Italiani più ricchi ? Presidente, si contenga !

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ADUSBEF - FEDERCONSUMATORI GOVERNO: LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE BERLUSCONI SU “ITALIANI PIU’ RICCHI”, SONO UNO SCHIAFFO IN PIENO VISO A MILIONI DI CITTADINI IMPOVERITI DALLE EVIDENTI SPECULAZIONI CON IL PRETESTO DELL’EURO, DA OMESSI CONTROLLI SU PREZZI E TARIFFE,CON NUMEROSE FAMIGLIE, ANCHE DEL CETO MEDIO,CHE NON ARRIVANO PIU’ A FINE MESE E DA POLITICHE ECONOMICHE E FISCALI DEL GOVERNO, CHE HANNO SOSTENUTO CERCHIE RISTRETTE E GRUPPI “AMICALI” DI CONTRIBUENTI, FAVORITI DA SCUDO FISCALE, PERDONI E CONDONI ! LA PRESSIONE FISCALE E’ PASSATA NEL 2003 DAL 41,9 AL 42,8 PER CENTO,CON UN AUMENTO DELLO 0,9 PER CENTO E UN GRAVAME DI 180 EURO SU REDDITI FINO A 20.000 EURO: QUESTI SONO I FATTI CHE CONTRADDICONO LA RETORICA DI UN GOVERNO PAROLAIO,CHE HA IMPOVERITO MILIONI DI ITALIANI, ACCRESCENDO DI BEN 800.000 UNITA’ GLI INDIVIDUI CHE VIVONO SOTTO LA SOGLIA DI POVERTA’ ! "Più soldi nelle tasche degli italiani". “Gli italiano sono più ricchi” ! Le ultime provocazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,vero e proprio schiaffo in faccia a milioni di famiglie impoverite dagli omessi controlli del Governo,che non arrivano a fine mese e si devono indebitare per sopravvivere. L’Italia è un grande paese industrializzato e non credo a coloro che dicono che il momento è grave e che c’è stato un impoverimento del paese,ma che vede anzi un paese dove la ricchezza è cresciuta-ha affermato ancora il presidente Berlusconi. Chissà da dove trae ottimismo il presidente: forse dall’agenzia Standard e Poors,che ha limato l’affidabilità dell’Italia con la riduzione del rating con un costo stimato tra lo 0,10 e lo 0,25 per cento di maggiori tassi per le finanze pubbliche in un contesto esplosivo per i paesi più indebitati di rincari dei saggi di interesse dettato dalla FED,per un controvalore tra 1,25 e 2,5 miliardi di euro per finanziare il debito pubblico ed il ricorso ai prestiti degli enti locali; o forse dalla pressione fiscale, che invece di diminuire è aumentata dello 0,9 per cento nel 2003,passando dal 41,9 al 42,8 per cento,con un gravame di ben 180 euro per i redditi fino a 20.000 euro l’anno, “Non c’è stato impoverimento” insiste il premier: forse le sue ottimistiche affermazioni sono dovute alla crescita esponenziale della spesa farmaceutica gravante sulle famiglie,aumentata-secondo l’OSMED (Ministero Salute) del 16,8 per cento; oppure dai dati della Banca d’Italia che ha fotografato una crescita del ricorso al credito al consumo del 18 per cento a conferma del gravissimo disagio degli italiani costretti ad indebitarsi per coprire la “quarta settimana”; o dai tagli dei trasferimenti alle Regioni ed agli Enti locali,che per quadrare i bilanci sono stati costretti ad aumentare la fiscalità locale a carico dei cittadini del 36,7 per cento. “L’Istat, che non è una compagnia di comici ma un serio istituto di ricerca, ci dice che negli ultimi tre anni le retribuzioni sono aumentate più dell’inflazione”,ha chiosato il presidente: ma è proprio questo il punto ! L’affidabilità dell’Istat è stata messa a dura prova dalle continue revisioni su dati sballati e sottostimati dell’inflazione denunciati dai consumatori: l’ultimo dato riguarda l’impoverimento delle famiglie ! Con il Governo Berlusconi,secondo un’analisi seria dei dati Istat (disponibile sul sito Adusbef) i poveri sono aumentati di ben 800.000 unità ! “Se le soglie di povertà sono aggiornate annualmente mediante gli indici specifici dei prezzi al consumo relativi a ciascuna voce del paniere della povertà, il numero di famiglie in condizioni di indigenza, nel 2002 risulta pari a poco più di un 1.000.000, con un aumento – rispetto ai dati Istat – di 87.000 nuclei familiari che non sono in grado di spendere mensilmente quanto necessario per il consumo di un paniere di beni e servizi essenziali al raggiungimento di un livello di vita socialmente accettabile per i propri componenti. In termini relativi, le famiglie povere costituiscono il 4,6 % del totale delle famiglie residenti, contro il 4,2 % stimato dall’Istat. In termini di popolazione, i poveri nel 2002 erano 3.200.000, pari al 5,6 % dei residenti, quasi 300.000 individui in più della cifra diffusa dall’Istituto di statistica. Se, dalla spesa sostenuta dalle famiglie, si sottrae quella relativa alla sanità, istruzione e l’assistenza – coerentemente con l’ipotesi assunta in sede di definizione del paniere di povertà – il numero di nuclei familiari che nel 2002 si trovavano in condizioni di povertà assoluta è pari a 1.200.000, il 5,4 per cento del totale delle famiglie residenti, oltre 250.000 famiglie in più rispetto ai valori diffusi dall’Istat. Su tali condizioni, i poveri sono più di 3.700.000, pari al 6,5 per cento della popolazione,superiore di 800.000 unità rispetto alle stime Istat. Adusbef- Federconsumatori

08/07/2004

Documento n.4027

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK