RAI: TARANTOLA-GUBITOSI CHIUDONO BILANCIO 2012 IN ROSSO PER 244 MILIONI DI EURO ED ASSUMONO CLIENTES ?

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

 

RAI: TARANTOLA-GUBITOSI CHIUDONO BILANCIO 2012 IN ROSSO PER 244 MILIONI DI EURO ED ASSUMONO CLIENTES ? ADUSBEF DENUNCIA SCANDALOSA GESTIONE RAI A CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE, CHIEDENDO A PRESIDENTE ON.FICO DI ESSERE AUDITA DA COMMISSIONE PARLAMENTARE VIGILANZA RAI.

 

   Mentre  le aziende pubbliche e l’intera pubblica amministrazione, in applicazione della legge sulla spending rewiew, sono chiamate a ridurre costi, sperperi e sprechi e con essi una riduzione selvaggia delle risorse umane contribuendo in tal modo al deperimento delle professionalità maturate con decenni di servizio, l’azienda pubblica Rai finanziata in gran parte con il canone degli utenti, che ha chiuso il bilancio 2012 con una perdita di 244,6 milioni di euro, continua nelle allegre assunzioni clientelari ad usum delfini del direttore generale Luigi Gubitosi.

  Il preoccupante bilancio 2012 infatti, chiuso nettamente in rosso dopo un 2011 di timidi utili (+ 4 milioni), con il crolla della pubblicità, registra un calo netto dei ricavi, con una perdita di 211,8 milioni, passando così dai 2.998,3 milioni del 2011 ai 2.786,5 del 2012, mentre aumentano di ben 34 milioni i “costi esterni”, da 1,250,8 milioni a 1.284, con una lieve diminuzione (-12,5 milioni) del costo del personale, determinato dal turn over che passa  dai 1.027,8 milioni del 2011 ai 1.015,3 del 2012.

I ricavi calano principalmente perché cala di quasi il 23% la pubblicità, con la quale la Rai incassa nel 2012 220 milioni in meno rispetto ai 964,8 del 2011. La quota di mercato nella pubblicità passa dal 23,5% al 21,2%. Mediaset detiene quasi il triplo della quota Rai: il 62,4%. Il mercato televisivo nel complesso è calato del 15,3%. L’aumento di quasi 40 milioni degli introiti del canone (per un totale di 1.747,8 milioni di incasso) non compensa il calo della pubblicità e della voce “altri ricavi“, diminuiti di 31,7 milioni rispetto ai 325 totali del 2011: meno servizi in convenzione, meno soldi dai diritti cinematografici e da quelli calcistici. Il Mol, il Margine operativo lordo, cala di 233,3 milioni: dai 719,7 milioni del 2011 ai 486,4 milioni del 2012. Il risultato di esercizio complessivo quindi ci dice che il 2012 è andato in perdita di 244,6 milioni. Nel 2011 era stato in attivo di 4,1 milioni: fanno 248,7 milioni in meno in 12 mesi.

   A fronte di questo disastro gestionale, determinato in gran parte dalla conduzione Tarantola-Gubitosi, nominati dal precedente Governo con la mission di risanare i conti, l’alta Rai direzione, invece di valorizzare le ottime professionalità interne, vera e propria miniera di competenze e spirito di servizio, preferisce, forse per appagare le clientele  dei soliti “padrini politici”  attingere dall’esterno, assumendo con cadenza quasi quotidiana, Camillo Rossotto ex Fiat come direttore finanziario, premiato per i brillanti risultati dell’azienda torinese;  l’ex Wind Costanza Esclapon a direttore delle relazioni esterne; Alessandro Picardi in qualità di  direttore delle relazioni istituzionali proveniente dall’Alitalia (forse per replicare il dissesto di bilancio della compagnia di bandiera);  Fabrizio Piscopo neodirettore generale proveniente da Sky; di Gianfranco Cariola, ex Eni in qualità di direttore dell’Internal auditing ed altri tre nuovi  manager provenienti da Sky.

   A fronte di un  bilancio in profondo rosso, con prospettive future che volgono al nero, considerando il calo della pubblicità nel settore, Adusbef ha posto all’attenzione dell’on. Procura Generale della Corte dei Conti, assunzioni e nomine di almeno 10 dirigenti, con stipendi molto elevati e non certamente in linea con la spending review,  a fronte di 1.300 contenziosi aperti, ossia  le cause dei dipendenti contro Viale Mazzini, da Minzolini a Del Noce ed al direttore Mazza reintegrato dai giudici, il cui costo (pagato dai cittadini) solo nel 2011 è stato di ben 105 milioni di euro.

Adusbef, dopo aver citato una ricerca che vede ancora aperte circa 1.300 cause di lavoro, su 13 mila dipendenti, con il record del 10% del personale in causa con l’azienda, con una frequenza di una causa al giorno e un costo complessivo di 105 milioni di euro per il contenzioso legale nel 2011, ha chiesto alla Corte dei Conti di individuare gli artefici di tali disastrosi rapporti, compresi i dirigenti dell’azionista pubblico vigilante (ministero dell’Economia) che potrebbero rispondere di danno erariale, essendo inaccettabile che: in un solo anno, «Nell’ambito del contenzioso del lavoro stragiudiziale», «è stata avviata l’attività istruttoria su numerose rivendicazioni stragiudiziali e giudiziali pervenute all’azienda al fine di verificare la possibilità di rinvenire una soluzione bonaria delle singole questioni: tale attività ha condotto alla transazione in sede stragiudiziale di 80 contenziosi attuali o potenziali. Si è inoltre proceduto a concludere in sede stragiudiziale contenziosi giudiziali, adottando soluzioni transattive di 42 posizioni individuali, d’intesa con gli avvocati difensori dei ricorrenti, prevalentemente di stabilizzazione in organico del rapporto di lavoro provvisoriamente costituito per ordine del giudice».

                                                                                                                                                                                      Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

 Roma, 21.6.2013

 

21/06/2013

Documento n.9435

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