INTESA-BANCHE VENETE: NELL'ITALIA ALLA ROVESCIA CON RISPARMIATORI ESPROPRIATI, DISTRATTI VIGILANTI E BANCHIERI PREMIATI, CON 17 MLD DI SOLDI PUBBLICI DONATI, ANCHE L'ANTITRUST LIQUIDA L'OPERAZIONE SENZA UNA MINIMALE, DOVEROSA ISTRUTTORIA, CON MOTIVAZIONI MOLTO AMBIGUE.

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Comunicato stampa

 

INTESA-BANCHE VENETE:  NELL’ITALIA ALLA ROVESCIA CON RISPARMIATORI ESPROPRIATI, DISTRATTI VIGILANTI E BANCHIERI PREMIATI, CON 17 MLD DI SOLDI PUBBLICI DONATI, ANCHE L’ANTITRUST LIQUIDA L’OPERAZIONE SENZA UNA MINIMALE, DOVEROSA ISTRUTTORIA, CON MOTIVAZIONI MOLTO AMBIGUE.

 

  Nell’Italia alla rovescia, con almeno 350 mila risparmiatori espropriati negli ultimi 18 mesi, distratti vigilanti santificati, banchieri premiati, col governo che regala 17 mld di euro di soldi pubblici a Banca Intesa in 18 minuti, le cui condizioni capestro configurano un vero e proprio ricatto allo Stato, mentre i terremotati, a quasi 1 anno dal sisma - al netto delle passerelle dei membri del governo e dei partiti di maggioranza, riprese dai cinegiornali Rai e dagli acritici mass media- attendono ancora i comodi di Lorsignori, anche l’Antitrust si allinea al nuovo corso, senza neppure avviare una doverosa, necessaria e minimale istruttoria, con motivazioni molto ambigue.

   La concentrazione delle Banche Venete, afferma oggi l’Antitrust con l’OK a Banca Intesa per l’acquisizione, non pregiudica concorrenza.  “L'Autorità Garante per la Concorrenza e il mercato ha dato il via libera a Intesa Sanpaolo per l'acquisizione degli attivi e rami di azienda delle due banche venete. Come si legge nell'ultimo bollettino l'Antitrust ha deciso "di non avviare l'istruttoria". Tenuto conto della "comprovata mancanza di interesse all'acquisizione dei rami di impresa in oggetto da parte di altri operatori di mercato non si ritiene che la concentrazione in esame sia idonea a pregiudicare l'assetto concorrenziale" nei mercati spiega l'Autorità”.

  Non si capisce bene cosa intenda dire l’Antitrust, quando non avvia l'istruttoria, tenuto conto della "comprovata mancanza di interesse all'acquisizione dei rami di impresa in oggetto da parte di altri operatori di mercato, non si ritiene che la concentrazione in esame sia idonea a pregiudicare l'assetto concorrenziale nei mercati”.

   Eppure la stessa Autorità, nel provvedimento 17283 C8660 - UNICREDITO ITALIANO/CAPITALIA- aveva avviato l’esame:” VISTA la propria delibera del 17 luglio 2007 con la quale ha avviato, ai sensi dell’articolo 16, comma 4, della n. 287/90, il procedimento nei confronti di UniCredito Italiano S.p.A. e Capitalia S.p.A.; VISTO l’atto pervenuto in data 3 agosto 2007 con cui la società Intesa SanPaolo S.p.A. ha chiesto di intervenire nel procedimento in qualità di soggetto portatore di interessi rilevanti in ordine agli esiti dell’istruttoria”, imponendo una riduzione della quota aggregata al 30% nella raccolta o la sterilizzazione dell’apporto minore al merger. In particolare, è prevista la cessione di un numero di sportelli tra 155 e 180, in base ad una ipotesi di raccolta media per sportello nella provincia. La stessa cessione garantirà la riduzione della quota negli altri mercati degli impieghi, dell’asset management e del settore assicurativo vita. Le specifiche modalità di intervento sono descritte nella tabella allegata (Allegato n.1).

   Tali contratti costituiranno cessione di uno o più rami d’azienda, includendovi tutti i contratti stipulati dalla banca con i clienti dello sportello (vale a dire tutti i rapporti attivi e passivi), ad eccezione delle esclusioni concordate tra le parti e dei rapporti non passibili di cessione (quali, ad esempio, gli impieghi erogati a fronte di agevolazione da parte di enti pubblici). Questi rami non includeranno i contratti stipulati da clienti con altre istituzioni finanziarie. Le cessioni di cui sopra includeranno il complesso organizzativo di beni, sistemi informativi, personale e tutti i contratti in essere per garantire l’operatività degli sportelli in oggetto”.

   Banca Intesa (85 sportelli, acquisendo Veneto Banca  (155) e BpVi (221), arriverà ad una quota di 461 sportelli nella Regione Veneto, con una percentuale del 14,6% al secondo posto dopo Unicredit, con una quota del 15,1% su 3.154 sportelli bancari complessivi al 31.12.2016; con una concentrazione nella Provincia di Venezia di 93 sportelli su 445 (superiore  al 20%), quote che potrebbero arrecare pregiudizio alle scelte dei consumatori utenti: ma anche per l’Antitrust, dopo Bankitalia ed i fautori della Repubblica delle banche, disturbare il Governo ed i banchieri di sistema, non appare opportuno.

                                                                                                                                           Elio Lannutti (Adusbef)

Roma,10.7.2016

 

 

Riepilogo Sportelli per Azienda nella Regione Veneto al 31.12.2016

3154

 

UNICREDIT, SOCIETA’ PER AZIONI

476

15,1%

CR DEL VENETO SPA

301

9,5%

BANCO POPOLARE – SOCIETA’ COOPERATIVA

288

9,1%

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA

276

8,8%

BANCA POPOLARE DI VICENZA SOCIETA’ COOPERATIVA PER AZIONI

221

7,0%

VENETO BANCA S.C.P.A.

155

4,9%

BANCA POPOLARE DELL’ALTO ADIGE SCPA

101

3,2%

BANCA POPOLARE FRIULADRIA SPA

91

2,9%

INTESA SANPAOLO SPA

85

2,7%

BANCA NAZIONALE DEL LAVORO S.P.A.

63

2,0%

BANCA CARIGE ITALIA SPA

45

1,4%

CR DI BOLZANO SPA

36

1,1%

BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA SOC. COOP.

34

1,1%

BANCA DELLA MARCA CREDITO COOPERATIVO SOCIETA’ COOPERATIVA

31

1,0%

BANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO – CRED. COOP. – SOC. COOP.

30

1,0%

BCC DELLE PREALPI SOCIETA’ COOPERATIVA

30

1,0%

CRA DI BRENDOLA CREDITO COOPERATIVO SOCIETA’ COOPERATIVA

30

1,0%

CREDITO TREVIGIANO BCC SOCIETA’ COOPERATIVA

30

1,0%

 

Fonte: Fisac Cgil

07/10/2017

Documento n.10557

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