MPS: DOPO LA SENTENZA D'APPELLO, CHE HA SCAGIONATO MUSSARI, VIGNI E BALDASSARRI PER NON AVER COMMESSO IL FATTO, SEMPRE PIU' EVIDENTI LE RESPONSABILITA' DI BANKITALIA E CONSOB.

in Comunicati stampa

  

 

COMUNICATO STAMPA

 

MPS: DOPO LA SENTENZA D’APPELLO, CHE HA SCAGIONATO MUSSARI, VIGNI E BALDASSARRI PER NON AVER COMMESSO IL FATTO, SEMPRE PIU’ EVIDENTI LE RESPONSABILITA’ DI BANKITALIA E CONSOB.

 

      Se era tutto alla luce del sole e nessuno ha nascosto a Consob e Bankitalia il contratto sui derivati che hanno mandato a picco MPS, la banca più antica che proprio per quei prodotti finanziari, ha dovuto subire salvataggi pubblici a carico dei contribuenti, come sancito da Corte d’Appello di Firenze, assolvendo l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex DG Antonio Vigni, l’ex responsabile della finanza Gianluca Baldassarri dall’accusa di ostacolo alla vigilanza per la ristrutturazione del derivato Alexandria per: “non aver commesso il fatto”, vuol dire che Autorità vigilanti erano in grado di conoscere i rischi nascosti nei contratti.

    Ci sono troppe cose che non quadrano nel crac della più antica banca, non soltanto nel nulla osta all’acquisto di Banca Antonveneta, rilasciato il 17 marzo 2008 dal Governatore di Bankitalia con il ricorso ad aumento di capitale e strumenti ibridi per 9 miliardi di euro, pagato poi al prezzo finale folle di 17 miliardi di euro, senza le due diligence (doverosa verifica degli attivi, dei passivi e dei debiti) per una banca con i conti non proprio in ordine che ne valeva 2,3 mld di euro secondo Tommaso di Tanno, allora presidente del Collegio Sindacale MPS, come dimostrato dalla riservata di Bankitalia Filiale di Padova, sulla situazione aziendale di Antonveneta datata 9.3.2007, prot. 254248, firmata dal direttore A. Minnella.

   Ma anche nel ritrovamento, forse ad orologeria, nella famosa cassaforte dall’ex A.D. Fabrizio Viola insediatosi nel gennaio 2013 nell’ufficio dell’ex direttore generale Antonio Vigni, ma scoperta soltanto nell’ autunno 2013, del famoso  accordo con la banca giapponese del “mandate agreement”, il contratto per la ristrutturazione del derivato Alexandria stipulato con Banca Nomura, che ha finito di affossare definitivamente MPS, mettendo a rischio i risparmi investiti, molti posti di lavoro, disseminando una lunga scia di sangue di 8 morti, oltre David Rossi ‘ufficialmente suicidato’.

   Adusbef continuerà a scavare e denunciare le numerose ombre che avvolgono il ‘groviglio armonioso di Siena’, alla ricerca della verità, con l’auspicio che i veri responsabili di uno dei più gravi disastri bancari degli ultimi decenni, possano essere individuati e perseguiti.

 

                                                                                                                         

12/07/2017

Documento n.10638

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