Non hanno soldi? Impegnigno redditi futuri (quinto dello stipendio)

in Comunicati stampa
CAROVITA: L’ESTENSIONE DEL QUINTO DELLO STIPENDIO ANCHE AI PRIVATI, CON TASSI CHE ARRIVANO ANCHE AL 30 PER CENTO ANNUO, FARA’ CRESCERE L’INDEBITAMENTO, GIA’ ELEVATO DELLE FAMIGLIE ITALIANE, PER SOPRAVVIVERE. ADUSBEF METTE IN GUARDIA I CONSUMATORI DAL RICORRERE AI DEBITI (PRIMA RATA NEL 2007 ! RECITANO GLI AMMICCANTI ANNUNCI DELLE PIU’ DISPARATE AZIENDE IN CERCA DI VENDERE) CHE PRIMA O POI DOVRANNO ESSERE ONORATI ! Per rilanciare i consumi bisogna mettere più soldi nelle tasche degli italiani, specie per i redditi al di sotto dei 15.000 euro, non offrire le scorciatoie per spingere le famiglie italiane, già troppo indebitate negli ultimi 3 anni per sopravvivere, ad una sfrenata corsa all’indebitamento,come l’emendamento alla finanziaria del senatore Tarolli, passata ieri in Commissione Bilancio del Senato (che Adusbef auspica venga respinta dall’assemblea),che allarga ai dipendenti privati il poco invidiabile “privilegio” di impegnare il quinto dello stipendio,a tassi di interesse annui che arrivano fino al 30 per cento. Mentre a Milano il Cardinale Dionigi Tettamanzi, nel messaggio di Sant’Ambrogio, denuncia una mancanza di solidarietà per la gente che soffre ed un impoverimento costante della classe media, che si trova oggi vicino alla soglia di povertà,a Roma il senatore Ivo Tarolli (UDC) vanta di far poggiare il rilancio dei consumi sul ricorso sfrenato all’indebitamento,con il ricorso al quinto dello stipendio da parte dei dipendenti privati, che metterebbe in moto un meccanismo complessivo di prestiti pari a 9 miliardi di euro coinvolgendo 8 milioni di lavoratori,che farebbero volentieri a meno di indebitarsi ! Già nel 2003 il ricorso al credito al consumo ha fatto registrare un tasso di incremento de 9,6 per cento con un tasso di indebitamento delle famiglie cresciuto del 2,4%, attestandosi a un sostanzioso 36,6% rispetto al 34,2% del 2002. Una cifra destinata ad aumentare, visto che le stime per il prossimo biennio parlano di un tasso di indebitamento del 41% circa nel 2006 e di una crescita delle consistenze del 10,4% nel 2004 e del 13,6% medio annuo per i prossimi due anni. E mentre nel 2003 le consistenze totali di credito al consumo si sono attestate,intorno ai 55.300 milioni di euro con le banche che hanno erogato 15.500 milioni di euro e le istituzioni finanziarie e banche specializzate con 39.800 milioni di euro, alcune stime fanno ammontare a 80 miliardi di euro il ricorso al credito al consumo nel 2004,con un indebitamento pro capite degli italiani pari a 8.000 euro rispetto a 5.340 euro del 2002. La tabella pubblicata dall’Adusbef in merito ai tassi soglia rilevati nel trimestre luglio-settembre ed in vigore fino al 31 dicembre 2004,non lasciano spazi a dubbi: i prestiti concessi contro la cessione del quinto dello stipendio,erano del 21 per cento per finanziamenti sotto i 5.000 euro,con tassi usurari pari al 31,5 per cento; mentre per i finanziamenti superiori a 5.000 euro i tassi applicati erano dell’11,98,con tassi usurari fissati al 17,97 per cento. Pensare di rilanciare i consumi con tali espedienti sbagliati ed immorali,significa fornire corda e sapone anche a chi non vorrebbe indebitarsi. PRESTITI CONTRO CESSIONE DEL QUINTO DELLO STIPENDIO fino a 5.000 € .......21,00 (tasso medio)..........31,50 (soglia d’usura) oltre 5.000 € .......11,98 (tasso medio)..........17,97 (soglia d’usura) Il Presidente Elio Lannutti

07/12/2004

Documento n.4305

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