IN 11 ANNI, CON IL PRETESTO DELL’EURO, TRASFERITI 219,5 MLD EURO (907 EURO ANNUO A FAMIGLIA) DA TASCHE CONSUMATORI CHE HANNO SUBITO PREZZI E TARIFFE

in Comunicati stampa

 

 

COMUNICATO STAMPA

CRISI: BANKITALIA SI SVEGLIA DAL LUNGO SONNO,MA NON AMMETTE LE SUE RESPONSABILITA’. IN 11 ANNI, CON IL PRETESTO DELL’EURO, TRASFERITI 219,5 MLD EURO (907 EURO ANNUO A FAMIGLIA) DA TASCHE CONSUMATORI CHE HANNO SUBITO PREZZI E TARIFFE A FAVORE DI COLORO CHE HANNO AVUTO LA FACOLTA’ DI IMPORLI,AL RIPARO DEI DOVEROSI CONTROLLI.

    Svegliata dal suo lungo torpore, Bankitalia ammette il grave disagio sociale generato dalla crisi sistemica e resa ancor più acuta in Italia, dalla mancanza assoluta di concorrenza e da norme basilari di trasparenza, che a partire da 1 gennaio 2002, ha falcidiato il potere di acquisto di lavoratori e pensionati a reddito fisso letteralmente taglieggiati, costretti a subire prezzi e tariffe raddoppiate con il pretesto dell’euro da parte di cartelli bancari ed assicurativi, monopolisti elettrici e del gas ed interi settori, che hanno sottratto dalle tasche dei consumatori e delle famiglie ben 219,5 miliardi di euro, trasferiti a favore di quei settori che hanno avuto la possibilità di determinarli.    In 11 anni dal 1 gennaio 2002, ogni famiglia ha dovuto pagare alle rendite ed alla speculazione bancaria, assicurativa del gas e dell’energia, ben 907 euro in più l’anno, nel paese delle rendite speculative e dei costi più elevati dei servizi bancari, con 295,66 euro contro una media Europea di 114; di bollette elettriche e del gas più alte del 30%; di tariffe Rc Auto più care dell’80%, dei prezzi dei carburanti più alti di 9 centesimi di euro a litro, dei tassi sui mutui prima casa più esosi di 1,19 punti, che portano un mutuatario italiano a spendere 25.000 euro in più, un quarto del capitale erogato per un mutuo trentennale di 100.000 euro.    Oggi Bankitalia si accorge finalmente che il 65% delle famiglie italiane valuta che il proprio reddito è inferiore al necessario ed è aumentata la quota di coloro che hanno un reddito insufficiente a coprire i consumi, confermando un disagio espresso dai nuclei familiari e che nel 2010 è aumentato al 65% (era al di sotto del 40% nel 1990) la quota di quelli che valutano il proprio reddito inferiore a quanto ritenuto necessario. L'incremento è più diffuso per i nuclei che vivono in affitto, in cui il capo-famiglia è operaio oppure disoccupato, pensionato, impiegato a tempo parziale.    Anche questo disagio è il risultato di mancanza di concorrenza e di omessi controlli da parte di Autorità che dovrebbero svolgere la funzione di controllo, evitando che prezzi e tariffe possano lievitare in maniera ingiustificata, erodendo in tal modo il potere di acquisto ed i risparmi un tempo accumulato da parte di famiglie, che hanno assunto il ruolo di “ammortizzatori sociali”.

 

 

05/03/2013

Documento n.9349

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK