GRANDI OPERE: SONO I MAGISTRATI CHE ARRESTANO ARTEFICI CORRUZIONE, CRICCHE E FACCENDIERI CON MAZZETTE E MIGNOTTE, PER COMPLETARE L'OPERA, NON FOGLIA DI FICO ANAC, A MISURA PROPAGANDA

in Comunicati stampa

SONO I MAGISTRATI CHE ARRESTANO ARTEFICI CORRUZIONE, NON FOGLIA DI FICO ANAC, A MISURA PROPAGANDA

 

 

Nel Paese divorato dalla illegalità che vede l’Italia ai primi posti per corruzione, agli ultimi per libertà di informazione (le due facce della stessa medaglia), è la magistratura che in ossequio all’ordinamento, procede ad accertare con le lodevoli inchieste sulle Grandi Opere, i gravissimi reati, non certo il surrogato dell’ANAC, forse creato – come si può evincere dalle cronache- per gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica, con la potente arma della propaganda.

   Come abbiamo notato con le inchieste sull’Expo e su altri gravissimi casi scoperchiati dalle Procure, la funzione svolta dall’Anac, non sembra sia riuscita ad impedire e prevenire fenomeni corruttivi, anche perché, come precisato dal presidente dell’Associazione dei Magistrati Pier Camillo Davigo facendo riferimento al codice degli appalti: "Il legislatore, ma anche i mezzi di informazione, raccontano ai cittadini italiani cose sbagliate sulla corruzione, sugli appalti e sui fondi neri e sulla base di queste cose sbagliate si fanno norme che nell'ipotesi migliore non servono a niente e in quella peggiore creano danni".

Per Davigo "pensare di affrontare" la piaga della corruzione "con nuove norme sugli appalti" è inutile. "Che senso ha poi aumentare le pene se non si scoprono i corrotti e i corruttori?" si è chiesto ancora l' ex pm del pool 'Mani pulite', il quale è tornato anche a ribadire che "non servono a molto le autorità amministrative" per il contrasto alla corruzione "perché ad esempio non possono fare intercettazioni".

   Un’Autorità come l’Anac, se può essere funzionale alla propaganda dell’anticorruzione, con show ed interviste a reti unificate del suo presidente sui TG e mass media,  ha dimostrato la sua inutilità ed inefficienza (a dir poco) rispetto a precise denunce inoltrate dall’Adusbef, in merito ai comportamenti truffaldini della Banca Popolare di Vicenza ed alle porte girevoli di dirigenti della Banca d’Italia (istituto pubblico soggetto alla giurisdizione dell’Autorità Anticorruzione),  assoldati da Giovanni Zonin, in uno scandalo gravissimo che ha azzerato i risparmi di una vita a 118.000 azionisti forzati, che ha fatto da Ponzio Pilato dopo aver ricevuto documentate denunce dell’Adusbef (come da lettera allegata).

  Un’autorità come l’Anac, funzionale solo alla propaganda del Governo, non certo alla efficace lotta alla corruzione ed alla illegalità diffusa negli appalti pubblici, che in alcune occasioni potrebbe anche rappresentare un intralcio all’azione dei magistrati, avendo dimostrato la sua inutilità, andrebbe chiusa d’imperio.

                                                                                                                                               Elio Lannutti (Adusbef)

Roma, 27.10.2016

27/10/2016

Documento n.10416

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK