INCHIESTA RATING: DOMANI 24.9.2015 RIPRENDE PROCESSO A TRANI CONTRO S&P. PROCURA RINUNCIA A DRAGHI,CHE ASCOLTATO IL 24.1.2011 USO' TERMINI FORTI

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

 INCHIESTA RATING: DOMANI 24.9.2015 RIPRENDE PROCESSO A TRANI CONTRO S&P.

PROCURA RINUNCIA A DRAGHI,CHE ASCOLTATO IL 24.1.2011 USO’ TERMINI FORTI

   Riprende domani 24 settembre 2015, ore 9,30 il processo all’ agenzia di rating S&P  partito dalle denunce che Adusbef e Federconsumatori inoltrarono a 10 Procure della Repubblica, con la Procura di Trani che rinuncia alla citazione come teste di Mario Draghi, attuale presidente Bce, chiedendo in cambio di acquisire al dibattimento le dichiarazione rese agli inquirenti ed al Pm Michele Ruggiero dall' ex governatore di Bankitalia il 24  gennaio 2011 a Roma, nell'inchiesta sulle presunte manipolazioni di mercato. 

     La richiesta di non testimoniare sarebbe arrivata dallo stesso Draghi per evitare clamori mediatici ed eventuali strumentalizzazioni in un momento delicato per l'economia internazionale, con le parti in causa già disponibili, che comunque dovrà essere ratificata dal collegio dei giudici, che potrebbero valutare indispensabile, come lo ritiene anche Adusbef, la deposizione come teste del presidente Bce.

   Quattro anni fa Draghi venne sentito, a Roma, dal pm Michele Ruggiero e dalla Guardia di finanza di Bari in merito al pericolo di un contagio greco per il sistema finanziario italiano, dopo un report di Moody's, la cui posizione è stata archiviata, mentre per le altre due agenzie inquisiste e i loro manager e analisti (S&P e Fitch) è stato disposto il rinvio a giudizio, con due distinti processi a cinque manager e analisti di S&P e ad un'analista di Ficth.

      Nelle dichiarazioni rese a Roma il 24.1.2011 al Pm Michele Ruggiero ed alla Guardia di Finanza di Bari, Mario Draghi, in qualità di Governatore di Bankitalia,  usò termini forti sul ruolo delle agenzie di rating, screditate dopo report fasulli e sul loro conflitto di interessi. "Le agenzie americane sono  in conflitto d'interesse, poiché giudicano i loro azionisti"…. Conosco il fenomeno, che esiste ed è documentato. Vi è un conflitto tra analisti e uffici che producono il rating. Va rammentato che le società che proponevano i prodotti strutturati soggetti a rating erano società da cui dipendevano quelle stesse agenzie». Parole testuali di Draghi che, dopo una difesa d’ufficio del sistema bancario solido, sentì il dovere di precisare: «Il sistema bancario italiano è robusto. Il deficit di parte corrente è basso, il risparmio è alto. Il debito complessivo di famiglie, imprese e Stato è basso rispetto ad altri Paesi. L'aumento di volatilità nel prezzo dei titoli è un sicuro danno derivante da queste valutazioni». Perché, spiega Draghi al magistrato «proprio a seguito di giudizi negativi gli investitori non trovano conveniente sottoscrivere titoli di banche e gli stessi titoli di Stato». Draghi nella sua testimonianza ricorda infine al pm di Trani come la credibilità delle tre agenzie di rating sia diminuita dopo le errate valutazioni negli Stati Uniti sui cosiddetti mutui sub-prime nell'agosto 2007”.

   Il presidente Adusbef Elio Lannutti sarà presente domani a Trani, dopo aver ricevuto una citazione dal Pm Ruggiero, come teste, assieme agli avvocati Antonio Tanza e Vincenzo Laudadio.

 

                                                                                                                         Adusbef – la Segreteria   

Roma, 23 settembre 2015      

23/09/2015

Documento n.10173

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