Il caro-benzina si somma al caro-banca e caro-assicurazioni.

in Comunicati stampa
CONSUMI TRADITI: IL CARO BENZINA (ASSIEME AL CARO ASSICURAZIONI ED AL CARO BANCA), E’ UNA DELLE EMERGENZE DEL CAROVITA COSTATA FINORA 220 EURO A FAMIGLIA,MA IL GOVERNO,INVECE DI STERILIZZARE LE ACCISE CHIEDENDO L’AUTORIZZAZIONE ALLA UE,COME LA GRECIA HA FATTO ED OTTENUTO,CONTINUA A PROMETTERE IMPROBABILI RIDUZIONI FISCALI. 7,5 EURO IN PIU’ PER OGNI PIENO DI BENZINA DA GENNAIO 2004 (1,040 EURO) A MAGGIO (1,165),CON PIU’ 12,1 PER CENTO E MAGGIORE IVA PER 165,7 MILIARDI ! IL GOVERNO ED IL MINISTRO MARZANO, SPIEGHINO PERCHE’ HANNO BLOCCATO IL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DELLA RETE OFFRENDO ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE,COME IN FRANCIA, LA VENDITA COMPETITIVA DEI CARBURANTI. La BCE,preoccupata dal “caro-greggio”, ha messo in guardia su un aumento non controllato del carovita in Europa: “se le quotazioni del greggio dovessero mantenersi sui livelli elevati osservati ultimamente, l’inflazione continuerebbe a registrare valori maggiori del previsto per un periodo superiore a qualche mese”. Mentre la BCE è giustamente preoccupata,il Governo italiano dimostra la propria insensibilità rispetto ad un problema del “caro-benzina” costato finora 220 euro a famiglia,rifiutando con pretesti vari,la sterilizzazione delle accise sui carburanti che la Grecia ha chiesto ed ottenuto dall’Unione europea,incamerando circa 165,7 milioni di euro da gennaio a fine maggio di maggiore Iva, come effetto di trascinamento. Un litro di verde costava infatti il 4 gennaio 1,040 euro, mentre lunedì 31 maggio 2004 aumentava a 1,165,con un rincaro in meno di 5 mesi del 12 ,1 per cento ed un aggravio di ben 7,5 euro per ogni automobilista che effettua un pieno di 60 litri di benzina ! Ed è ancor più grave ed irresponsabile che il Governo,mentre a parole promette improbabili riduzioni fiscali,nei fatti aumenti il gettito di ben 165 ,milioni di euro, stangando i “consumatori traditi” con le maggiori entrate fiscali sui carburanti,e forse per non disturbare i “cartelli” petroliferi ha impantanato il completamento della riforma Bersani, che prevedeva la possibilità di razionalizzare la rete offrendo la possibilità alla grande distribuzione la vendita dei carburanti. Se è vero che la grande distribuzione come Coop (il cui vice-presidente ha detto oggi che:” se potessimo vendere i carburanti nei nostri centri commerciali potremmo far risparmiare fino a 10 centesimi di euro per litro di benzina), Auchan, Finiper e Carrefour, ha preparato ed inviato un dossier a Bruxelles lamentando perché solo in Italia non è consentito la vendita dei carburanti come negli altri Paesi europei e nella vicina Francia,dove viene venduto il 50 per cento dei carburanti erogati a prezzi inferiori dal 5 al 10 per cento; se è vero che la vendita nei grandi centri commerciali dei carburanti già consentirebbe un risparmio fino a 6 euro per un pieno di 60 litri,le responsabilità del Governo ( e delle Regioni) sarebbero gravissime. Il Governo Berlusconi,che aveva promesso più fatti e meno parole è direttamente responsabile degli omessi controlli su un carovita, cresciuto “realmente” al 9,2 per cento,4 volte in più dell’inflazione edulcorata che l’Istat misura al 2,3 per cento,costato finora 3.650 euro a famiglia,ed ha contribuito a mettere sul lastrico milioni di consumatori,anche del ceto medio che si devono indebitare per sopravvivere, “traditi” dalle sue promesse da marinaio.

10/06/2004

Documento n.3987

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