Parmalat come Cirio ?

in Comunicati stampa
COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI PARMALAT COME CIRIO? ANCORA UN ESEMPIO DI FINANZA CREATIVA ? IERI, 9 DICEMBRE, I BOND PARMALAT CROLLATI ANCHE DI 25 PUNTI Lo scenario è conosciuto e già visto. L?azienda, abbondantemente indebitata con il sistema bancario, emette titoli obbligazionari che non rimborsa (caso Cirio) o che stenta a rimborsare (caso Parmalat). Il patron deve fare un passo indietro (Tanzi come Cagnotti). Bisognerà ristrutturare il debito (Parmalat come Fiat). Che si tratti della via creativa alla finanza della imprenditoria nostrana? Parmalat ha circa 2 miliardi di euro di debiti con le banche; le più esposte: Capitalia, Intesa, San Paolo, Monte Paschi, Bnl. Ha in scadenza ? entro il 2005 ? prestiti obbligazionari per 3 miliardi di euro (circa 6 mila miliardi delle vecchie lire). Oggi deve affrontare gravi problemi (per il momento) di liquidità Trova infatti difficoltà a rimborsare 150 milioni di euro di obbligazioni scadute l? 8 dicembre. Ha, inoltre, problemi a rientrare di 590 milioni di dollari investiti nel fondo estero Epicurum. Alla luce dei problemi di liquidità, ieri Standard & Poor?s ha declassato il debito di Parmalat a ?titoli spazzatura?, pronta a collocarli a livello ?D? se i 150 milioni di bond scaduti non dovessero essere onorati. Ma la famiglia Tanzi sostiene che, entro il 15 dicembre, avverrà il rimborso. Dopo bond Argentina e bond Cirio, il parco buoi rischia di doversi accollare anche i bond Parmalat. E? evidente il vuoto di vigilanza e controllo ad opera delle Autorità preposte a bonificare e mantenere in buono stato il mercato finanziario italiano. Borsa Italiana ha comunicato la sospensione del titolo già da lunedì. Ma per i bond, restati in trattazione, ieri si sono avuti crolli anche di 25 punti. L?Intesa dei consumatori teme manovre di riacquisto a buon mercato. Per la verità Consob ha da qualche settimana posto sotto controllo la vicenda e le poste di bilancio della società. Ma ancora una volta dobbiamo riscontrare l?assoluta mancanza di protezione dei piccoli investitori: è ammissibile che le Autorità di vigilanza non siano in grado di monitorare il sistema bancario in merito ai grandi debitori ? Come mai un grande debitore di sistema investe 590 milioni di dollari in un fondo estero e si drizza solo qualche antenna della Consob ? Se la normativa di vigilanza è disorganica, gracile e può essere facilmente scavalcata (Cirio), perché le Autorità responsabili non corrono ai ripari proponendo, anzi, imponendo al legislatore soluzioni adeguate? Banca d?Italia sostiene che i controlli spettano a Consob: non sarà il caso di affidare ad una unica Authority la protezione del ?sistema paese? sul fronte del risparmio?

10/12/2003

Documento n.3638

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