Dopo "l?indebitamento forzoso" spunta quello "virtuoso".

in Comunicati stampa

COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI
(Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori)
DOPO "L?INDEBITAMENTO FORZOSO" SPUNTA "L?INDEBITAMENTO VIRTUOSO" ! L?INERZIA DELLE POLITICHE ECONOMICHE DEL GOVERNO HANNO IMPOVERITO MILIONI DI FAMIGLIE COSTRETTE AD INDEBITARSI PER SOPRAVVIVERE: MENTRE NEL 2001 IL RISPARMIO SUL PIL ERA DEL 6,7 PER CENTO,NEL 2002 E? DRASTICAMENTE DIMINUITO DEL 2,8 PER CENTO, ATTESTANDOSI AL 3,9 PER CENTO ! ED IL RISPARMIO FINANZIARIO DELLE FAMIGLIE E? DIMINUITO DEL 30,1% OSSIA DI 31,9 MLD DI EURO ! IL POPOLO DI RISPARMIATORI (CHE RISPARMIAVA 10 ANNI FA CIRCA IL 18 PER CENTO DEL PIL,NEL 2002 HA RISPARMIATO IL 3,9 PER CENTO) DIVENTA POPOLO DI DEBITORI !

Dopo l?indebitamento "forzoso" per milioni di famiglie, massacrate da aumenti ed arrotondamenti infiniti da "caro-euro" e da rincari fuori controllo di prezzi e tariffe allegramente praticati in media del triplo e del quadruplo rispetto all?inflazione "ufficiale", la quale,seppur non rappresentativa della realtà dei consumi, è in Italia del 2,7 per cento,lo 0,9 per cento superiore sulla media europea, attestata a maggio all?1,9 per cento,spunta da Evian un messaggio non proprio educativo per i cittadini e per il risanamento delle finanze: "l?indebitamento virtuso". Il formidabile popolo di "risparmiatori" che nel recente passato riusciva a mettere da parte il 18 ed anche il 20 per cento del PIL,come informa l?ultima relazione annuale di Bankitalia, ha visto decurtare del 30,1 per cento il proprio risparmio con una perdita secca di 31,9 miliardi di euro (circa 60.000 miliardi di vecchie lire) mentre il risparmio delle famiglie in rapporto al Pil è sceso di 2,8 punti percentuali,dal 6,7 al 3,9 per cento. Tali dati, che confermano le denunce dell?Intesa dei Consumatori su un costante impoverimento dei bilanci famigliari, dovrebbero indurre il Governo ad attivare immediate misure per ridare ossigeno ai conti famigliari su un doppio binario: da una parte tenere sotto controllo la smodata rincorsa di prezzi e tariffe cresciute spesso ad un ritmo di 3-4 volte più dell?inflazione ufficiale; dall?altra approvare seri incentivi sulle fasce di reddito,fino a 16.000 euro, che più degli altri tirano la cinghia, non per cattiva volontà a non consumare,ma perchè hanno raschiato il fondo del barile del risparmio e non vogliono ulteriormente indebitarsi con banche,intermediari e/o chiedendo prestiti a parenti e conoscenti. Piuttosto che dare messaggi diseducativi da una località come Evian,nota per la produzione di acque minerali (non di vino), il nostro Presidente del Consiglio farebbe meglio a portare all?ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri quel bonus fiscale di 1.500 euro per quelle fasce di reddito che non hanno capacità di spesa e che dovranno rinunciare totalmente alle vacanze o apportare drastiche riduzioni,in modo da immettere sul circuito dei consumi quelle risorse finanziarie falcidiate dal caro prezzi,pari a 1.505 euro nel 2002,che arrivano a 2.179 euro nei primi 16 mesi di moneta unica,anche per far ripartire l?industria italiana delle vacanze,penalizzata dal "caro euro" ! L?Intesa dei Consumatori si augura che prima o poi,approfittando del semestre di presidenza dell?Unione Europea, il Presidente Berlusconi riesca a mettere all?ordine del giorno dell?agenda europea,anche una delle questioni cardine per i consumatori d?Europa,ossia la possibilità di poter regolare in euro,anziche esclusivamente in dollari,le transazioni economiche internazionali,per evitare le note speculazioni valutarie sui beni di largo consumo come ad es.le benzine che così incidono sul carovita.

02/06/2003

Documento n.3243

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