Istat e carovita. Come centrare gli obbiettivi del governo con gli ultimi dati?

in Comunicati stampa

COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI
(Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori)
ISTAT E CAROVITA: L?INFLAZIONE SCENDE,MENTRE I PREZZI AUMENTANO ! CON GLI ULTIMI DATI ISTAT,SEPPUR EDULCORATI E NON RAPPRESENTATIVI DELLA REALTA? DEI CONSUMI,COME PUO? PENSARE IL GOVERNO DI CENTRARE L?OBIETTIVO FISSATO NEL DPEF, DI UN UN?INFLAZIONE AL 2,4 PER CENTO NEL 2003 ? L?INTESA DEI CONSUMATORI CHIEDE ANCORA UNA VOLTA AL GOVERNO, POLITICHE DEI REDDITI COERENTI PER RILANCIARE I CONSUMI E PANIERI DIVERSIFICATI PER CATEGORIE DI REDDITO CONTENENTI BENI PRIMARI,DUREVOLI, VOLUTTUARI.

Dopo 18 mesi di dura battaglia portata avanti dall?Intesa dei Consumatori contro il ?caro prezzi? ed una inflazione ?bugiarda? perché non rappresentativa della realtà dei consumi, anche la recente indagine della Camera di Commercio di Milano, notoriamente distante anni luce dalle associazioni dei consumatori,ha fotografato una realtà non più occultabile,ossia che l?Italia si trova ai vertici europei delle classifiche dei rincari,dopo Irlanda Portogallo e Grecia. Ma questa realtà conosciuta da tutti coloro che vanno a fare acquisti, che sta riducendo sul lastrico milioni di nuclei famigliari costretti a rinunciare a beni di prima necessità per l?insufficienza dei redditi per fare la spesa quotidiana o ad indebitarsi per sopravvivere,continua ad essere negata dall?Istat e dai ministri economici i quali, anche di fronte all?evidenza, continuano a professare un ottimismo sconsiderato sugli imminenti venti di ripresa i quali, al pari dell?anticiclone delle Azzorre,continuano a stare alla larga da un?Italia arsa, stremata ed accaldata non soltanto per le avverse condizioni metereologiche. L?Intesa dei Consumatori che iniziò la sua battaglia per mettere sotto controllo prezzi e tariffe 2 anni fa ed esattamente nel luglio 2001,quando già nell?atto di conversione dalla lira all?euro denunciò le prime speculazioni sui prezzi,catena di una lunga serie, ritiene fantasiose le cifre scritte nel DPEF di una inflazione al 2,4 per cento nel 2003, all?1,8 per cento nel 2004, come giudica fuori dalla realtà la crescita della spesa delle famiglie fissata allo 0,7 per cento nel 2003,continua a chiedere al Governo quelle ricette architravi di qualsivoglia economia liberale: fare leva sulle dinamiche salariali, controllando prezzi e tariffe. Ad un aumento dei redditi, leggermente superiori all?inflazione (anche 0,1 per cento) e senza ipotecare i beni con gli inviti e gli slogans pubblicitari a spendere quel che non si ha ! Ma oltre a ciò,l?Intesa dei Consumatori,che non esclude di proclamare il terzo sciopero della spesa a settembre,quando la crisi dei redditi sarà ancora più grave senza una incisiva inversione di tendenza, chiede che il Governo imponga all?Istituto di Statistica rilevazioni le più fedeli possibili ai consumi reali delle famiglie,non più basate su ?pesi? lunari,come quelli assegnati alla RC Auto ed alle banche,ma su 3 fasce di reddito: fino a 12.000 euro; da 12.001 fino a 18.000 euro; da 18.001 a 30.000 euro. Infine,poiché è proprio il reddito disponibile la discriminante di accesso ai consumi,l?Intesa dei Consumatori chiede di diversificare tre principali panieri che possono misurare più fedelmente l?inflazione, basato su beni e servizi a seconda se voluttuari o di prima necessità. ALMENO 3 I PANIERI PROPOSTI DALL?INTESA DEI CONSUMATORI ! 1) Paniere per beni di base o di primaria necessità,ossia quei consumi accessibili a tutti come l?alimentazione, il vestiario, le spese fisse per la casa (elettricità,gas, telefono, ecc.), le spese fisse per i trasporti (rc auto, manutenzione, bollo, abbonamenti bus, metro, treni, ecc.),i servizi bancari; l?istruzione,la sanità,ecc.,e che misurano la civiltà. 2) Paniere dei beni di consumo durevoli, cioè quei beni che non vengono acquistati tutti i giorni o tutti gli anni come automobili, lavatrici,frigoriferi,televisore, telefonino,hi-fi,ecc; 3) Paniere dei beni di lusso quali gioielli ed oggetti voluttuari,auto di grossa cilindrata, vestiario griffato, viaggi per vip, cibarie esclusive di costo elevato (caviale, champagne,ecc.),pellicce,imbarcazioni da diporto, ecc., i cui prezzi non sono accessibili in maniera continuativa alla stragrande maggioranza della popolazione.

23/07/2003

Documento n.3377

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