RAI-PROGRAMMI MUSICALI CANCELLATI DAI PALINSESTI: A CHI GIOVANO LE SCELTE LESIVE DEI DIRIGENTI ? QUALI INTERESSI DIFENDE LA SIGNORA TARANTOLA ?

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COMUNICATO STAMPA

RAI-PROGRAMMI MUSICALI CANCELLATI DAI PALINSESTI: A CHI GIOVANO LE SCELTE LESIVE DEI DIRIGENTI ? QUALI INTERESSI DIFENDE LA TARANTOLA ?

     La dirigenza Rai della signora Tarantola-Gubitosi, continua a comportarsi come Attila, flagellando o chiudendo i programmi musicali a favore degli indipendenti e degli emergenti: in un anno sono stai cancellati dai palinsesti programmi di successo, come  Demo; il TG Note di Leonardo Metalli sul Tg 1;  La Notte degli Indipendenti di Federico Guglielmi su Rai Isoradio; Ztl – La Corsia per la Musica Indipendente di Alessandro De Gerardis su Rai Isoradio; senza dimenticare infine lo spazio dedicato agli artisti indipendenti su Rai Tre da Serena Dandini, mai più sostituito e che aveva lanciato nuovi artisti indipendenti grazie ad una stretta collaborazione con il Mei (Meeting degli Indipendenti).    Sono inoltre in diminuzione alcuni spazi importanti per indipendenti ed emergenti presenti sul web dei canali pubblici, senza che la stessa dirigenza Rai-Attila, offra giustificazioni plausibili, sia do ordine commerciale che economico, procurando un danno tangibile agli autori musicali italiani, penalizzati da decisioni incomprensibili.   Adusbef sensibile a tutelare il “made in Italy” in molti settori produttivi, compreso quello della cultura, raccoglie l’appello degli Amici della Musica (30 associazioni del settore musicale, impegnate in una battaglia per le quote di musica italiana in tv e radio) per la riapertura di tutti gli spazi musicali soppressi e l’apertura di nuovi  spazi rinnovati a favore di tutti e dell’intero settore.   Con tale decisione a costo zero per il Governo, si potrebbero incassare 43 milioni di euro di diritti d’autore l’anno ed altrettanto di indotto, moltiplicando i posti di lavoro soprattutto nel settore giovanile musicale, stimati da una ricerca in almeno 20 mila posti, specie per quei giovani la cui disoccupazione è arrivata al 42%.    I novelli Attila Tarantola-Gubitosi, avrebbero il dovere di spiegare ai consumatori, che versando il canone pagano le loro laute prebende, perché nella Top10 delle Radio Italiane (dai dati del 2013 di una ricerca Rockol), ben 9 brani su 10 sono stranieri, a fronte di un mercato che acquista per il 65% il prodotto italiano e per il 30% musica indipendente, totalmente non  rappresentata nei grandi network tv e radio. Quali interessi difendono i signori della Rai Gubitosi-Tarantola ?                                                                                                                    Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

30/01/2014

Documento n.9618

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