PARMALAT: LA CASSAZIONE CENSURA CONSOB E BANKITALIA, QUEI “CONTROLLI ISTITUZIONALI DISATTENTI”,CARENTI E SPESSO COLLUSI CON BANCHE E BANCHIERI

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA PARMALAT: LA CASSAZIONE CENSURA CONSOB E BANKITALIA, QUEI “CONTROLLI ISTITUZIONALI DISATTENTI”,CARENTI E SPESSO COLLUSI CON BANCHE E BANCHIERI ! Anche la Suprema Corte di Cassazione nella sentenza 37370 (62 pagine depositate oggi), che ha confermato la colpevolezza nel crac dei manager Luciano Del Soldato e Gian Paolo Zini e del revisore dei conti Maurizio Bianchi, ha censurato duramente la disattenzione di Consob e Bankitalia, ossia quei controlli istituzionali spesso collusi con le banche, che non intervengono mai per prevenire truffe,frodi e raggiri dei banchieri coi quali vanno a braccetto a danno dei risparmiatori. Nella vicenda che ha portato al crack della Parmalat infatti – dice la Cassazione- c'é stata una "clamorosa disattenzione dei controlli istituzionali", insieme ovviamente alla responsabilità del proprietario del gruppo alimentare, Calisto Tanzi, dei dipendenti che lo hanno spalleggiato e dei consulenti e revisori dei conti, La Cassazione, nel convalidare quasi interamente il verdetto emesso dalla corte d'appello di Bologna il 24 marzo 2010, nella cui requisitoria il Pm aveva accusato duramente la Consob del signori Cardia,Conti e Maccarone di omessi controlli, affermando che Maurizio Bianchi, al quale i supremi giudici hanno confermato la pena maggiore per la "sorprendente commistione di ruoli" che ha ricoperto, in quanto dopo aver "dismesso le vesti di controllore" ha iniziato a fare "da suggeritore delle più accorte strategie fraudolente che sarebbero valse ad eludere le verifiche dei nuovi controllori, alla scadenza 'ex lege' del mandato della società di revisione di cui era partner", ha assestato un duro ammonimento a quei disattenti controllori istituzionali che vanno a braccetto con i controllati. "L'omessa vigilanza non è un evento sconosciuto quando si parla di Consob o di altri organi di vigilanza. Si tratta di una autorità inidonea ad esercitare tale attività". Così la pm Lucia Russo nel passaggio della sua requisitoria dedicato ai controlli esterni sulle operazioni finanziarie e sui bilanci della Parmalat di Tanzi. "E' impossibile ritenere che Consob non si fosse accorta che Parmalat iscriveva tra i debiti le emissioni di bond che debbono per legge essere classificate separatamente nei bilanci. Eppure Consob non fa nulla. Anche per il riacquisto di 2,8 miliardi di euro di bond che Parmalat sostiene di aver realizzato, Consob non fa nulla. Anche quando comincia la discesa negli abissi di Parmalat, Consob non fa nulla. Nel luglio del 2003 Tanzi, accompagnato dal figlio, incontra Berlusconi a Palazzo Grazioli per chiedergli aiuto. Berlusconi gli risponde che con le banche non si può fare nulla ma con la Consob sì", aveva detto la pm nella requisitoria del 15 settembre 2010.

17/10/2011

Documento n.9063

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