NIPOL-SAI: ADUSBEF AVEVA DENUNCIATO LA 'COMBINE' CON LA CONSOB, E' LIETA CHE LA PROCURA DI MILANO INDAGHI E CHIEDE L'INCRIMINAZIONE DI VEGAS

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

 UNIPOL-SAI: ADUSBEF CHE AVEVA RIPETUTAMENTE DENUNCIATO LA ‘COMBINE’ CON LA CONSOB AI MAGISTRATI, E’ LIETA CHE LA PROCURA DI MILANO INDAGHI.  ADUSBEF CHE AVEVA DENUNCIATO L’INCONTRO IRRITUALE DEL PRESIDENTE CONSOB A MEDIOBANCA, CHIEDE ALLA PROCURA L’INCRIMINAZIONE DI GIUSEPPE VEGAS.

    Adusbef, che aveva inviato una raffica di denunce ai magistrati di Torino e di Milano contro presunti illeciti ed una vera e propria ‘combine’ con Consob ed Isvap commessi nel corso della fusione avvenuta tra Unipol Assicurazioni, Premafin Finanziaria, Milano Assicurazioni e Fondiaria Spa che ha dato vita a UnipolSai, operazione orchestrata da Mediobanca contro diritti ed interessi dei piccoli azionisti, è lieta che la Procura di Milano abbia aperto un’indagine sull’amministratore delegato di UnipolSai Carlo Cimbri (indagato per aggiotaggio dalla Procura per presunti illeciti nell’operazione di fusione tra il gruppo assicurativo delle coop e l’ex polo della famiglia Ligresti che ha dato vita alla società), ed altri manager come Roberto Giay, già amministratore delegato di Premafin Finanziaria; Fabio Cerchiai, ex presidente del consiglio di amministrazione di Milano Assicurazioni e Vanes Galanti, in passato presidente del consiglio di amministrazione di Unipol Assicurazioni.

   Adusbef aveva denunciato un grave conflitto di interessi del presidente Consob Giuseppe Vegas che almeno in un’occasione (ma c’è chi dice in più di una), aveva incontrato Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca e i vertici delle società interessate per fornire indicazioni su come strutturare l’operazione di fusione Unipol-Sai, che furono recepite e poi sfociate in uno slittamento dell’agenda dei lavori e quindi in un cambiamento della struttura dell’intervento di Unipol in Premafin. “Se c’è stato un intervento, come riferiscono i giornali – aveva detto Michele Pezzinga- commissario Consob – è stato per iniziativa esclusiva del presidente e mi pare un’iniziativa del tutto irrituale e non so quanto legittima in una fase in cui eravamo in attesa del quesito. Non mi pare opportuno, e non so quanto giovi all’immagine della Consob, indossare i panni che normalmente vestono i consulenti di gruppi privati suggerendo una riformulazione dell’operazione che al momento nessuno sa se possa incontrare il via libera del collegio”. Dunque Vegas avrebbe preso iniziative non consone al ruolo di arbitro in quanto presidente Consob. Ma è dall’inizio del suo mandato che l’ex collaboratore di Giulio Tremonti sta interpretando questo ruolo in maniera estensiva, come se fosse ancora al ministero dell’Economia e dovesse avere a cuore l’equilibrio del sistema o preservare l’italianità o la solvibilità delle aziende. In realtà, la Consob è un’authority tecnica che deve vigilare sul rispetto delle regole di mercato e senza obbiettivi o interferenze di altro tipo.

     Il reato di aggiotaggio contestato a Cimbri,  Giay, Cerchiai e Galanti si riferisce proprio ai valori di concambio delle azioni delle società coinvolte, cioè il controvalore dell’operazione, al momento della fusione delle società, al centro delle intercettazioni venute a galla alla vigilia dell’assemblea al punto che secondo l’ipotesi di reato per la quale procede il procuratore Orsi, i concambi tra le società sarebbero stati valutati in modo erroneo e artificioso, certamente a danno dei piccoli azionisti e risparmiatori.

   Oltre al ruolo della Consob, che giovedì scorso ha ricevuto una visita della Guardia di finanza per l’acquisizione di nuova documentazione, era emerso chiaramente il ruolo dell’Isvap, l’ex organismo di vigilanza delle assicurazioni, per agevolare la discussa fusione che stava molto a cuore a Mediobanca creditrice di entrambi i gruppi, con l’ex vicedirettore dell’Isvap, Flavia Mazzarella in costante contatto sia con il vigilato Cimbri che con Piazzetta Cuccia, Bankitalia e Consob ai tempi del via libera delle autorità all’operazione, nel 2012.

I funzionari Consob in confidenza diretta con i vigilati, rassicurandoli sull’esito di decisioni che solo la Commissione poteva prendere, come dimostrano una a serie di telefonate del luglio 2012 raccolte dalla Procura di Milano tra il capo della divisione emittenti della Consob, Angelo Apponi e la Mazzarella, nel corso della quale è lo stesso funzionario a raccontare al numero due dell’Isvap di aver incontrato Cimbri che “era preoccupato (per le decisioni in corso sulla fattibilità della fusione, ndr) ma lui lo ha rassicurato”. Pochi giorni dopo arrivò il via libera della Commissione all’esenzione di Unipol dal lancio di una costosa Offerta pubblica di acquisto sulla Milano Assicurazioni, con il conseguente crollo in Borsa (-10,72%) della compagnia dei Ligresti. Un esito che avrebbe fatto ricco chiunque l’avesse saputo prima degli altri. Per queste ragioni, Adusbef chiede alla Procura di incriminare il presidente della Consob Giuseppe Vegas.

 

                                                                                                                                                                                 Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

Roma, 22.5.2014

22/05/2014

Documento n.9714

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