ISTAT: SPESA MENSILE + 5,4 %. SE CALANO I CONSUMI, L’INFLAZIONE è ADDIRITTURA SUPERIORE

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA DELL’INTESA DEI CONSUMATORI INFLAZIONE: ISTAT SMENTISCE SE STESSA ED INDIRETTAMENTE CONFERMA UN’INFLAZIONE,PER IL 2003,AL 5,4 PER CENTO, OSSIA IL DOPPIO DI QUELLA UFFICIALE SAPIENTEMENTE EDULCORATA AL 2,7 PER CENTO ! LO SI DEDUCE DAL RAPPORTO ISTAT SULL’AUMENTO DELLA SPESA MENSILE DELLE FAMIGLIE AUMENTATA DI 119 EURO (5,4 PER CENTO) NEL 2003 ! L’INDAGINE ISTAT: “I CONSUMI DELLE FAMIGLIE” (probabilmente uscita in forte ritardo quest’anno,con gli italiani -che se lo possono permettere-in vacanza, per dissimulare le forti, ineludibili contraddizioni), smentisce clamorosamente facendolo crollare, tutto il castello di cartapesta sapientemente costruito dalla statistica ufficiale sull’inflazione, che non è stata pari al 2,7 per cento nel 2003,ma del 5,4 per cento,l’esatto doppio,come affermava Intesaconsumatori. ! Lo si evince chiaramente dai consumi delle famiglie,aumentate di 119 euro in più nel 2003 rispetto al 2002,ossia del 5,4 per cento,se è vero il rapporto che fotografa una spesa famigliare pari a 2.313 euro al mese,27.756 euro l’anno ! Dove si andranno a nascondere i dirigenti Istat per confutare questi dati e questi ineccepibili ragionamenti matematici ? Se nel 2003 ogni mese le famiglie italiane hanno speso 119 euro in più rispetto all’anno precedente arrivando a 2.313 euro, da 2.194, l’incremento percentuale, calcolatore (o pallottoliere) alla mano,è stato pari al 5,4 per cento ! E se la spesa per generi alimentari e bevande,che rappresenta il 19,5 per cento della spesa totale è aumentata di 26 euro rispetto all’anno precedente, da 425 a 451 euro mensili, mentre la spesa per generi non alimentari passa da 1.770 a 1.862 euro al mese,questo dato dimostra che gli italiani rinunciano anche all’alimentazione per necessità,avendo il caro prezzi mangiato –con il pretesto dell’euro-una settimana-10 giorno di stipendi anche ai ceti medi ! E se continua a diminuire anche la percentuale di spesa per abbigliamento e calzature (dal 6,8 per cento nel 2002 al 6,7 per cento nel 2003), mentre rimane stabile quella per comunicazioni, pari al 2,1% della spesa totale, sebbene tra le voci di questo capitolo si registri un aumento della spesa mensile per schede telefoniche, francobolli e altre spese postali,tale dato dimostra ancora una volta che l’inflazione non diminuisce con il calo delle comunicazioni, pozzo senza fondo per irrealistiche quanto tendenziose tesi non più suffragate dalla realtà dei consumi !

29/07/2004

Documento n.4070

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