PADOAN: ‘NON E' VERO CHE DEBITO SALE' ! IN QUALE MONDO VIVE MINISTRO ECONOMIA?ANCHE EUROSTAT CERTIFICA FALLIMENTO POLITICHE MEF SU DEBITO

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COMUNICATO STAMPA

 

PADOAN: ‘NON E’ VERO CHE DEBITO SALE’ ! IN QUALE MONDO VIVE MINISTRO ECONOMIA?ANCHE EUROSTAT CERTIFICA FALLIMENTO POLITICHE MEF SU DEBITO

IN UN PAESE NORMALE,MINISTRO COME PADOAN, SAREBBE GIA’ STATO DIMESSO 

  

   Soltanto 3 giorni fa da Washington, il ministro dell’Economia Padoan, sfidando i dati delle istituzioni economiche sul debito pubblico, affermava testualmente: ''Non è' vero che il debito continua a crescere, quest'anno si stabilizza poi continua a scendere a tassi sostenuti”.

   Oggi l’ultima doccia gelata di Eurostat, con il debito italiano salito nel 2014 al 132,1% del Pil, rispetto al 128,5 del 2013,ed il deficit che ha raggiunto il 3% (dal 2,9% del 2013), con la sola Grecia  con il 177,1% che ha fatto peggio dell’Italia.

Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato a febbraio di 3,3 miliardi rispetto a gennaio 2015, salendo a 2.169,2 miliardi e raggiungendo il massimo storico, sopra il precedente picco di 2.167,7 miliardi del luglio 2014. Il governo Renzi, partito a fine febbraio 2014 con un debito di 2.107,157 miliardi di euro, dopo un anno di governo, fa aumentare il debito a 2.169,200 miliardi, con un surplus di 62,04 miliardi ed un  gravame aggiuntivo pro capite di 1.400 euro in un anno, 116 euro al mese di oneri nascosti, oltre tasse e balzelli sulle spalle di ogni abitante.  Il debito a carico di ciascun  italiano a fine febbraio è risultato pari a 36.400 euro.

   Mentre il Governo cerca di ingannare l’opinione pubblica con un presunto ‘tesoretto’, inventato di sana pianta in deficit modificando l’obiettivo programmatico del rapporto deficit/Pil a 2,6% e un tendenziale di 2,5% (lo 0,1% di Pil), come ‘arma di distrazione di massa’, per occultare 65 mld di euro triennio 2016-18 clausola di salvaguardia di rincari Iva ed accise, il debito pubblico continua ad aumentare.

    Un governo che basa la sua azione sulla propaganda, con tagli aleatori difficilmente realizzabili, che per il 2015 vede affidati 5,2 miliardi di risparmi alla trattativa con gli enti locali,  3,3 miliardi di lotta all’evasione, 1,7 miliardi di split payment/reverse charge (senza contare circa 1 miliardo di euro aggiuntivi nel 2015 per la bocciatura della Robin tax della Corte Costituzionale), che approva riforme dettate dalla Troika per sottrarre diritti e dignità ai lavoratori ed ai giovani senza speranza di futuro disoccupati al tasso del 44%;  che smantella lo stato sociale conquistato da dure battaglie, che massacra infine l’opposizione interna al Pd sostituita in toto nelle commissioni parlamentari per assecondare riforme incostituzionali, non potrà avere alcun futuro.

 

                                                       Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

 

Roma, 21.4.2015

 

21/04/2015

Documento n.10057

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