DERIVATI: QUALE LA REALE ESPOSIZIONE DI TESORO ED ENTI LOCALI CON QUESTI STRUMENTI DIABOLICI?

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

DERIVATI: QUALE LA REALE ESPOSIZIONE DI TESORO ED ENTI LOCALI CON QUESTI STRUMENTI DIABOLICI, STRUTTURATI CON ALGORITMI SOFISTICATI PER FINALITA’ SPECULATIVE,CHE DOVREBBERO ESSERE BANDITI POICHE’ LE ATTUALI METODOLOGIE ASSICURANO GUADAGNI CERTI A BANCHE E PERDITE AI CONTRAENTI.

    Il governo, il ministero dell’Economia e la Banca d’Italia dimostrano la più assoluta reticenza ed opacità sulla reale esposizione del Tesoro e degli Enti locali con gli strumenti diabolici denominati derivati, strutturati con algoritmi così sofisticati da garantire guadagni certi alle banche, perdite sicure ai contraenti, swap che dovrebbero essere banditi per le loro finalità tossiche-speculative.

   Secondo alcune stime, che dovrebbero essere confermate dalla ragioneria generale dello Stato, sarebbero in circolazione derivati pari a 160 miliardi di euro contratti dal Tesoro a cominciare dagli anni che vedevano l’attuale presidente della BCE Mario Draghi come direttore generale, mentre gli enti locali (in particolare Comuni e Regioni)  avrebbero in pancia derivati per 66,5 miliardi di euro, che hanno consentito lauti guadagni alle banche, quasi tutte indagate penalmente dalle Procure della Repubblica anche per il reato di usura, o citate civilmente nei Tribunali, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha assegnato la giurisdizione per l’impugnativa in Italia, invece che davanti le Cortes Inglesi.

    E’ inammissibile l’inerzia di Consob, Bankitalia e del Ministero dell’Economia, che rinviando alle calende greche la normativa in grado di assicurare al contraente più debole la piena consapevolezza dei rischi di questi strumenti diabolici, appioppati a piene mani ai piccoli investitori, agli enti locali ed allo Stato stesso,  - che Adusbef e Federconsumatori chiedono da tempo di bandire-  per  i  veri e propri ricatti delle banche, che condizionano un dispositivo regolamentare sui contratti derivati degli enti locali, avviato  tre anni fa dopo una corposa indagine conoscitiva della Commissione Finanze del Senato.

  In una fase che vede il revival dei derivati e delle copiose perdite di J.P.Morgan, che ha in pancia ben 75 miliardi di dollari di prodotti derivati, garantire la trasparenza di questi contratti mediante una rappresentazione probabilistica della loro capacità di aumentare o ridurre i costi gravanti sugli enti pubblici e su altri eventuali contraenti, riveste il massimo dell’urgenza, qualora Consob e Ministero dell’Economia, non fossero condizionati dalle banche di affari e dai loro consulenti, che non lavorano né per l’efficienza del mercato né per la chiarezza regolamentare, tantomeno per gli scenari di probabilità (di guadagno o di perdita) ma per prorogarne l’opacità con l’esclusiva finalità di continuare indisturbati a conseguire profitti illeciti sulla pelle delle piccole e medie imprese (alcune fatte fallire dopo aver sottoscritto derivati avariati) e dei contraenti più deboli come i piccoli comuni ed altri  enti locali.

                                                                                   Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

 

Roma, 19.5.2012

 

18/05/2012

Documento n.9192

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK