullando la convinzione di trovare soluzioni al caro prezzi con ?assegni di carta?,o seguendo l?esempio della Francia tagliando due giorni di festività, faccia pure: si accorgerà che il vento spagnolo ha varcato i Pirenei e presto supererà le Alpi, e dovrà fare i conti con i consumatori sempre più impoveriti,proprio per questo arrabbiati e fortemente determinati a voltare pagina.

29/03/2004

Documento n.3848

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