Prezzi. Blocchi o riduzioni nominali non ricostituiscono atteggiamenti di fiducia.

in Comunicati stampa
PREZZI: L’APPELLO DEL PRESIDENTE BILLE’ AI COMMERCIANTI DI RIDURRE I PREZZI,DOPO CHE SONO STATI RADDOPPIATI CON IL PRETESTO DELL’EURO, OLTRE CHE TARDIVO, E’ INUTILE ED INEFFICACE SE NON SI FISSA UNA DRASTICA DIMINUZIONE MINIMALE DAL 20 AL 30 PER CENTO PER RILANCIARE I CONSUMI. L’appello del presidente di Confcommercio Billè ai commercianti, di ridurre i prezzi,in alcuni casi letteralmente raddoppiati con il pretesto dell’euro, arriva con un ritardo di ben 3 anni e non avrà alcun effetto concreto su listini arrivati alle stelle ’’La cosa importante e’ dare un segnale; e se qualcuno comincera’ a muoversi, dando il buon esempio, molti altri probabilmente seguiranno’’. La Confcommercio ha comunque ribadito che i prezzi di molti prodotti, come certificato anche dall’Istat, sono da tempo gia’ fermi: ’’Ma ora bisogna fare di piu’ e sarebbe bene che gli operatori piccoli, medi e grandi di tutti i comparti, commercio, turismo e servizi, riflettessero seriamente su questa proposta e decidessero iniziative in questa direzione. Sarebbe - ha concluso - un investimento a buon rendere’’. In un mercato i prezzi rappresentano il giusto equilibrio tra la domanda e l’offerta: se la domanda è crollata,non per cattiva volontà dei consumatori,ma per una reale impossibilità degli stessi ad indebitarsi a lunga scadenza per sopravvivere,devono potersi adeguare al ribasso anche i prezzi che non sono stati affatto ribassati come vorrebbero far credere,ma al contrario. Ed anche l’accordo stipulato tra la grande distribuzione ed il Governo,elogiato dal ministro Marzano,volto a “congelare” e non ad abbassare i prezzi come sarebbe stato necessario ,ha impedito che il mercato dispiegasse tale dinamica: se l’inflazione è scesa sotto il 2 per cento,mentre in Europa è sopra il 2 per cento,ciò non dipende dal virtuosismo dei prezzi,ma da una rappresentazione irrealistica della realtà dei consumi e da una drastica diminuzione della domanda. Se i prezzi lievitano dal campo alla tavola del 400 per cento, come hanno dimostrato le indagini delle organizzazioni agricole,ciò dipende dalla mancanza di volontà di accorciare la filiera della distribuzione e dall’assoluta indisponibilità di inserire i cartellini con i prezzi all’origine ed al dettaglio,i cui ricarichi,anche del 700 per cento in alcuni casi,contribuirebbero a far diminuire l’odiosa ed incontrastata speculazione.

02/12/2004

Documento n.4294

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK