INFLAZIONE ED INFORMAZIONE: DA 30 MESI IL MINISTRO MARZANO PARAGONA L’ITALIA AD UN INESISTENTE PAESE DI BENGODI !

in Comunicati stampa
INFLAZIONE ED INFORMAZIONE: DA 30 MESI IL MINISTRO MARZANO PARAGONA L’ITALIA AD UN INESISTENTE PAESE DI BENGODI ! E’ STATA PROPRIO QUELLA SMISURATA FEDE DI OTTIMISMO DEL MINISTRO MARZANO SUL LA “ IMMINENTE RIPRESA ECONOMICA”, A FAR SMARRIRE IL SENSO DELLA REALTA’ DI UN PAESE IN DECLINO, CON FAMIGLIE PIU’ POVERE, CHE DEVONO INDEBITARSI PER METTERE INSIEME IL PRANZO CON LA CENA, GRAZIE AGLI OMESSI CONTROLLI E ALLA FUGA DALLA REALTA’ DI UN GOVERNO, CHE OLTRE A CONTROLLARE IL 95 PER CENTO DEI MEDIA,VUOLE METTERE IL BAVAGLIO AI GIORNALISTI ED ALLA LIBERA STAMPA NON ALLINEATA ! Il ministro Marzano, che da 30 mesi ripete la stanca litania di una “ripresa economica imminente” dopo aver contribuito ad impoverire per gli omessi controlli del Governo, milioni di famiglie “letteralmente taglieggiate” con il pretesto dell’euro, vorrebbe dare oggi lezioni alla stampa in merito ad una inflazione che viaggia in Italia su ritmi moderati. ’’Del fatto che l’inflazione italiana sia inferiore a quella europea i media non ne hanno parlato, hanno dedicato all’argomento poco spazio - ha sottolineato Marzano bacchettando i giornalisti - Di recente, infatti, sulla stampa e’ stato ricordato il rincaro dei cocomeri senza pero’ parlare di inflazione inferiore alla media europea’’. Rimproverando i giornalisti, Marzano ha precisato che ’’sulle decisioni di prezzo, consumo e di investimento si riflettono le notizie dei media’’ e proprio per questo, pur essendo ’’la liberta’ d’informazione il cuore della democrazia, serve piu’ responsabilita’’’. La dottrina di Marzano sull’informazione è ancor più esplicitata su ripresa economica e sulle aspettative di inflazione’, temi sui quali giocano un ruolo determinante ’’i rincari del petrolio, l’andamento dei disavanzi pubblici e la politica monetaria della Bce’’. Quindi e’ necessario, secondo Marzano, che gli organi di stampa facciano attenzione a come vengono trattati questi argomenti in quanto le ’’scelte, la rilevanza della notizia e l’impegno a chiarirla’’ influenzano i lettori. Tralasciando il fatto che per la prima volta, grazie ai dati contestati dell’Istat (la notizia del caro-petrolio che ha fatto sentire i suoi effetti inflattivi in tutta Europa eccetto che in Italia,non deve essere data !),l’inflazione italiana è stata inferiore alla media europea,con queste affermazioni,il ministro vuole mettere un vero e proprio bavaglio all’informazione libera,che non deve dare spazio alle notizie, ma riportare il “pensiero unico” di un Governo che non ha certamente brillato nella difesa del potere di acquisto delle famiglie,anche del ceto medio, che si devono indebitare –come risulta da tutti i dati economici,da Bankitalia ad Assofin- per sopravvivere. Nel criticare l’operato della stampa il ministro delle Attivita’ Produttive ha ricordato alcuni episodi. Primo fra tutti il risalto che e’ stato dato, subito dopo l’introduzione dell’euro, ’’alle divergenze fra i prezzi al consumo forniti dall’Istat’’ e quelli percepiti dalla gente. ’’Mettere in discussione i dati Istat sull’inflazione vuol dire non tenere conto dell’indice generale, che fotografa la spesa complessiva, ma pensare solo ad una determinata fascia della popolazione ed e determinati prodotti’’. ’’Le percezioni inflattive hanno influenza sulla revisione dei prezzi e le notizie dei media sono parte essenziale della percezione di inflazione’’ ha detto ancora Marzano, secondo il quale i ’’media dovrebbero darsi delle norme, un’etica professionale che ispiri il giornalista’’. Che il pretesto dell’euro abbia impoverito i consumatori trasferendo il 3 per cento del PIL dalle loro tasche a quelle di coloro che fanno i prezzi è indubitabile,com’è incontestabile che l’Istat, appiattita alle tesi governative, sia stata costretta a correggere per ben 3 volte i dati sull’inflazione senza suscitare alcuna riprovazione del Governo,ma forse il ministro,quando parla di norme ed etica professionale ispiratori della professione giornalistica,ben presenti nella maggior parte degli operatori dell’informazione, forse in un lapsus freudiano, si riferisce alla compagine governativa che invece di ridurre le tasse le ha aumentate creando disagi economici a milioni di famiglie.

21/06/2004

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