RC AUTO: ANTITRUST APRE INCHIESTA SU 8 COMPAGNIE PER ABUSO MERCATO ED IVASS- BANKITALIA, PRIGIONIERA DI GRAVE CONFLITTO DI INTERESSE RESTA A GUARDARE
COMUNICATO STAMPA
CARO RC AUTO: ANTITRUST APRE INCHIESTA SU 8 COMPAGNIE PER ABUSO DI MERCATO, MENTRE IVASS- BANKITALIA, PRIGIONIERA DI GRAVE CONFLITTO DI INTERESSE ASSICURAZIONI SOCIE,RESTA A GUARDARE.
Mentre ancora una volta l'Antitrust avvia una istruttoria nei confronti di 8 primarie compagnie come Unipol, Fonsai, Generali, Allianz, Reale Mutua, Cattolica Assicurazioni, Axa e Groupama, che detengono l’80% della raccolta premi nel ramo danni e nella Rc auto per possibili intese restrittive della concorrenza, volte a ostacolare il plurimandato agli agenti, Ivass- Bankitalia, paralizzata da un gigantesco conflitto di interessi con le assicurazioni socie che detengono parte delle quote di Banca d’Italia, resta a guardare. Nel 95% delle quote di partecipazione al capitale, di proprietà di banche (Intesa San Paolo ed Unicredit con il 52,3%) ed assicurazioni, che costituisce un gigantesco conflitto di interesse rafforzato con l’istituzione dell’Ivass, presieduto dal direttore generale di Bankitalia e che assegna all’ex Isvap la vigilanza sul settore assicurativo, le compagnie Generali, Allianz, Fondiaria Sai, Milano Assicurazioni, hanno quote rilevanti tali da condizionarne l’operato, al punto che una delle “operazioni di sistema” partorito dal Governatore Visco & Soci, ha costretto Cassa Depositi e Prestiti ad utilizzare il risparmio postale per acquisire quote di Generali pari al 4,5% con un esborso di 883 milioni di euro del Fondo Strategico Italiano (FSI), invece di utilizzare quelle risorse per finanziare le imprese e far uscire il paese dalla forte recessione. La Banca d'Italia infatti ha ceduto, la partecipazione del 4,5% di Generali al Fondo Strategico Italiano (FSI) controllato dalla Cdp, oltre a sottoscrivere l'aumento di capitale da 3,3 miliardi, che gli conferisce il 20% del Fondo con il capitale sociale di Fsi che passa da 1.000.000.000 euro a 4.351.227.430 euro, ed una composizione da scatole cinesi delle quote Cdp 77,7%, Fintecna Spa (società interamente posseduta da Cdp) 2,3% e Banca d'Italia 20%. Ci piacerebbe sapere cosa stia facendo l’Ivass, mentre le compagnie di assicurazioni, finite ancora una volta sotto inchiesta per accordi di cartello e patti lesivi degli interessi degli assicurati, continuano a saccheggiare le tasche dei consumatori con tariffe obbligatorie, pari in media a 1.250 euro per assicurare un veicolo di media cilindrata fino a 1800 C.C., che si mangiano il 6,5% dello stipendio netto rilevato dall’OCSE, a differenza della Spagna (3% del reddito netto); di Francia ed Irlanda (2,9% del reddito netto); Germania (2,8%) e Gran Bretagna, che impegna il 2,2% (meno di un terzo) del reddito netto degli italiani a fronte di una media dei 6 paesi di 763 euro. Per far uscire il paese dalla gravissima crisi sistemica e dalla recessione endemica, il Governo dovrebbe avere il coraggio di tagliare le unghie a cartelli, monopoli, noti speculatori e cricche di potere economico coalizzati attorno ai santuari della finanza ed ai collusi controllori, che perseguono i loro esclusivi interessi di saccheggio a danno di famiglie, consumatori ed interessi più generali del Paese.
13/06/2013
Documento n.9424