RAI: IL CDA SCELTO DA SIAE ED AUTHORITY SENZA AUTORITA' ? DALLA PADELLA NELLA BRACE ! PERCHE' NESSUNA DELLE PROPOSTE, CONTEMPLI PARTECIPAZIONE UTENZA

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COMUNICATO STAMPA

RAI: IL CDA SCELTO DA SIAE ED AUTHORITY SENZA AUTORITA’ ? DALLA PADELLA NELLA BRACE ! PERCHE’ NESSUNA DELLE PROPOSTE, CONTEMPLI PARTECIPAZIONE UTENZA ?

 

     Invece di limitare il potere di Authority senza autorità, spesso catturate dai regolatori, litigiose e divise al loro interno (a seconda dei padrini politici di riferimento), come dimostra l’ultima delibera AgCom sui canoni di concessione scontati come graziose elargizioni di decine di milioni di euro (200 milioni  circa in sette anni) a Rai Mediaset, il cui grave danno erariale è stato denunciato da Adusbef alla Corte dei Conti, un governo Giano Bifronte, vorrebbe concedere a talune di esse addirittura il potere di nomina del cda Rai, con la scusa di sottrarre la gestione del servizio pubblico ai partiti.

   La bislacca proposta di un piano articolato che prenderà forma nei prossimi giorni, destinato a cambiare la Rai dalla A alla Z, da tradursi in un ddl che il presidente del Consiglio Matteo Renzi vorrebbe votare già entro la fine dell’anno, su informazione, canone, governance, stato giuridico, per cambiare tutto in una nuova Rai, controllata al 100% dal Tesoro ma sganciata da lacci e lacciuoli tipici delle partecipate pubbliche per muoversi sul mercato con i rating di una società privata, non è convincente.  

    Tale schema di modello spacciato per nuova gestione, che assegnerebbe la nomina del cda Rai a Siae, AGCOM e Conferenza dei Rettori, con la deliberata esclusione degli operatori dell’informazione (giornalisti) e degli unici azionisti, quei milioni di maltrattati utenti costretti a pagare un salato canone in cambio di una informazione asseverata agli interessi del Governo e delle maggioranze, è l’ennesima follia di un governo privo di idee.

   Adusbef ricorda che  uno dei modelli di riferimento per Rai è la BBC (British Broadcasting Corporation) che dal 1 gennaio 2007 è regolato da una nuova Royal Charter, che dopo un adeguato richiamo agli scopi istituzionali che debbono caratterizzare la tv pubblica, impone lo sdoppiamento di funzioni tra il c.d. BBC Trust e l’Executive Board, il primo autonomo ed indipendente rispetto al secondo, caratterizzandosi per il diverso criterio di nomina e per la funzione di indirizzo e di controllo circa l’operato del Board. Il Trust viene definito come il guardiano dell’interesse pubblico il cui perseguimento è demandato istituzionalmente alla tv pubblica. La nomina dei membri del Trust (c.d. Trustee) avviene previa selezione per meriti e per curricula che siano aderenti alle specificità del settore e la nomina viene effettuata dal Capo di Stato previo parere dei ministri interessati.

    E’ poi il Trust a nominare i membri del Board che dovranno avere l’onere di realizzare gli obiettivi dal primo prefissati. Quindi la gestione amministrativa viene assegnata ad un organo snello, il Board, che riporta direttamente al Trust e che ha la responsabilità della gestione ordinaria. Mentre è il Trust ad assumere la funzione di decisore editoriale, fissando i principi dell’attività, le linee di indirizzo ed il rispetto della missione cui è deputata l’emittente pubblica.

1)   Invece di ricorrere a sterili escamotages, il governo, sottraendolo al Tesoro,  assuma direttamente la titolarità della RAI presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

2)   ADUSBEF pensa che l’unico modo per salvare la RAI sia quella di  affidarla a personalità che abbiano dato ampia e diffusa prova di saper fare un prodotto televisivo che abbia riscosso il favore dei teleutenti (Camilleri? Freccero? Fiorello? Baudo? Gabanelli? Ecc. ecc.) con un solo obiettivo: fare bella televisione che incontri il favore del pubblico. E carta bianca sull’organizzazione che non escluda drastici ma necessari dimagrimenti di organici (ingrassati oltremodo in questi anni dagli amici degli amici).

3) Sarebbe questo un bel modo di affrancare la RAI dal giogo della politica facendogli riacquistare il ruolo centrale di azienda culturale del paese e superare il ventennale duopolio Rai-Mediaset (Sipra Publitalia) che ormai sta portando all’implosione reciproca sotto la scure delle nuove performanti piattaforme (internet tra tutte…)   

 

                                                                                                                      Elio Lannutti (Adusbef)

 

Roma, 6.10.2014

10/06/2014

Documento n.9842

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