DRAGHI: CONVINCE LA COMMISSIONE ALLA CANDIDATURA BCE, NON ADUSBEF PER IL SUO PASSATO

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COMUNICATO STAMPA DRAGHI: CONVINCE LA COMMISSIONE ALLA CANDIDATURA BCE, NON ADUSBEF PER IL SUO PASSATO La candidatura di Draghi alla Bce,può aver anche convinto la commissione economico-finanziaria del Parlamento europeo,con 33 favorevoli,2 contrari e 4 astenuti, non Adusbef che ritiene una iattura per i risparmiatori,consumatori e famiglie la presa di Goldman Sachs alla Banca Centrale Europea. Draghi non ha mai chiarito il suo ruolo svolto nel comitato privatizzazioni del Tesoro italiano che appaltò alla Goldman Sachs la svendita di pezzi importanti del patrimonio pubblico, gli accordi sul panfilo Britannia, la vicenda dell'evasione fiscale di Goldman Sachs ed altre banche di affari a danno dello Stato nell'inchiesta Easy Credit della Procura della Repubblica di Pescara. Sul banco degli imputati le case madri e le filiali europee di Lehman, Goldman e Jp Morgan, che avevano richiesto al fisco 709 milioni di euro di rimborsi, oltre 600 dei quali non dovuti. Accuse pesantissime: dalla truffa ai danni dello Stato (tentata e consumata) alla responsabilità penale e amministrativa. Un aspetto molto delicato della vicenda, riguarda proprio Goldman Sachs International di Londra,negli anni dove il vicepresidente e managing director (amministratore delegato) della Goldman Sachs era Mario Draghi, divenuto governatore della Banca d'Italia a fine dicembre 2005. La Guardia di finanza scrive nel dettagliato rapporto, che si può «ragionevolmente ipotizzare che le maggiori istituzioni finanziarie estere abbiano costituito un vero e proprio cartello finalizzato ad effettuare in Italia operazioni di "lavaggio dei dividendi"», dividend washing in inglese. Il meccanismo del dividend washing era quello di monetizzare il credito d'imposta assegnato a soggetti italiani percettori di dividendi attraverso il temporaneo trasferimento dei titoli azionari alla vigilia dello stacco dei dividendi. Una circolare dell'Agenzia delle entrate,che tiene conto delle ultime sentenze della Corte di cassazione, emanata a fine giugno 2007, stronca definitivamente il meccanismo truffaldino denominato credit washing, sbaraglia le difese dei fiscalisti, riconducendo nella giusta sede i tentativi dei legali rappresentanti e dei "Furbetti delle cedoline", di non pagare le tasse, come tutti i cittadini. Il candidato alla BCE Draghi spieghi perché le grandi banche d'affari hanno frodato il fisco, quindi lo Stato ed i cittadini che contribuiscono a far funzionare i servizi pubblici mediante il pagamento delle tasse, per 4,3 miliardi di euro (8.400 miliardi di lire). In tal modo potrebbe convincere anche Adusbef sulla bontà della candidatura di Draghi-Goldman Sachs alla BCE. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,15.6.2011

15/06/2011

Documento n.8967

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