il Governo si balocca con gli assegnini e i redditi sprofondano.

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA DELL?INTESA CONSUMATORI STAGNAZIONE E/O RECESSIONE: MENTRE IL GOVERNO SI BALOCCA CON GLI ASSEGNINI DI CARTA COME ANTIDOTO AL CAROVITA,LA PRODUZIONE INDUSTRIALE AFFONDA,I REDDITI DELLE FAMIGLIE SPROFONDANO,IL PAESE ARRETRA IN UNA DELLE PIU? GRAVI CRISI ECONOMICHE DEL DOPOGUERRA. GLI STREMATI CONSUMATORI NON CREDONO PIU? ALLE FAVOLE DEL GOVERNO ! Mentre il Governo si balocca a coltivare l?illusione dell?euro di carta come antidoto all?inflazione, facendo stampare ?mini-assegnini? da 1 e 2 euro da banche compiacenti,che hanno fiutato l?affare dopo quello degli anni 1976-77 (il primo mini-assegno da 100 lire, fu emesso dal San Paolo di Torino il 10 dicembre 1975),quando decine di banche inondarono l?Italia di milioni di pezzi di carta,costituendo un innegabile vantaggio per gli istituti di credito (furono centinaia di migliaia i mini-assegni distrutti,deteriorati,e/o collezionati,quindi mai riscossi),la produzione industriale registra il terzo peggior calo negli ultimi 13 mesi. Il meno 2,8 per cento registrato dall?Istat in gennaio 2004 è il terzo peggior calo della produzione industriale degli ultimi 13 mesi, dopo il meno 7 per cento di maggio 2003 ed il meno 3,3 per cento dell?agosto 2003. ?Non ci sono segnali di ripresa? sottolineano i tecnici dell?Istat spiegando l?andamento della produzione industriale nel corso del primo mese dell?anno,con diminuzioni significative nei settori degli apparecchi elettrici e di precisione (-7,2%), delle pelli e delle calzature (-5,9%), del tessile e dell?abbigliamento (-3,8%,a dimostrazione ?secondo Intesaconsumatori- della grave crisi dei consumi derivante dalla perdita del potere di acquisto di salari,stipendi e pensioni. Governo e ministri economici piuttosto che coltivare l?illusione che i problemi strutturali del Paese dipendono da 1 o 2 euro di carta, dovrebbero rendersi conto che la colpa dipende, invece, dalla loro mancata capacità di controllare gli speculatori che si sono arricchiti sulla pelle dei consumatori. Per invertire il trend negativo in cui l?Italia si trova, servono immediate misure: in primo luogo far scendere del 10% le tariffe Rc-Auto per tutti gli assicurati cosi? da far recuperare 80-85 euro che, tornando nelle tasche dei cittadini, possono essere immessi nel circuito virtuoso dei consumi e di conseguenza della produzione industriale. Bisogna poi ridurre il prezzo della benzina adeguandolo a quello europeo per far ritornare nei portafogli degli italiani,altri 100-120 euro. Calmierare i costi dei servizi bancari che hanno raggiunto livelli insostenibili con rincari del 25 per cento negli ultimi 2 anni: non essendo tollerabile che un conto corrente con 11 operazioni mensili arrivi a costare 503 euro l?anno. Accorciare la filiera agroalimentare inserendo la doppia prezzatura di origine e quella al consumo come deterrente formidabile ai rincari ingiustificati. Approvare il disegno di legge sul risparmio, ma non quello dettato dalle banche e dall?Abi, ma quello serio che tutela i risparmiatori,inserendo lo strumento della class action e del danno punitivo. Affrontare la questione dei bond argentini che riguardano 450.000 famiglie per un controvalore di 14,5 miliardi di euro le cui mancate cedole,pari a 2,6 miliardi incidono sui redditi delle famiglie e quindi sui consumi. Se il Governo non si impegna a portare avanti queste urgenti,immediate iniziative (già illustrate dall?Intesaconsumatori agli on.li Tremonti e Fini in occasione degli incontri) per lenire la sofferenza di milioni di famiglie,la gente non crederà più alle favole di Berlusconi e dei suoi ministri economici,finora molto solerti nell?approvare scudi fiscali e condoni tombali che hanno dato un colpo mortale al concetto di Stato di diritto basato su regole e principi di legalità

15/03/2004

Documento n.3829

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